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Il melograno è un albero da frutto sempre più coltivato, sia per il mercato fresco che per la trasformazione in succhi, con la produzione mondiale in costante aumento. Questo vale anche per il nostro paese, dove negli ultimi anni si sono moltiplicati i nuovi impianti. Purtroppo, la maggiore coltivazione comporta anche la comparsa di nuove problematiche, soprattutto per quando riguarda le malattie fungine. Una sta destando forte preoccupazione tra i coltivatori, professionali e non, vale a dire il cuore nero del melograno. Vi è mai capitato di aprire una melagrana apparentemente sana e trovarla invece marcia all’interno?
Ecco, questo è il problema del cuore nero, ovvero dell’alternaria del melograno.
In questo articolo, cerchiamo quindi di capirne di più in merito a questa malattia crittogamica.
Cos’è l’alternaria del melograno
L’Alternaria spp è un ampio genere di funghi ascomiceti, della classe Dothideomycetes, che comprende oltre 300 specie. La forma più comune è Alternata alternata e si teme che sia questo agente patogeno il responsabile del cuore nero del melograno.
Questo fungo è molto resistente ed è in grado di sopravvivere in forma saprofita (micelio) per molti anni nel suolo, oppure sui residui di vegetazione in fase di decomposizione o sui frutti colpiti e mummificati che non vengono raccolti.
Come colpisce l’alternaria del melograno
Il patogeno dell’alternaria del melograno penetra all’interno del frutto dalla zona del calice, causando la progressiva marcescenza degli arilli, da qui il nome volgare di cuore nero. Quando si apre un frutto colpito, il marciume può essere di colore marrone (la cosiddetta forma molle) o proprio nero (forma secca).
Il problema grave con questa malattia del melograno è che i frutti esternamente appaiono quasi sempre perfettamente sani. Non viene generalmente colpita l’intera produzione della pianta, ma una percentuale variabile 5 al 50% (picchi riscontrati in Grecia e Israele). Ciò comporta il rischio che il frutto, immangiabile e inutilizzabile per i succhi, vada a finire nel carrello della spesa dell’ignaro consumatore, che, dopo averlo aperto, si trova davanti l’amara sorpresa. Questo fattore difficilmente controllabile compromette in un certo senso la “reputazione” del melograno, con la possibilità di un calo complessivo della domanda di mercato.
Sintomi esterni del cuore nero del melograno
Abbiamo detto che sul frutto è difficile cogliere i sintomi dell’attacco di alternaria. Si può osservare al massimo una colorazione della buccia più scura con punteggiature nere, segni insufficienti per accorgersi con certezza della presenza della malattia, soprattutto ad un occhio inesperto e nelle concitate fasi della raccolta.
Più facile capire che è in corso un attacco di alternaria osservando le foglie dell’albero, le quali possono mostrare macchie nere puntiformi, ingiallimento e caduta precoce. Ovviamente non tutta la vegetazione è colpita, pertanto anche questo fattore risulta non del tutto esaustivo per il riconoscimento precoce della malattia, almeno nelle coltivazioni di melograno intensive.
Periodo di maggior rischio per l’alternaria del melograno
Secondo diverse prove sul campo questo patogeno genera la malattia in determinate condizioni. In genere, l’alternaria del melograno colpisce in primavera inoltrata, nel periodo a cavallo tra la fioritura e l’allegagione dei frutticini. In pratica il fungo penetra nel frutto appena formato e si sviluppa con questo di pari passo, provocando il cuore nero marcio.
I vettori possono essere anche gli insetti impollinatori. La via d’ingresso principale sono delle microlesioni sulla buccia del frutto.
I fattori ambientali predisponenti sono il clima mite associato a periodi molto piovosi, condizioni non difficili da riscontrare in primavera.
Come prevenire il cuore nero del melograno in modo naturale
Per prevenire l’insorgenza del cuore nero del melograno bisogna innanzitutto lavorare sulle migliori condizioni colturali possibili. Per prima cosa il terreno deve essere ben drenato e non dare luogo a ristagni idrici che favoriscono il patogeno dell’alternaria. Vanno evitate le concimazioni eccessive, che causano un riscoppio vegetativo altresì favorevole al fungo.
Bisogna evitare gli stress idrici estivi, garantendo irrigazione regolare ed evitando così la classica spaccatura del melograno, altra possibile via d’ingresso al patogeno.
Durante il riposo vegetativo bisogna potare il melograno nel modo giusto, arieggiando la vegetazione. Più aria circola tra le piante, minori saranno le possibilità che si creino condizioni d’umidità relativa favorevoli al fungo.
Infine, se piante e frutti sono stati colpiti dall’alternaria, a fine stagione occorre rimuovere dal campo residui di vegetazione e frutti mummificati potenzialmente infetti e dunque fonte d’inoculo del fungo nella stagione successiva.
Come prevenire il cuore nero del melograno con rimedi biologici
Sono pochi i trattamenti con prodotti consentiti in agricoltura biologica che si possono effettuare per prevenire il cuore nero del melograno. Per prima cosa si possono usare i classici fungicidi a base di sali rameici. Altro prodotto utilizzabile è lo zolfo, in particolare quello in formulazioni liquide.
Come prodotti microbiologici contro l’alternaria del melograno si stanno testando il bacillus subtilis e il bacillus amyloliquefaciens, batteri molto comuni nel terreno, ma con ancora poche applicazioni sul campo che ne testino con sicurezza l’efficacia contro la patologia specifica.
In ogni caso, tutti i trattamenti vanno effettuati subito dopo la fine della fioritura, rispettando così la preziosa azione degli insetti impollinatori, fondamentali per avere produzioni soddisfacenti di melograno.