Usare una trapiantatrice manuale può essere di grande aiuto per trapiantare le piantine nell’orto. Se ci apprestiamo a coltivare un terreno di dimensioni medio-grandi, infatti, probabilmente dovremo ripetere questa operazione migliaia di volte. Si tratta di un lavoro piacevole, ma alquanto faticoso. Bisogna infatti continuamente abbassarsi e rialzarsi, sforzando duramente la schiena e le gambe.
Ed è per questo che l’uso di una trapiantatrice manuale può tornarci molto utile. Questo strumento, infatti, agevola le nostre azioni e velocizza di molto i tempi.
In quest’articolo vi spieghiamo nel concreto come funziona questo semplice attrezzo, analizzandone i vantaggi e gli svantaggi.
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Cos’è una trapiantatrice manuale
Le trapiantatrice manuale, detta anche trapiantatore, è uno strumento molto utile per mettere a dimora le piantine. La sua struttura è piuttosto semplice, ma è anche estremamente efficiente.
In sostanza, si tratta di un tubolare con in testa un sistema d’inserimento delle piantine.
Il tubo può essere di metallo o di plastica dura ed è abbastanza lungo da consentire al contadino di lavorare in posizione eretta.
Sul fondo è prevista invece una punta capace di penetrare nel terreno senza sforzo. Nella maggior parte dei modelli, questa punta è collegata a una maniglia, che ne controlla apertura e chiusura, permettendo alla piantina di essere messa a dimora nella terra.
Come si usa una trapiantatrice manuale
Il meccanismo di funzionamento della trapiantatrice manuale è semplice e si può così sintetizzare:
- si fa entrare la punta del trapiantatore nel terreno;
- dall’alto s’inserisce la piantina, che andrà a scivolare lungo il tubo per fermarsi in punta;
- si aziona quindi la maniglia, che allarga la punta, aprendo così il terreno;
- la piantina cade in maniera assistita e si adagia nel punto desiderato e in posizione verticale;
- estraendo l’attrezzo, il movimento di rilascio della maniglia rincalza la terra intorno alla piantina appena inserita.
Le maniglie degli attrezzi in commercio sono abbastanza lunghe, così da fare un buon effetto leva nel movimento di apertura e chiusura.
In generale, questo strumento è da utilizzare prevalentemente per le piantine cresciute in pane di terra, magari all’interno di un semenzaio.
Esistono anche trapiantatrici di piccole dimensioni, adatte al trapianto di piantine a radice nuda. Ma vista la delicatezza di questo tipo di trapianto, forse è meglio procedere a mano.
Vantaggi del trapiantatore
Utilizzare il trapiantatore per orto ha sicuramente dei vantaggi. Tra questi abbiamo:
- lavorare in posizione eretta, limitando notevolmente gli sforzi;
- velocizzazione dei lavori di trapianto, su grandi superfici e per un numero elevato di piantine;
- attrezzo adatto anche ai terreni pesanti, che sfrutta un certo peso dei tubolari;
- possibilità di bucare nel punto giusto i teli neri per la pacciamatura in plastica;
Svantaggi del trapiantatore
Lo svantaggio principale della trapiantatrice manuale è il costo iniziale. Per avere un attrezzo di buona qualità, bisogna investire più di 50 euro, il che, per un piccolo orto, potrebbe non essere conveniente.
Come scegliere il trapiantatore migliore
Le trapiantatrici manuali che si trovano in commercio sono di diversi tipi e qualità.
Alcune sono più adatte a un lavoro ripetuto e sono realizzate con materiali leggeri, ma resistenti. Altre sono specifiche per i terreni più pesanti.
Il consiglio che diamo è quello di orientare la scelta su attrezzi di buona qualità, magari investendo qualche euro in più.
Il trapiantatore ci ritornerà utile ogni volta che andremo a piantare l’orto. E non dimentichiamo che è un attrezzo con una grande versatilità di utilizzo, che ci consente ad esempio di piantare zucchine, pomodori e altre miriadi di piante tutte diverse le une dalle altre. Alcuni trapiantatori di ottima qualità potete trovarli qui.
2 commenti
Informazioni utili. E molto chiare nel linguaggio
Grazie 🙂