Le malattie delle fragole sono spesso crittogamiche, ovvero causate da agenti patogeni fungini. Essendo probabilmente il piccolo frutto più amato nel nostro Paese, ne consegue che la fragola è ampiamente coltivata anche negli orti e nei giardini domestici. Ed è anche per questo, dunque, che le malattie sono molto comuni e occorre saperle riconoscere per tempo, intervenendo nel modo giusto, con trattamenti e prodotti biologici.
In quest’articolo, quindi, vediamo quali sono le principali malattie che colpiscono le piante di fragole, i danni che causano alle colture, i mezzi di difesa biologica e le azioni di prevenzione agronomica.
Quali sono le principali malattie delle fragole?
Le malattie delle fragole che tratteremo in quest’articolo sono: l’oidio, la botrite (o muffa grigia), l’antracnosi e la vaiolatura. Vediamole singolarmente.
Oidio della fragola
L’oidio è la più comune e temibile malattia che colpisce le piante di fragole. È diffusa in tutte le zone di coltivazione, sia protette (serra) che in campo aperto. Nello specifico, l’oidio delle fragole è causato dagli agenti patogeni fungini Sphaerotheca macularis (forma sessuata) e Oidium fragariae (forma asessuata). Lo svernamento dei patogeni avviene come micelio quiescente negli stoloni, oppure, nella forma sessuata, come cleistoteci, che si differenziano in autunno sui vari organi.
Anche su questo frutto il sintomo è quello tipico, ovvero la formazione di un’efflorescenza biancastra polverulenta che, sulla fragola, si manifesta nella pagina inferiore delle foglie. Con il tempo la macchia si allarga a gran parte della vegetazione, le foglie si arrotolano e deformano, e infine seccano. Sono suscettibili all’attacco anche stoloni, piccioli, fiori e frutti, soprattutto in fase di preinvaiatura. Poi la pianta arresta la sua crescita, abortisce i fiori e marcisce i frutti.
Condizioni favorevoli alla malattia
L’infezione oidica è favorita da condizioni caratterizzate da elevata umidità ambientale, ma non pioggia, e da temperature non troppo alte, circa 18-20 °C. Queste condizioni sono tipiche della primavera e dell’autunno. Viceversa, la pioggia battente dilava i conidi dell’oidio e arresta l’infezione.
Difesa biologica con lo zolfo
La difesa da questa malattia delle fragole può attuarsi con diversi prodotti consentiti in biologico. Il più comune è lo zolfo, nelle diverse formulazioni in polvere, bagnabile e liquido. Lo zolfo si può applicare durante tutto il ciclo vegetativo delle fragole, quindi anche quando la malattia è in corso. Per evitare problemi di bruciature dovute ad alte temperature ed eccessiva insolazione, si consiglia di utilizzare lo zolfo liquido, decisamente meno aggressivo sulla vegetazione rispetto alla zolfo in polvere, e con meno effetti collaterali sugli insetti utili.
Difesa biologica con l’Ampelomyces quisqualis
Tra i mezzi alternativi allo zolfo, molto interessante è il microrganismo Ampelomyces quisqualis, il quale può essere utilizzato in autunno, così da consentire al batterio di svernare sulla coltura come parassita dei cleistoteci svernanti. In questo modo, il microorganismo costituire una preziosa fonte d’inoculo protettivo che contrasta l’insorgere dell’oidio nella primavera successiva. Può essere altresì utilizzato in prossimità della raccolta, per evitare i problemi di residui solforosi e sgradevoli odori sulle fragole stesse. Zolfo e Ampelomyces quisqualis non sono miscelabili tra loro.
Difesa biologica con il bicarbonato di potassio
Come ulteriore mezzo di difesa biologica, può essere utilmente impiegato il bicarbonato di potassio, prodotto efficace e di più semplice utilizzo, che trovate nei negozi specializzati.
Botrite o muffa grigia della fragola
Altra malattia delle fragole molto diffusa è la muffa grigia o botrite, causata dal patogeno Botrytis cinerea. Questo fungo sverna sia come micelio che come sclerozio. È ubiquitario e non appena si verificano le condizioni ideali al suo sviluppo (temperature tra i 15 e i 25 °C, umidità superiore al 90% e bagnatura fogliare prolungata) può manifestarsi sulle fragole. Il sintomo più comune della botrite è proprio a carico dei frutti, i quali mostrano dapprima un imbrunimento e in seguito vengono ricoperti da muffa grigia che li rende non consumabili.
Difesa biologica
Nelle fragole coltivate in serra la difesa contro la botrite si basa in primis sull’arieggiamento della struttura, in modo da evitare una bagnatura prolungata delle foglie, dovuta all’umidità. In campo aperto, la botrite sulle fragole è più rara, ma comunque presente. Come mezzo di difesa biologico si consiglia l’utilizzo del microrganismo Bacillus subtilis, il quale va utilizzato in prevenzione, a partire dalla fioritura, in modo da evitare lo sviluppo del patogeno stesso.
Antracnosi della fragola
L’antracnosi della fragola è una malattia dovuta al fungo Colletotrichum acutatum, patogeno che si conserva nei residui vegetali infetti e nel terreno in forma miceliare quiescente, oppure come acervulo. Questa malattia sulla fragola si manifesta soprattutto nei mesi primaverili-estivi, con temperature di 24-25 °C. I sintomi sono visibili in primis sugli stoloni, con delle tacche necrotiche e infossate che si estendono, lentamente, a tutta la circonferenza. L’antracnosi provoca il disseccamento della parte distale. A volte la malattia compare anche sui piccioli fogliari e sui frutti. Quest’ultimi possono evidenziare delle tacche necrotiche, di consistenza stopposa e infossate.
Difesa biologica
La difesa biologica da questa malattia fungina delle fragole si effettua utilizzando prodotti a base di sali di rame, in particolare l’idrossido di rame.
Vaiolatura della fragola
Chiudiamo questa carrellata sulle malattie delle fragole con la vaiolatura, provocata dal patogeno Mycospherella fragariae. Si tratta di una malattia crittogamica molto comune sulla fragola, che determina la comparsa di macchie fogliari molto piccole (2-3 mm di diametro), e di colore rosso-scuro. Queste macchie, con il procedere della malattia si allargano, assumendo aspetto grigiastro con alone rossastro. Le foglie colpite vanno incontro al disseccamento, compromettendo il normale ciclo vegetativo della pianta.
Difesa biologica
Contro la vaiolatura delle fragole vale la profilassi descritta in precedenza per la botrite. È inoltre possibile effettuare un trattamento con sali di rame alla primissima comparsa dei sintomi.
Come prevenire le malattie delle fragole
Ma vediamo quali sono le corrette pratiche agronomiche da mettere in campo per prevenire le malattie delle fragole appena descritte. In generale, i patogeni fungini trovano spazio e modo di proliferare quando la coltivazione presenta delle criticità. Ecco in tal senso i nostri consigli.
Sesto d’impianto
Per prima cosa, occorre piantare le fragole con un sesto d’impianto adeguato, senza avvicinare eccessivamente le piante sperando di ottenere maggiore produzione. La circolazione dell’aria tra la vegetazione consente di limitare fortemente l’oidio e la botrite.
Ristagno idrico e concimazioni
Altra accortezza è quella di evitare il ristagno idrico, eseguendo irrigazioni equilibrate. L’eccesso di acqua stagnante nel terreno è la causa principale di tutte le malattie fungine. Anche le concimazioni organiche dovrebbero essere fatte in maniera equilibrata, in modo da non causare eccesso di vegetazione.
Distruzione della vegetazione infetta
Altra buona pratica agronomica è quella di distruggere i residui colturali infetti, magari di una coltivazione andata male. I funghi delle piante altro non sono che microrganismi, molto bravi a sopravvivere sui resti di vegetazione.
Rimuovere la parti malate dalle fragole
Oltre a eliminare i residui infetti, è opportuno togliere dalle piante vive le prime parti segnate dalla malattia, ad esempio qualche foglia. In questo modo abbiamo una possibilità di bloccarla sul nascere. Questa è un’operazione fattibile in ambito domestico, ovviamente impossibile su coltivazioni di fragole estese.
Utilizzare materiale vivaistico sano
Spesso, le malattie delle fragole arrivano direttamente dal vivaio, per cui è importante rivolgersi a vivaisti seri, che non vendano piantine già infette.
Prevenire le malattie delle fragole con le micorrize
Infine, un consiglio generale che vale per la prevenzione di tutte le malattie fungine, sulle fragole e non solo: l’utilizzo delle micorrize.
Le micorrize, in particolare quelle del genere Trichoderma, sono dei funghi simbionti che vengono usati come agenti di biocontrollo contro le avversità di natura crittogamica. Agiscono attivando i seguenti meccanismi di azione: antibiosi, parassitismo, induzione di resistenza nella pianta, competizione con l’agente patogeno.
Si usano in via preventiva, sul terreno, ancor prima di piantare le fragole. Se volete provarne i benefici nel vostro orto o frutteto, le trovate nei negozi dedicati all’agricoltura bio.
2 commenti
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