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Gli insetti stecco fanno parte dell’ordine Phasmatodea (dal termine greco phasma=fantasma). Esistono circa 2300 specie di questo insetto conosciute a livello mondiale, in gran parte viventi nelle regioni tropicali e subtropicali. In Italia è presente la specie Bacillus rossius, detta appunto insetto stecco italiano. Questa strana creatura ama vivere mimetizzandosi in mezzo ai cespugli, assumendo un regime alimentare vegetariano. Per l’interesse naturalistico che rivestono tra gli appassionati, questi insetti simili a dei rami vengono spesso allevati in terrario.
In quest’articolo scopriamo come riconoscere l’insetto stecco in natura, il suo particolare sistema di riproduzione e qualche consiglio per l’allevamento in casa.
Cosa sono gli insetti stecco
L’ordine dei fasmoidei comprende insetti di medie e perfino di grandi dimensioni, come ad esempio la specie asiatica Palophus titan, che con i suoi oltre 30 cm di lunghezza è tra gli insetti più lunghi viventi.
Essi imitano, tanto nel colore (omocromia) quanto nell’aspetto (omotipia), la vegetazione delle piante su cui vivono. Il corpo è molto allungato e somigliante ad un piccolo stecco, tanto nella forma quanto nel colore, da qui l’appellativo di insetti stecco.
Esistono anche forme somiglianti a foglie, chiamati insetti foglia, come nei Phyllium asiatici. Altre forme ancora hanno un insolito aspetto spinoso.
Caratteristica comune di questi insetti sono le zampe molto sviluppate, le quali ne completano l’aspetto singolare.
L’insetto stecco italiano (Bacillus rossius)
La principale specie italiana di insetto stecco è Bacillus rossius, anche se nelle isole maggiori è pure presente Clonopsis gallicus, l’insetto stecco francese.
Il Bacillus rossius è privo di ali (attero), con una colorazione che va dal verde chiaro delle forme giovanili, fino al verde o marrone degli individui adulti. Il colore dell’insetto varia non solo in base alla vegetazione circostante, ma anche a seconda della temperatura, umidità e luminosità ambientale.
Il capo è di piccole dimensioni, dall’aspetto preistorico, con antenne molto corte e occhi sporgenti ai lati. Le zampe sono lunghe e sottili, mentre il resto del corpo è di forma allungata proprio come uno stecco.
Le femmine adulte misurano intorno ai 10 cm (zampe comprese), mentre i maschi sono più piccoli, sui 6 cm di lunghezza.
Dove vive l’insetto stecco
L’insetto stecco vive nelle macchie di vegetazione ai margini del bosco o delle campagne. Le sue piante ospiti preferite sono quelle del Rubus, come i rovi e i lamponi. Altre piante in cui si mimetizza possono essere il nocciolo, il ciliegio, il nespolo giapponese, il faggio, le rose, la feijoa e il melo.
Cosa mangia un insetto stecco
Gli insetti stecco si nutrono delle foglie delle piante che abitano, senza tuttavia arrecare particolari danni alla vegetazione.
È un insetto notturno che di giorno si nasconde sotto le foglie. Dal momento che è poco mobile, è facile che sfugga alla nostra attenzione, anche se le popolazioni naturali sono piuttosto numerose.
Come si riproducono gli insetti stecco
L’insetto stecco si riproduce in due modi differenti.
Negli areali più settentrionali esistono solo esemplari femminili, i quali si riproducono autonomamente, per partenogenesi.
Nelle regioni meridionali le popolazioni sono invece anfigoniche.
In quest’ultima modalità l’inseminazione avviene attraverso una piccola spermatofora. Le uova hanno l’aspetto di piccoli semi bruni, simili a quelli della borragine, e vengono lasciate cadere al suolo ad intervalli regolari di alcune ore, in media 16 al giorno. Il periodo di ovideposizione si protrae per alcuni mesi, con le femmine che depongono in tutto fino a 1000 uova. Le formiche contribuiscono alla dispersione delle uova nel territorio trasportandole come se fossero semi (mirmecoria).
L’insetto stecco e gli uccelli predatori
Gli insetti stecco sono prede prelibate per molte specie di uccelli, ad esempio la ghiandaia.
Uno studio ha dimostrato che le uova dell’insetto stecco riescono a sopravvivere nell’ambiente acido dello stomaco dei volatili, proprio come avviene per i semi delle piante. Le uova del Bacillus rossius e di altre specie d’insetto stecco sono infatti rivestite di una sorta d’involucro protettivo composto di ossalato di calcio, sostanza resistente agli acidi. In questo modo, gli uccelli che predano le femmine feconde contribuiscono allo stesso tempo alla diffusione territoriale della specie, digerendo e defecando le sue uova.
Ciclo di vita
L’insetto stecco compie due generazioni all’anno, con due ovodeposizioni. Lo sviluppo embrionale dura in genere alcuni mesi, ma può protrarsi anche per più di un anno per le uova che superano l’inverno. L’insetto raggiunge le sue dimensioni finali dopo aver attraversato dalle 5 alle 8 mute, dopo ognuna delle quali si accresce.
Gli insetti stecco adulti in natura non sopravvivono alla stagione fredda, mentre in cattività hanno un’aspettativa di vita più lunga, circa 1 anno. Infatti vivono fino alla primavera successiva, momento in cui si schiudono le uova della seconda generazione.
Come si difende l’insetto stecco
Gli insetti stecco hanno sviluppato raffinate tecniche di difesa dai predatori che non si limitano alla semplice mimetizzazione tra la vegetazione. Ad esempio, se i rami e le foglie vengono mossi dal vento, l’insetto stecco si aggancia alla vegetazione e ondeggia con essa, rendendosi ancora più irriconoscibile. Se invece il pericolo di un predatore è imminente, l’insetto si finge morto, lasciandosi cadere a terra. Altra tecnica di sopravvivenza è quella che permette all’insetto di staccare alcuni arti dal proprio corpo, ad esempio dopo l’attacco ad una zampa da parte di un uccello.
Da queste tecniche di difesa, di tipo passivo, si capisce come questo insetto mimetico non sia per nulla aggressivo o pericoloso, dunque del tutto innocuo per l’uomo. Anche per questo è tra le specie di insetti più allevate nei terrari, vediamo come.
Allevamento dell’insetto stecco in terrario
Per allevare in terrario l’insetto stecco (di solito una coppia), basta un terrario in vetro di medie dimensioni, ad esempio 30x30x40 cm. Potete trovarli in vendita nei negozi di animali, dove, oltre alla specie più comune, Bacillus rossius, sono disponibili anche specie più esotiche.
Composizione del terrario
Come base del terrario si può usare del terriccio torboso mescolato a sabbia di fiume. È importante che il terriccio sia sterile, ovvero non usato in precedenza per coltivazioni in vaso, in quanto è importante evitare la presenza di microparassiti.
Dentro il terrario vanno sistemati pezzi di ramo di varie dimensioni, in modo che l’insetto stecco possa trovare dei facili appigli. Quest’aspetto è importante durante le muta, quando l’insetto si appende a testa in giù per sfruttare la gravità. Deve quindi avere abbastanza spazio al di sotto per non toccare il fondo e non subire danni durante la muta.
Temperatura
La temperatura del terrario dovrebbe essere mantenuta tra i 20 e 25 °C, con un’umidità dell’aria elevata, tra il 60 e 70%. Per mantenere l’ambiente umido si effettuano delle nebulizzazioni d’acqua, meglio nelle ore serali. In questo modo si fornisce anche l’acqua necessaria all’insetto. Il terrario andrà sistemato in un luogo non troppo luminoso, tenete conto che l’insetto stecco ha abitudini notturne.
Alimentazione
L’alimentazione degli insetti stecco è piuttosto semplice da reperire. Bastano infatti foglie fresche, di rovo o delle altre piante menzionate in precedenza. Fate attenzione a che le foglie non siano trattate con pesticidi, quindi evitate di raccoglierle ai margini di campi agricoli che ne fanno uso.
1 commento
Molto interessante ed istruttivo