La pianta di raperonzolo è una spontanea presente ovunque in Italia ed è molto ricercata per le sue qualità alimentari.
Nota anche come raponzolo, questa pianta è conosciuta e usata fin dall’antichità, per questo fa parte di molti piatti della nostra cucina regionale.
Non tutti sanno però che il raperonzolo può anche essere coltivato. Per tutti i suoi amanti, quindi, in questo articolo spiegheremo come farlo in giardino e nell’orto.
Conosciamo inoltre le sue caratteristiche botaniche, le proprietà medicinali e vediamo come raccoglierla e consumarla.
Dove cresce la pianta di raperonzolo
Il raperonzolo, nome scientifico Campanula rapunculus, identifica una pianta della famiglia botanica delle Campanulaceae.
Si trova allo stato selvatico in quasi tutte le regioni italiane, ad eccezione delle Isole. Il suo areale va dal livello del mare, fino ai 1.500 m.
La pianta di raperonzolo ama vegetare nei seguenti luoghi:
- campi,
- terreni incolti,
- vigne
- uliveti.
Il nome generico campanula è di origine latina e vuol dire piccola campana, con riferimento alla forma dei suoi fiori.
Il termine rapunculus=piccola rapa, richiama invece le radici della pianta. Queste, infatti, sono simili a quelle di specie come la barba di becco e il rafano.
Come riconoscere la pianta di raperonzolo
Il raperonzolo è una pianta ti tipo erbaceo, con un ciclo vegetativo biennale. E’ possibile riconoscerla osservando con attenzione le sue caratteristiche botaniche:
- Ha ramificazioni erette o lievemente scendenti, che possono arrivare fino a 80 cm di altezza.
- La sua radice commestibile s’ingrossa con il tempo, è carnosa, bianca e di forma affusolata.
- Nel primo anno presenta una rosetta di foglie basali, anch’esse commestibili.
- Le foglie sono di forma ovata, oblunghe, con il lembo di colore verde chiaro, ondulato e con margine denticolato. Sono pelosette e terminano con un breve picciolo.
- A partire dalla primavera inoltrata del secondo anno di ciclo di coltivazione il raperonzolo sviluppa lo scapo fiorale ergendo lo stelo. Questo è ricoperto di foglie lanceolate, alterne, più rade e sessili. Agli apici il fusto ramificato porta i tipici fiori.
- I fiori del raperonzolo sono di norma di colore azzurro, a volte bianchi. Sono a forma di campana e hanno lo stilo semplice, peloso, con 3 stimmi e 5 stami liberi con filetto rigonfio alla base.
Altre caratteristiche botaniche riguardano la fioritura, che è prolungata ed avviene a partire dal mese di maggio, fino a settembre; e l’impollinazione, che è entomogama, operata dalle api e altri insetti impollinatori.
La dispersione del seme maturo, invece, avviene ad opera del vento, anche se spesso le formiche sono solite trasportare i semi in giro, contribuendo alla riproduzione della pianta (fenomeno della mirmecoria).
Come coltivare la pianta di raperonzolo nell’orto o nel giardino
La coltivazione del raperonzolo è possibile in orti e giardini domestici.
Essendo molto difficile trovare delle piantine, la partenza si fa sempre da seme.
I semi possono essere trovati con facilità (ad esempio qui).
La semina diretta sul terreno può avvenire durante la primavera, da marzo a maggio. La tecnica che si usa è quella dello spaglio, avendo cura di mescolare della sabbia ai semi prima di spargerli. I semi di raperonzolo sono molto piccoli e quindi con la sabbia viene agevolata una distribuzione equilibrata.
Il terreno che accoglierà i semi deve essere lavorato finemente, in modo da agevolare la germinazione. Una volta seminati, il terreno va ricoperto con uno strato sottile di terra e bagnato a pioggia. Germogliate le piantine, si procede al loro diradamento, mantenendo una dista di almeno 20 cm tra una pianta e l’altra.
Coltivare il raperonzolo non richiede particolari cura, una volta germogliate le piantine l’irrigazione non sarà più necessaria.
Attenzione nelle prime fasi di vita a mantenere le giovani piantine libere dalla presenza di erbe infestanti. Per fare questo, bisogna quindi procedere a periodiche operazioni di sarchiatura.
Se non raccolta, la pianta nell’anno successivo sviluppa lo scapo fiorale, ciò vuol dire che è molto resistente alle basse temperature e non teme l’inverno.
Riassunto: come coltivare la pianta di raperonzolo
- Lavorare il terreno finemente,
- Mescolare semi e sabbia,
- Seminare a spaglio,
- Ricoprire il terreno con un sottile strato di terra,
- Bagnarlo a pioggia,
- Diradare le piantine una volta cresciute,
- Durante il primo anno, sarchiare regolarmente.
Proprietà del raperonzolo e usi della medicina popolare
Il raperonzolo è una pianta rinomata per alcuni particolari utilizzi nella medicina popolare.
Le foglie, in particolare, sembrano avere proprietà anti-infiammatorie e possono essere usate per preparare un decotto.
Il decotto di raperonzolo ha uso esterno, e pare riesca ad alleviare i problemi dovuti alle verruche. Ingerito, sembrerebbe avere effetti diuretici e rinfrescanti. Inoltre, è leggermente lassativo, è in grado di ridurre i gas intestinali e disinfettare il cavo orale.
Raccolta e usi in cucina
Della pianta di raperonzolo si impiegano in cucina le foglie, le radici e i fiori.
Praticamente tutte le parti della pianta.
Le prime foglie basali sono molto tenere e gustose, con un leggero sapore amarognolo. Si consumano crude ad insalata o possono condire pizze rustiche e torte salate. Sono perfette per essere abbinate in ottime misticanze con altre piante spontanee commestibili, quali ad esempio: portulaca, borragine e amaranto.
La parte più pregiata e ricercata del raperonzolo sono le bianche e carnose radici. Hanno un gradevole sapore dolciastro e si possono consumare sia crude, che cotte.
Contengono inulina e non amido, quindi sono perfette per essere consumate da chi soffre di diabete.
Se vi capita di raccogliere i fiori, li potete usare per guarnire i piatti. Con il loro colore azzurro brillante daranno un tocco magico alle vostre preparazioni gourmet.
Vi è poi una piccola leggenda la quale narra che nei fiori di raperonzolo si nascondano le fate buone del bosco.