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Home » Fuori dall'orto » Fauna selvatica » Vanessa cardui

Vanessa del cardo (Vanessa cardui). Una magnifica farfalla migratrice

Di Coltivazione Biologica 20 Giugno 2022
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La vanessa del cardo (Vanessa cardui) è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia Nymphalidae. Su alcuni testi è indicata con il sinonimo di Cynthia cardui, mentre volgarmente è conosciuta anche come vanessa del carciofo, bella dama e farfalla del cardo. Questa splendida farfalla è diffusa in quasi tutto il mondo ed è considerata una delle più abili farfalle migratrici in assoluto.
In Italia è presente ovunque, dal mare fino alla montagna, nelle campagne e negli orti. La sua presenza massiccia non è però vista di buon occhio nelle carciofaie, per i danni che le larve possono arrecare alle piante.

Tuttavia le popolazioni della Vanessa cardui si mantengono solitamente sotto livelli preoccupanti. Vale quindi la pena conoscerla e studiare gli incredibili viaggi di migliaia di chilometri che ogni anno compie per arrivare nei nostri ambienti.

Descrizione della vanessa del cardo

Vanessa del cardo
Questa specie di Vanessa ha un aspetto inconfondibile. Con un’apertura alare tra i 54 e i 58 mm, presenta la faccia superiore delle ali di colore bruno alla radice e ocra rugginoso con macchie poligonali di colore nero nella parte mediana, mentre nell’angolo esterno sono nere con macchie quadrangolari bianche. Le ali posteriori hanno colorazione di fondo simile, ma con macchie scure in prossimità del margine esterno. Differente è la colorazione della faccia inferiore delle ali, tendente al rosa cipria, con disegni simili alla faccia superiore, ma sbiaditi.
Gli esemplari maschili e femminili della vanessa del cardo sono praticamente identici, con le femmine di poco più grandi.

Uova

L’uovo è di colore verde chiaro, di forma cilindrica con poli depressi e 12-18 netti strie longitudinali. Misura circa 2 mm di lunghezza.

Larve

Le larve giovani di Vanessa cardui sono provviste di spine e hanno il capo giallo-rossastro, così come l’ultimo segmento dell’addome. La restante parte del corpo è gialla con macchie nere.
La larva matura, invece, vira al colore grigio giallastro, con bande longitudinali e strie trasversali nere. Ciascun segmento presenta una banda giallo chiara anteriore e porta 6 processi conici ramificati rossi con punti neri. A piena maturità raggiunge 35-40 mm di lunghezza.

Crisalide

La crisalide della vanessa del cardo misura 25-28 mm di lunghezza ed è di color giallo bruno con riflessi metallici. La troviamo appesa ai supporti naturali a testa in giù e legata con una cintura sericea.

Approfondimenti
  • Porcellini di terra (Armadillidium vulgare), ecco perché sono utili nel terreno
  • La cinciallegra (Parus major). Utile nell’orto e contro la processionaria
  • Ape legnaiola (Xylocopa violacea). Un importante e innocuo impollinatore
  • Le coccinelle: insetti utili per l’orto biologico

Piante ospiti di Vanessa cardui

Per capire le piante ospiti della vanessa del cardo, bisogna distinguere tra farfalle adulte e larve. Queste ultime vivono abitualmente a spese dei cardi, spontanei e coltivati, come ad esempio i carciofi. Occasionalmente possono nutrirsi della soia, del tabacco, di altre piante ortive come il pomodoro e la melanzana, delle Boraginaceae e delle Malvaceae.
Le larve si nutrono del lembo fogliare delle piante ospiti, rispettando solo le nervature più grosse. Le farfalle adulte invece, oltre ai cardi visitano innumerevoli specie di fiori, in quanto sono alla ricerca di sostanze zuccherine, ovvero di nettare. Dunque le possiamo ammirare nei giardini e nei frutteti in fiore e quando si nutrono si lasciano avvicinare e fotografare facilmente.

Le lunghe migrazioni della vanessa del cardo

La Vanessa cardui è una specie migratrice. In Italia trascorre l’inverno nelle zone più miti del Sud e delle isole. Gran parte di quelle che osserviamo in primavera-estate arriva ogni anno dall’Africa tropicale e si spinge fino al Nord Europa. Alla fine dell’estate compie il percorso inverso: le farfalle tornano in Africa attraversando il deserto del Sahara. Queste lunghe migrazioni sono solitamente associate ad uccelli come le rondini, ma alcuni studi hanno dimostrato come le vanesse del cardo riescano a compiere cicli migratori completi, attraversando il Sahara due volte, sfruttando stagionalmente risorse e climi favorevoli su entrambi i lati del deserto. Una percentuale di esemplari rimane però negli afrotropici durante l’inverno e a ricolonizzare il Mediterraneo in primavera è probabilmente la sua prole.
Dunque, viaggi lunghissimi e complessi per queste farfalle, la cui popolazione nel nostro areale varia ogni anno in funzione dell’andamento climatico durante la migrazione.

Il ciclo biologico della vanessa del cardo

Nel nostro paese la vanessa del cardo porta a compimento 1 o 2 generazioni all’anno, a seconda della zona e del clima. Le femmine depongono uova isolate o a coppie sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve nascono dopo un breve periodo d’incubazione, che è in media di 4 giorni. Raggiunta la maturità in 40-45 giorni, si hanno le crisalidi che, come detto, rimangono appese a testa in giù sulle piante ospiti, sui tronchi degli alberi, sui muri o su qualsiasi altro supporto. Lo stadio di crisalide dura circa 13-15 giorni. Le farfalle adulte appena fuoriuscite emettono gocce di liquido color rosso sangue che finisce per imbrattare i luoghi di sfarfallamento. Le popolazioni non migratorie trascorrono l’inverno allo stato adulto o di crisalide.

Approfondimenti
  • Sfinge testa di morto (Acherontia atropos). Una falena sempre più rara
  • Il macaone (Papilio machaon). Caratteristiche e abitudini
  • Il morso di zecca. Come comportarsi, pericoli e precauzioni
  • La mantide religiosa (Mantis religiosa) nell’orto


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