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Per piantare i peperoncini piccanti non serve per forza avere un orto, basta anche un po’ di spazio sul balcone di casa. A differenza degli altri ortaggi, infatti, le piante di peperoncino hanno dimensioni contenute, tali da poter essere coltivate in vaso. Per seminare i peperoncini piccanti nel modo corretto, però, è importante conservare di anno in anno i semi delle varietà di nostro interesse. È infatti da qui che si parte per dare il via alla piantagione.
In quest’articolo vediamo le diverse tecniche di semina del peperoncino, dai metodi più artigianali, fino ai sistemi più professionali.
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I semi di peperoncino piccante
Sono centinaia le tipologie di peperoncini piccanti i cui semi possono essere tranquillamente seminati nel nostro Paese. Ma dove e in che modo è possibile reperirli per poterli piantare in campo aperto o nel nostro orto sul balcone o sul terrazzo? Le opzioni sono due.
Chi coltiva varietà quali Naga Moric, Habanero, Trinidad Scorpion, Carolina Reaper, Acrata o il più nostrano peperoncino piccante calabrese, può conservare i semi dai frutti delle precedenti colture. Per chi, invece, parte da zero, c’è la possibilità di trovarli nei negozi specializzati e scegliere tra numerose varietà.
Come si conservano i semi di peperoncino
Conservare i semi dei peperoncini è semplice, ma richiede alcune accortezze. Innanzitutto bisogna selezionare quelli delle bacche giunte a piena maturità. Se scegliamo frutti ancora acerbi i semi hanno scarse possibilità di germogliare in futuro.
Una volta raccolti, i peperoncini andranno fatti essiccare. L’essiccazione non deve avvenire al sole, ma in un luogo all’ombra, asciutto e ventilato per evitare l’insorgenza di muffe.
Quando il frutto sarà secco noteremo una certa “croccantezza” della buccia. A quel punto potremo procedere all’estrazione dei semi. Aprendo il peperoncino bisogna quindi far cadere i piccoli semini su di un foglio di carta (ideali sono quelli per il pane). Una volta raccolti, con la carta stessa facciamo un piccolo astuccio che chiudiamo, sigilliamo, etichettiamo e conserviamo in un luogo fresco, asciutto e buio. Davvero molto semplice quindi.
Raccomandazione
Una raccomandazione ovvia è quella di usare guanti monouso quando si maneggiano i peperoncini. È importante, infatti, evitare di toccarsi il viso e gli occhi. Per colpa degli effetti della capsaicina si rischia di passare un brutto quarto d’ora!
Quando seminare i peperoncini
Il periodo di semina dei peperoncini varia a seconda del tipo di coltivazione che si pratica.
Si tratta di una pianta che ama il caldo, da piantare quindi all’aperto e in piena primavera, quando le temperature, anche notturne, sono stabilmente sopra i 15 °C.
In media, un seme di peperoncino impiega 15-20 giorni per germogliare. Da questo momento, servono altre 2-3 settimane prima che diventi una piantina da mettere a dimora nell’orto o in vaso. Nel complesso, quindi, dalla semina alla piantina ci vogliono circa 40-45 giorni.
Se abitate al Sud, potete trapiantare i peperoncini all’aperto già da fine marzo, anche se è consigliabile attendere in aprile. Quindi si può iniziare a seminare in febbraio-marzo.
Al Centro-nord, prima del mese di maggio/giugno è raro che ci siano le condizioni per il trapianto delle piante di peperoncino. Quindi si può iniziare a seminare in marzo/aprile.
La grow box
I tempi che abbiamo appena visto valgono per l’outdoor. Tuttavia i peperoncini vengono piantati anche in indoor, ovvero al chiuso. Per farlo si usano delle speciali strutture denominate grow box.
Si tratta di un sistema di crescita artificiale, che sfrutta la luce di lampade speciali anziché quella solare.
Le grow box sono indicate per chi vive in città e non ha a disposizione nemmeno un piccolo terrazzo. Hanno un certo costo d’esercizio, ma garantiscono agli appassionati di poter coltivare piante anche in pieno inverno. Per questo motivo chi le usa può seminare i peperoncini in qualsiasi periodo dell’anno..
Come seminare i peperoncini
La tecnica classica per seminare i peperoncini è quella del semenzaio.
Si tratta di specifici contenitori per la terra dove vengono messi a dimora i semi a circa 0,5 – 1 cm di profondità.
Il problema con i semi dei peperoncini è che questi necessitano per germogliare di temperature superiori ai 15 °C (la temperatura ideale è 20 °C). E queste temperature sono impossibili da raggiungere nei mesi di febbraio e marzo, soprattutto di notte. Bisogna quindi attrezzarsi con semenzai riscaldati.
Si tratta di particolari contenitori con chiusura ermetica, spesso alimentati elettricamente, che garantiscono una temperatura controllata.
Con questo tipo di semenzaio, che magari terremo vicino a una finestra per garantire la necessaria luce diurna, non avremo grosse difficoltà a far germogliare i peperoncini.
Nelle zone più miti possiamo usare in alternativa la serra da balcone, una soluzione valida specie se seminiamo in marzo/aprile.
È bene inoltre consultare il calendario lunare così da approfittare della fase lunare più adatta.
Terriccio
Per una sicura riuscita della semina dei peperoncini occorre usare un terriccio di ottima qualità.
Deve avere una struttura fine, con la presenza di elementi nutritivi e sostanza organica tali da garantire una crescita equilibrata della piantina nelle prime fasi.
Irrigazione
Una volta seminati i peperoncini si deve procedere con l’irrigazione.
Si annaffia usando un getto dolce, questo per evitare il rischio di dilavamento dei semi. Si consiglia a questo scopo di usare uno spruzzino o un nebulizzatore.
La terra deve essere tenuta sempre ben umida, ma non zuppa, onde evitare di far marcire i semi stessi.
Seminare i peperoncini col metodo Scottex
In situazioni particolari esiste e si consiglia un particolare sistema per seminare i peperoncini. Si tratta del famoso metodo Scottex, consigliato quando si desiderano anticipare i tempi di germogliamento o, magari, se si hanno pochissimi semi a disposizione e non si vuole rischiare di fallire con la semina.
In poche parole, questo metodo consiste nel far germogliare i peperoncini nella carta assorbente. È semplice da realizzare ed è anche divertente.
Procedimento
Procuriamoci innanzitutto una vaschetta di plastica, tipo quelle con chiusura ermetica che ci vengono fornite quando compriamo i sottolio. Sul fondo posizioniamo un primo strato di carta assorbente. Dopodiché inseriamo i semi dei peperoncini, distanziati almeno 2 cm l’uno dall’altro. Quindi, stendiamo un altro strato di carta assorbente e diamo acqua, così da far inumidire per bene tutta la carta.
A questo punto, sulla chiusura della vaschetta pratichiamo dei fori qua e là, così da garantire il ricircolo d’aria.
La piccola germ-box a questo punto è pronta.
Va tenuta al caldo, vicino un termosifone, sotto la luce di una lampada a led o nei pressi di una finestra soleggiata.
La carta nella vaschetta deve essere sempre ben umida, quindi va controllata spesso. Questo è valido ancora di più se la vaschetta si trova vicino a fonti di calore dirette.
Con il metodo Scottex i semi dei peperoncini germoglieranno in pochi giorni.
Appena il germoglio si sarà allungato, potremo con delicatezza trasferirlo in un piccolo vasetto da 10 cm di diametro. Qui starà per le prime settimane di crescita.
Anche in questa fase è importante assicurare la giusta temperatura e una buona illuminazione.
Approfondimenti
- Determination of Capsaicin Content and Pungency Level of Different Fresh and Dried Chilli Peppers (in inglese) – Researchgate
- A Comprehensive Study on Chilli Peppers (Capsicum L.) (in inglese) – Researchgate