I porcellini di terra sono dei piccoli crostacei che ognuno di noi ha visto almeno una volta nella vita. Questi animaletti, come vedremo, rivestono una grande importanza a livello ambientale. Il nome scientifico della specie è Armadillidium vulgare, e nello specifico appartengono al phylum Arthropoda, subphylum Crustacea, ordine Isopoda, sott’ordine Oniscidea, famiglia Armadillidiidae. Molto più semplici e ricorrenti sono invece le nomenclature volgari: porcellino di Sant’Antonio, onisco, insetto palla.
Si tratta certamente della specie più studiata fra gli oniscidei, usata come modello biologico in diversi studi e in vari campi della ricerca. Inoltre, sono un esempio di crostacei capaci di colonizzare l’ambiente terrestre. Ed è proprio sul terreno che questi piccoli animaletti hanno un ruolo positivo, giacché sono decompositori della sostanza organica e bioaccumulatori dell’inquinamento da metalli pesanti.
Descrizione dei porcellini di terra
I porcellini di terra hanno il corpo segmentato e appiattito sul dorso. A pieno sviluppo non superano i 18-20 mm di lunghezza e il colore della loro corazza è marroncino-nerastro.
Sono animali dotati di 7 paia di zampe e specifiche appendici per la respirazione.
Tipico è l’atteggiamento di chiudersi su se stesso a scopi difensivi, non appena viene toccato o si sente minacciato. In questa posizione appare come un pallino perfettamente sferico o, se vogliamo, una conchiglia.
Ciclo di vita
L’Armadillidium vulgare è un artropode piuttosto longevo, vive infatti fino a 3 anni. Le femmine sono in grado di riprodursi in maniera asessuata, ma curano particolarmente le uova fecondate, portandole dentro di sé in una sorta di marsupio, una sacca umida, posta sotto l’addome. Da qui, forniscono nutrimento (acqua, ossigeno e sostanze nutritive) agli embrioni in via di sviluppo.
I porcellini di terra appena nati sono biancastri, raccolti in piccole palline e senza l’ultimo paio di zampe. Progressivamente, sviluppano l’esoscheletro e per arrivare alla piena maturità questi onischi attraversano una serie di mute, eseguita con una particolare modalità: la metà posteriore dell’esoscheletro viene persa per prima, dopo 2 o 3 giorni perde anche la restante parte anteriore.
I resti delle mute vengono mangiati dai porcellini di terra stessa o diventano nutrimento per insetti coprofagi presenti nel terreno.
Dove vivono i porcellini di terra?
Il porcellino di Sant’Antonio vive esclusivamente in ambienti umidi, questo perché il tegumento dell’esoscheletro si secca facilmente all’aria, non consentendogli di mantenere l’umidità sufficiente per sopravvivere. Questa sensibilità fa si che questi animaletti si muovano quasi esclusivamente di notte, in cerca di cibo e ripari.
Non sopportano temperature di molto al di sotto dello zero termico (al massimo -2 °C) o il caldo eccessivo (sopra i 36 °C). Per resistere ai rigori dell’inverno, in questa stagione entrano quindi in uno stato di dormienza.
Benché siano di fatto dei crostacei, non possono vivere in acqua, ad ogni modo, vivono tranquillamente dal livello del mare fino alla montagna, in ambienti umidi come il terreno, il sottobosco, i rami e i tronchi degli alberi in disfacimento, o ancora sotto i sassi e tra le foglie e i cumuli di compostaggio.
Nelle case
Possiamo trovare i porcellini di terra anche nelle case, ovviamente in luoghi umidi, come cantine, fessure nei muri, sottovasi. Qui, la loro presenza non è dannosa, in quanto questi piccoli animali sono totalmente innocui nei confronti dell’uomo e non sono vettori di virus e batteri.
I porcellini di terra come decompositori
L’importanza ambientale dei porcellini di terra sta, in primis, nel ruolo di decompositori della sostanza organica. Questi animaletti, infatti, si nutrono di materia organica in decomposizione, svolgendo un ruolo importante nel ciclo di una vita vegetale sana. Con la loro attività di nutrizione, restituiscono materia organica decomposta al suolo, la quale a sua volta diviene disponibile per i microorganismi presenti (batteri, funghi, protozoi, ecc). Questo processo naturale trasforma la materia organica in decomposizione in humus, componente fondamentale per un terreno sano e fertile.
Decisivo è anche il ruolo dei porcellini di terra nei processi di compostaggio, anche in quello domestico. L’Armadillidium vulgare, infatti, è tra i pochi organismi in grado di decomporre la lignina e la cellulosa naturalmente presenti nei residui vegetali. Senza di loro, la formazione del compost diventa decisamente più lenta e il risultato finale scadente.
I porcellini di terra per pulire il terreno dai metalli pesanti
Secondo diversi studi i porcellini di terra sono degli eccezionali bioaccumulatori di metalli pesanti, in grado di ripulire il terreno dagli stessi. Tra i metalli che assimilano abbiamo rame, zinco, piombo e cadmio. Questi, cristallizzandosi in depositi di forma sferica nell’intestino, vengono eliminati dal suolo.
Il porcellino di terra è estremamente tollerante nei confronti degli ioni metallici e questa peculiarità gli consente di sopravvivere in siti contaminati, dove altre specie animali non possono. Dunque, è un animale che accelera notevolmente il processo di ripristino e formazione della sostanza organica in questi luoghi.
Problemi nell’orto e in giardino
Nonostante tutti questi aspetti ecologici positivi, in molti si lamentano della presenza dei porcellini di terra nell’orto e in giardino. Questo perché capita, a volte, che i piccoli crostacei rovinino l’apparato radicale delle piante, soprattutto quelle in vaso. Tale fenomeno è probabilmente dovuto alla scarsità di sostanza organica in disfacimento presente in quel determinato suolo, situazione che spinge l’onisco a nutrirsi di materia viva come le radici.
Con molta ignoranza, per eliminare i porcellini di terra alcuni fanno ricorso a pesticidi chimici, irrorati direttamente nel terreno. Dopo tutto quello che abbiamo detto, questa pratica ci risulta essere semplicemente stupida e dannosa. Tantomeno poi ci si può lamentare se i suoli non sono più fertili e la natura, giorno dopo giorno, ci presenta un conto salatissimo.
4 commenti
Da un po’ di tempo bevo il rooibos al posto del te. Mi dispiace gettare il residuo nell’umido e quindi ho provato a lasciarlo a decomporre in un vaso di plastica, al quale ho fatto dei fori perchè possa entrare l’aria. Dopo un po’ di tempo ho notato numerosi porcellini di terra (tanto più che ho iniziato una sorta di “allevamento”), solo che sono grigiastri e non neri, pur avendo la stessa forma, ma non arrivano ai 10 mm di lunghezza . Può trattarsi della stessa specie?
Bravi, abbiamo bisogno di voi e dei vostri preziosi consigli sempre utili e interessanti.
Grazie 🙂
Avete suggerimenti per evitare che si cibino di piantine giovani coltivate nei vasi? Grazie