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L’Aglaonema è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Araceae, originarie delle foreste tropicali del Sud-Est asiatico, tra cui la Thailandia, l’Indonesia, la Malesia e le Filippine. È coltivata in occidente come pianta ornamentale d’appartamento. Ne esistono diverse specie, la più famosa è Aglaonema commutatum, che comprende diverse varietà ibride.
Oltre che per la bellezza delle sue foglie, queste piante sono apprezzate per la rusticità. L’aglaonema infatti, è una pianta da interno molto comune in quanto è relativamente facile da coltivare e tollera bene le condizioni di scarsa luminosità e di umidità, tanto da essere chiamata pianta del buio. Inoltre, ha la capacità di purificare l’aria dalle sostanze inquinanti, rendendola una scelta popolare per gli ambienti domestici e d’ufficio.
In quest’articolo vediamo tutto quello che c’è da sapere per curare una pianta di aglaonema nel modo giusto.
Com’è fatta la pianta di Aglaonema commutatum?
L’Aglaonema commutatum è la specie di aglaonema più coltivata in giro per il mondo. Questa pianta è nota per le sue foglie eleganti a forma di lancia, con colore di fondo verde scuro e striature argentate. Le foglie crescono fino a una lunghezza di circa 20-30 cm e sono solitamente carnose e lucide. Le infiorescenze sono di colore bianco-crema e si sviluppano a forma di spiga partendo dal centro del fusto. Tuttavia di solito i fiori vengono rimossi appena spuntano per concentrare tutte le energie della pianta sulle foglie.
Quali sono le varietà di aglaonema da coltivare in appartamento?
L’Aglaonema commutatum è stata utilizzata come genitore per creare numerose varietà ibride in cui la bellezza delle foglie è esaltata. Tra le varietà più popolari ci sono: l’Aglaonema var. Maria, che presenta foglie con macchie di colore verde chiaro; le Aglaonema var. Silver Queen e Silver bay, che hanno foglie argentate con striature più marcate rispetto alla specie originale; le Aglaonema var. Pink e Red con foglie dalle belle sfumature rosacee o rosse.
Come si cura la pianta del buio?
L’aglaonema è una pianta che si adatta bene alle condizioni di coltivazione in appartamento, in quanto non patisce le condizioni di scarsa luminosità e di umidità, tipiche di molte abitazioni, tanta da essere conosciuta come pianta del buio. Tuttavia, per favorire una crescita sana e rigogliosa, è importante tenere in considerazione altri aspetti.
Per prima cosa evitate assolutamente di esporre la pianta ai raggi diretti del sole. Considerate che in natura cresce nelle foreste all’ombra di altri alberi. Il sole diretto, ad esempio proveniente da una finestra, rischia di rovinare irrimediabilmente le foglie.
Un occhio di riguardo anche alle temperature, in quanto la pianta del buio cresce bene in un range compreso tra i 18 e i 25 °C. Evitate quindi di esporre la pianta a sbalzi di temperatura o a correnti d’aria. L’Aglaonema, inoltre, è vero che tollera bene le condizioni di bassa umidità, ma può trarre beneficio da un’umidità ambientale più elevata. Si può quindi ricorrere a tecniche come la nebulizzazione delle foglie o l’utilizzo di un umidificatore. Questi gli aspetti principali, vediamo nel dettaglio quali sono le altre accortezze per la coltivazione.
Terreno e rinvaso
Per la coltivazione dell’aglaonema in vaso è importante utilizzare un substrato ben drenato e ricco di sostanze nutritive. In genere, si consiglia di utilizzare un mix di torba e perlite con l’aggiunta di un po’ di compost, in modo da favorire un’adeguata aerazione delle radici e un’ottima ritenzione idrica. Inoltre, l’aglaonema preferisce un terreno leggermente acido, con un pH compreso tra 5,5 e 6,5, per questo si usa la torba e non il terriccio universale.
Per quanto riguarda il trapianto, la pianta del buio tende a crescere lentamente e può restare in un vaso per diversi anni. Tuttavia, se la pianta inizia a diventare troppo grande per il vaso attuale, è consigliabile effettuare il trapianto in un contenitore più grande.
In generale, si consiglia di trapiantare ogni 2-3 anni, utilizzando un vaso di dimensioni leggermente maggiori rispetto a quello precedente. Il momento migliore per effettuare il trapianto è la primavera, quando la pianta inizia a riprendere la sua crescita.
Qui trovate una selezione di piante di aglaonema in vaso di diverse varietà per poter avviare la coltivazione.
Come si moltiplica una pianta del buio?
Una pianta di aglaonema può essere moltiplicata in diversi modi, ma quello più semplice e dai risultati migliori è la divisione dei cespi. Durante il trapianto, è possibile dividere il cespo in più parti, assicurandosi di separare le radici con delicatezza. Ogni parte deve avere almeno una radice e alcune foglie. Successivamente, le parti separate possono essere piantate in vasi individuali con un substrato fresco e ben drenato.
Come annaffiare l’aglaonema?
L’aglaonema preferisce un terreno costantemente umido, mai troppo bagnato o, viceversa, del tutto asciutto. Un’eccessiva irrigazione infatti, può causare il marciume delle radici, mentre un’irrigazione insufficiente può determinare il disseccamento delle foglie. Quindi, è importante trovare un equilibrio adeguato tra i due estremi.
In generale, la pianta del buio richiede un’irrigazione regolare, ma moderata, soprattutto durante i mesi più caldi dell’anno. Prima di irrigare la pianta, è importante verificare che lo strato superficiale (primi 2-3 cm) del terreno sia asciutto al tatto. In caso contrario, si deve attendere prima di irrigare nuovamente.
Inoltre, è una pianta che tollera bene le nebulizzazioni, specialmente durante i periodi caldi e secchi dell’anno. Le nebulizzazioni aumentano l’umidità attorno alla pianta e possono aiutare a prevenire il disseccamento delle foglie.
D’inverno, quando anche in casa l’aria è più fredda, le nebulizzazioni delle foglie vanno evitate, mentre l’annaffiatura del terreno andrà fatta molto più saltuariamente.
Come concimare l’aglaonema?
Per concimare le aglaonema coltivate in vaso si può impiegare un concime organico solido per piante acidofile come i lupini macinati oppure utilizzare dei concimi biologici liquidi per piante verdi. Una selezione la trovate qui.
La fertilizzazione si fa ogni 15-20 giorni e nel periodo primaverile-estivo. Già in autunno conviene sospendere le concimazioni.
Le piante di aglaonema hanno bisogno di potatura?
L’aglaonema si coltiva per la bellezza delle foglie, dalla lunga persistenza sui fusti. Normalmente quindi le piante non necessitano di particolari interventi di potatura. Più che di potatura si può parlare di pulizia della pianta, andando a rimuovere periodicamente le foglie o i fusti secchi. È sempre meglio eliminare questo materiale vegetativo, in quanto può essere l’incubatore di funghi e parassiti dannosi.
Come si puliscono le foglie dell’aglaonema?
Per pulire le foglie della pianta di aglaonema basta semplicemente passare un panno di cotone umido sulla superficie. È fortemente sconsigliato l’uso di lucidanti fogliari chimici, che potrebbero ottenere l’effetto contrario, ovvero bruciare le foglie stesse.
Quali sono i parassiti dell’aglaonema?
Per crescere piante di aglaonema splendenti occorre prestare attenzione all’eventuale presenza di parassiti ed essere tempestivi nell’intervento.
Tra i parassiti più comuni abbiamo la cocciniglia in grado di causare gravi deperimenti vegetativi. Ai primi segni d’infestazione si consiglia di pulire le foglie con un batuffolo di cotone impregnato di acqua e sapone di Marsiglia naturale. Se l’infestazione è già in stadio avanzato, <u>bisogna utilizzare prodotti specifici, consentiti in bio, come l’olio bianco (che trovate qui).
Altro potenziale parassita della pianta del buio è il ragnetto rosso che in breve tempo provoca la morte delle foglie. Il ragnetto rosso è un parassita estivo, che attacca le piante nei periodi caldi e secchi dell’estate. Non sopporta l’umidità, per cui per eliminarlo dalle foglie è sufficiente nebulizzare dell’acqua fresca sulla vegetazione.
Le piante di aglaonema sono velenose?
Le piante di aglaonema sono considerate tossiche per gli animali domestici e per gli esseri umani se ingerite. La tossicità è dovuta all’elevata presenza di cristalli di ossalato di calcio in tutte le sue parti, in particolare nelle foglie. Questi cristalli, se masticati o ingeriti, possono causare irritazioni e infiammazioni della bocca, della lingua e della gola, causando anche difficoltà respiratorie. Fate quindi attenzione a tenere le piante lontano dalla portata dei bambini e degli amici a quattro zampe.