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La fava, scientificamente nota come Vicia faba L., è una pianta di origine mediterranea appartenente alla famiglia delle Leguminosae. Questa coltura rappresenta una fonte preziosa di proteine vegetali, oltre a essere un elemento tradizionale nella cucina mediterranea. Coltivare fave nel proprio orto può quindi essere gratificante e vantaggioso dal punto di vista nutrizionale ed economico.
In questo articolo, esploreremo tutte le fasi lavorative che riguardano la coltivazione della fava, dalla semina, alle cure per la crescita delle piantine.
Quando si seminano le fave?
Le fave si sentono a loro agio nelle regioni mediterranee e solitamente vengono seminate in autunno, nei mesi di ottobre e novembre, in previsione della raccolta in primavera. Tuttavia, in alcune zone con inverni rigidi, è possibile optare per una semina alla fine dell’inverno, con una raccolta all’inizio dell’estate. Un consiglio: la luna crescente è la migliore alleata per la semina delle fave.
Come si prepara il terreno per coltivare le fave?
Le fave sono piante resistenti che prosperano in diversi tipi di terreno, anche se preferiscono quelli di medio impasto, al limite anche quelli argillosi. Prima della semina, è importante lavorare il terreno in profondità, magari con l’aiuto di un tiller, seguito da una leggera affinatura superficiale con una fresa o una motozappa. Sorprendentemente, le fave non richiedono una concimazione organica in fase di pre-semina, poiché, essendo legumi, hanno la straordinaria capacità di arricchire il terreno fissando l’azoto atmosferico.
Come si piantano le fave?
La semina delle fave è un gioco da ragazzi grazie ai loro grandi semi (che trovate nei negozi dedicati all’agricoltura). Basta fare piccole buche nel terreno, a una profondità di circa 5 cm, e piantare i semi, da 2 a 4 per buca, la tecnica di semina è quindi quella a postarella. Assicuratevi che il lato del seme con la linea scura sia rivolto verso il basso. Dopo la semina, le prime piantine spunteranno dal suolo entro 10-15 giorni. Rispettate le distanze di semina consigliate, con almeno 30 cm tra le piante sulla fila e 50 cm (o preferibilmente 1 metro) tra le file per agevolare le operazioni future di mantenimento del campo.
Cura e manutenzione del campo di fave
Coltivare le fave nell’orto domestico richiede alcune semplici, ma puntuali, operazioni colturali. La sarchiatura periodica è fondamentale per tenere sotto controllo le erbacce infestanti, soprattutto durante la primavera, quando possono veicolare parassiti e malattie, nonché togliere nutrienti e luce alla coltura principale. Per limitare questa operazione, si può optare per la pacciamatura naturale con paglia, da applicare intorno alle piante quando queste hanno raggiunto una certa dimensione. Oltre a limitare la crescita delle malerbe, la pacciamatura offre una protezione utile contro il freddo invernale.
Sostegni e legature per le piante
Le piante di fava, crescendo durante l’inverno, possono subire l’effetto del vento e altri agenti atmosferici, che facilmente piegano o spezzano le loro lunghe ramificazioni che s’innalzano dal terreno. Per evitare questo inconvenienti, preparate dei supporti utilizzando pali di legno o canne di bambù (da piazzare ogni 2-3 lungo il filare) e legate le piante (doppio giro) con del filo di nylon man mano che crescono. Questo aiuterà a mantenere le piante erette e quindi in buona salute.
Cimatura per una coltivazione ottimale
Le fave hanno una crescita indeterminata, il che significa che possono diventare piuttosto alte. Dopo la fioritura, è consigliabile effettuare la cimatura apicale, tagliando la parte superiore delle piante. Questo concentrerà l’energia nella parte inferiore, favorendo lo sviluppo dei baccelli e dei semi al loro interno. La cimatura aiuta a evitare che i fiori che nascono nella parte superiore producano piccoli frutti e solo dopo lungo tempo, accelerando così il processo di maturazione dei baccelli principali.
Come proteggere le fave dai parassiti?
In primavera, le fave possono essere prese di mira dagli afidi neri, che sembrano adorarle. Per evitare un’infestazione significativa che potrebbe compromettere lo sviluppo finale delle piante, intervenite ai primi segni di parassiti con del sapone molle potassico. Tuttavia, tenete presente che gli afidi sono anche controllati da insetti predatori, come le coccinelle. Incentivare la biodiversità nell’orto aiuterà a mantenere un equilibrio naturale e a limitare l’uso di prodotti, anche se naturali.
1 commento
molto esauriente.Grazie