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Il boldo (Peumus boldus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Monimiaceae. È una specie endemica del Cile centromeridionale, dove cresce spontaneo. Sempre in Cile, ma anche in altri paesi dell’America Latina (Paraguay, Argentina, Uruguay) e, in maniera sporadica, nei paesi mediterranei, la pianta viene anche coltivata.
Le foglie del boldo sono da sempre utilizzate nella medicina popolare per le proprietà benefiche, e l’uso è tanto comune, che in America Latina vengono anche usate per preparare il tè.
Conosciamo quindi le caratteristiche botaniche e le proprietà di questa pianta, e vediamone inoltre la coltivazione alle nostre latitudini.
Descrizione del boldo
Il Peumus boldus cresce in forma arbustiva o come piccolo albero sempreverde, che, mediamente, non supera i 7-8 metri di altezza (15 m al massimo).
Ha una corteccia spessa e di colore marrone scuro, mentre i rami sono molto sottili.
La chioma è globosa e la crescita molto lenta.
Foglie
Le foglie del boldo costituiscono la parte della pianta utilizzata in erboristeria. Sono opposte a due a due sui rami, con un picciolo molto corto, variabili nella forma da quasi rotonde a ovali o ellittiche. La base è arrotondata o cuoriforme, l’apice è ottuso o arrotondato, talvolta smarginato, ossia inciso in due piccoli lobi. Il margine fogliare è intero e ripiegato verso il basso. La pagina superiore è verde scuro e papillosa, cioè munita di piccole protuberanze, e con la nervatura principale infossata. La pagina inferiore è più chiara e presenta le nervature prominenti.
La consistenza è coriacea, ruvida al tatto.
Fiori
Il boldo è una pianta dioica, vale a dire che sviluppa i fiori femminili e maschili su individui differenti, un po’ come abbiamo visto parlando della cannabis sativa. Entrambi i tipi di fiori si sviluppano in corimbi posti all’ascella delle foglie e nella parte terminale dei rami.
I fiori maschili sono giallini e forniti di numerosi stami. I fiori femminili biancastri e dotati di ovario. Nei luoghi d’origine, la fioritura avviene tra luglio e agosto, dunque in inverno. Alle nostre latitudini è invece plausibile che fiorisca in primavera.
Frutti

Frutti non ancora maturi
Il frutto è costituito da piccole drupe, verdastre durante l’accrescimento, nerastre a piena maturazione. Queste sono dolci e commestibili, tuttavia vengono più che altro usate per la preparazione di liquori artigianali, ad esempio il liquore tipico cileno boldeao.
Come coltivare il boldo in Italia
Essendo una pianta sempreverde, il boldo soffre le gelate invernali, per cui può essere coltivato solo nelle zone miti delle regioni meridionali. Anche qui consigliamo comunque la protezione dall’eventuale gelo invernale, soprattutto nei primi anni di crescita della pianta.
Predilige esposizioni soleggiate, al limite in mezz’ombra.
Terreno
Per coltivare il boldo, si consiglia un terreno di medio impasto, al limite sabbioso, con una buona dotazione di sostanza organica. L’importante è che consenta lo sgrondo dell’acqua in eccesso, non provocando ristagno idrico.
Il pH del suolo dovrebbe essere neutro o subacido. La pianta rifugge i terreni fortemente alcalini.
La concimazione organica di fondo dovrebbe essere leggera, impiegando compost domestico o humus di lombrico.
Semina
La difficoltà della coltivazione del boldo è dovuta soprattutto alla difficile reperibilità dei semi e, qualora si trovassero, alla loro scarsa percentuale di germinazione.
Prima della semina andrebbero messi a bagno in acqua tiepida per almeno 12 ore o scarificati, praticando micro-incisioni sulla cuticola.
La semina andrebbe fatta ad inizio primavera, quando le temperature sono ormai miti. Ci possono volere anche 2-3 mesi prima di vedere spuntare i germogli.
Si possono seminare direttamente in piccoli vasetti, magari mettendo 2-3 semi per vaso, utilizzando un mix di torba e perlite (che trovate qui).
Trapianto
Il trapianto definitivo in giardino conviene farlo nella primavera successiva, quindi dopo un anno di crescita in vaso. Le giovani piantine di boldo in contenitore andrebbero curate tenendole in posizione di mezz’ombra, con il terriccio umido in estate, protette in casa d’inverno.
Irrigazione
Il boldo ama l’irrigazione regolare nei mesi estivi, specie se c’è grande siccità e temperature elevate. Innaffiate poco e spesso, senza provocare ristagni d’acqua.
Potatura
Il boldo è un piccolo alberello che può essere lasciato crescere liberamente, specie se allevato in forma arbustiva. Gli interventi di taglio si devono limitare a rimuovere le parti secche o danneggiate. Per utilizzare le foglie, si tagliano le parti apicali dei rami.
Se invece vogliamo farlo sviluppare come albero con tronco unico, dobbiamo provvedere alla rimozione periodica dei polloni.
Parassiti
Attenzione soprattutto alle giovani piantine, le quali possono essere attaccate da lumache e afidi. Per la difesa biologica vi consigliamo di leggere gli approfondimenti relativi.
Principi attivi e proprietà del boldo
I principi attivi contenuti nelle foglie di boldo sono i seguenti: l’alcaloide boldina, l’eteroside boldoglucina, flavonoidi (isoramnetina), olio essenziale, sostanze tanniche.
Da questi principi attivi derivano proprietà: aromatizzanti, aperitive, digestive, colagoghe, diuretiche, antisettiche delle vie urinarie, stimolanti.
Indicazioni
Il boldo è una pianta con molte proprietà mediche. È preziosa per il fegato e l’appartato digerente in generale. Le foglie fresche emanano, se stropicciate, un odore fresco, legnoso, aromatico. In erboristeria si utilizzano le foglie essiccate o la tintura madre (che trovate qui).
Estratti e tinture di boldo eccitano l’appetito, facilitano la digestione, fluidificano e aumentano la secrezione biliare, attenuano le coliche epatiche e gli spasmi intestinali, stimolano la contrazione della cistifellea che ne favorisce lo svuotamento, sono utili in caso di calcoli biliari, intossicazioni, insufficienza epatica.
Per usare le foglie in ambito domestico si può preparare un infuso, con 0,5 g di sostanza secca in 50 ml d’acqua, da assumere in una tazzina prima dei pasti.