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Home » Piante e fiori » Ombelico di Venere

Ombelico di Venere (Umbilicus rupestris). Caratteristiche botaniche e usi

Di Coltivazione Biologica 4 Dicembre 2021
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L’ombelico di Venere (Umbilicus rupestris) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, sottofamiglia delle Cotyledonoideae. Si tratta di una pianta facile da riconoscere, per via della tipica forma a disco delle foglie con una fossetta al centro che ricorda, per l’appunto, un ombelico (Umbilicus), con la nomenclatura volgare dedicata alla divinità greca della bellezza.
Il nome della specie, rupestris, deriva invece dal latino rupis = rupe, parete rocciosa, e fa riferimento all’habitat di crescita della pianta che troviamo spuntare da piccoli pertugi nelle pareti rocciose, nelle crepe dei vecchi muri a secco, ma anche sui vecchi tetti in coccio dove si accumula un po’ di terriccio. A volte si comporta come una pianta epifita, la quale cresce sopra un’altra pianta che sfrutta come supporto.

Conosciamo quindi l’ombelico di Venere e i sui usi, sia come pianta spontanea commestibile che in fitoterapia.

Descrizione dell’ombelico di Venere

Ombelico di Venere
La forma biologica di queste piccole piante perenni è geofita bulbosa. L’apparato radicale dell’ombelico di Venere è costituito da un piccolo bulbo di forma sferoidale e colore biancastro, grazie al quale la pianta sopravvive e si rigenera. Crescendo, poi, forma dei piccoli cespugli, a volte con fusti eretti e semplici, scarsamente ramificati. Una singola pianta non raggiunge grandi dimensioni (mediamente 15-30 cm), ma, essendo tappezzante e in formazioni numerose, quando la si incontra, non passa inosservata.

Foglie

ombelico di venere tra le rocce
Le foglie carnose sono sicuramente il tratto caratteristico dell’ombelico di Venere. Quelle basali sono peltate, ovvero a forma di scudo, con il picciolo inserito nel mezzo del lembo. La lamina fogliare varia da 1,5 a 4 cm di diametro. La foglia è arrotondata, concava a mo’ di ombelico, con il margine smerlato.
Le foglie cauline, cioè quelle inserite sul fusto, decrescono progressivamente di dimensione spostandosi verso l’apice. La loro forma varia da subspatolata a lanceolata. Le dimensioni e il colore, inoltra, mutano in maniera notevole anche a seconda dell’habitat in cui le piante vegetano. Quelle di dimensioni più grandi crescono in ambienti umidi e ombrosi. Le foglie più piccole sono invece quelle delle piante che si sviluppano sulle pareti rocciose e assolate, le quali, anziché essere di un classico verde, assumono una colorazione rosso-rosata.

Fiori

Fiori di ombelico di Venere
I fiori dell’ombelico di Venere sono di piccole dimensioni, campanulati, di colore verde-giallastro, talvolta con sfumature rosa, con petali saldati tra loro e formanti un tubicino. Si trovano disposti su lunghi racemi simili a spighe, ovvero delle infiorescenze verdastre. Altra peculiarità è quella di avere gli stami con le basi saldate alla corolla.
La fioritura avviene solitamente in primavera, ma può anche verificarsi a ridosso dell’estate, a seconda dell’habitat e dell’altitudine in cui vive la pianta. L’Umbilicus rupestris cresce infatti dal livello del mare fino ai 1.200 di altitudine.

Come si riproduce l’ombelico di Venere

Una volta esaurita la fioritura, sia le foglie che i racemi che portano i fiori delle piccole piante dell’ombelico di Venere seccano completamente. Questo fa credere erroneamente che la pianta abbia un ciclo annuale, in quanto le foglie spariscono del tutto e restano solo i racemi secchi. Come abbiamo accennato, però, la pianta sopravvive grazie all’apparato radicale bulboso e la vegetazione riparte con l’arrivo delle piogge autunnali.
Dalle infiorescenze, secche ma persistenti, fuoriescono i semi, che vengono disseminati dal vento, effettuando così la moltiplicazione naturale della pianta.

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Come cucinare l’ombelico di Venere

Le foglie tenere dell’ombelico di Venere sono commestibili e per questo fanno parte di numerose ricette regionali, soprattutto in Liguria e Toscana. Di solito vengono consumate lesse, in minestre o misticanze insieme ad altre erbe selvatiche. Trovano altresì impiego nei ripieni delle torte salate e delle pizze rustiche.

Usi in fitoterapia

L’ombelico di Venere è una pianta che ha diversi utilizzi nella medicina popolare.
Il cataplasma ottenuto dalle foglie può essere usato per curare ustioni, geloni, piaghe, punture di insetti e ulcere superficiali.
Nella preparazione di un decotto le foglie trovano uso per mitigare i dolori dell’apparato urinario, ma anche come detergente, emolliente, antiinfiammatorio e diuretico.
Un altro uso medicale è quello antiotalgico: dopo aver ottenuto dalla pianta del succo fresco con un colino, si applicano poche gocce di esso nell’orecchio dolente.
C’è da sottolineare, tuttavia, che ad oggi questi utilizzi dell’Umbilicus rupestris sono quasi del tutto abbandonati.

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