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L’erba vajola maggiore (Cerinthe major) è una pianta spontanea della famiglia botanica delle Borraginaceae, la stessa della più famosa borragine. È una pianta tipicamente mediterranea, commestibile e con proprietà medicinali sfruttate in passato in fitoterapia. Il nome botanico deriva dai termini greci cerós=cera e ánthos=fiore, a ricordare la particolare forma dei fiori che ricordano dei piccoli ceri. L’epiteto major distingue la specie da altre congeneri e meno diffuse, come la Cerinthe minor e la Cerinthe glabra. Il nome volgare italiano erba vajola fa invece riferimento alla presenza di tubercoli sulle foglie, che ricordano delle pustole.
Questa pianta ha inoltre anche numerosi nomi regionali, ad esempio in Sicilia è famosa come sucameli, in quanto, in passato, dopo la raccolta, il nettare all’interno dei fiori veniva succhiato.
Scopriamo quindi le caratteristiche, le proprietà e gli utilizzi di questa preziosa erba spontanea.
Caratteristiche botaniche dell’erba vajola
La Cerinthe major è una pianta erbacea con ciclo annuale, formata da una rosetta di foglie basali. Da questa si diramano dei lunghi fusti cilindrici che possono arrivare a 80 cm di altezza. I fusti sono molto ramificati, ascendenti e con sezione tubolare, cioè sono vuoti all’interno. Sono carnosi, di color verde chiaro con delle macchiette biancastre. Le foglie basali, più grandi, sono di forma spatolata, color verde azzurrognolo, ricoperte da una sottile pellicola cerosa che rende la superficie glabra.
Anche le foglie dell’erba vajola, così come il fusto, sono macchiettate di bianco, con presenza di tubercoli (pustole) con irte setole sul margine. Lungo il fusto, inoltre, sono più piccole e avvolgenti, con vistose macchie chiare
Fiori e semi
I fiori dell’erba vajola sono penduli, si trovano riuniti in gruppo e sono portati su racemi terminali e fogliosi. I fiori sono contornati di brattee rosso-violetto lunghe più del calice.
La corolla è tubolosa, il che regala il tipico aspetto di piccolo cero. E’ lunga fino a 3 cm, larga poco più di 1 cm, di colore giallo intenso, con sfumature purpuree alla base. Lo stilo e gli stami sono violacei.
Le colorazioni possono variare a seconda dell’ambiente in cui la pianta vegeta.
La fioritura è prolungata, inizia sul finire dell’inverno (a volta anche prima) e dura, poi, fino a giugno.
I fiori sono molto graditi alle api per la buona presenza di nettare e dunque, per la gioia degli apicoltori, sono fortemente bottinati.
I frutti sono dei semi di forma ovale e colore brunastro.
Diffusione dell’erba vajola e habitat naturale
La Cerinthe major è presente in tutta Italia, ad eccezione delle regioni settentrionali (Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli, Veneto, Trentino).
Cresce in ambienti come uliveti, vigne, margini delle strade, prati di campagna, e predilige i suoli argillosi subaridi e ricchi in composti azotati.
La troviamo a partire dal livello del mare fino ad arrivare agli 800 m circa, con optimum nella fascia litoranea.
Proprietà dell’erba vajola
L’erba vajola è ricca di preziosi elementi quali mucillagini, tannini, olio essenziale, nitrato di potassio e gomme. La presenza di questi elementi conferisce alla pianta anche proprietà antiflogistiche, astringenti, oftalmiche, rinfrescanti, antinevralgiche, sedative e antiemorragica.
In Sicilia, inoltre, la Cerinthe major veniva usata contro le emorroidi. Si preparava un decotto con la parte aerea, e i vapori venivano convogliati nella zona interessata. Con il brodo di cottura raffreddato, poi, si continuava la cura facendo dei lavaggi.
Usi in cucina
Dell’erba vajola si usano le foglie basali più tenere, raccolte ad inizio primavera. Queste hanno, infatti, un sapore gradevole e delicato, che ricorda quello dei piselli. Si possono usare in insalate miste, magari insieme a diverse altre erbe spontanee commestibili (misticanze), oppure per la preparazione di pizze rustiche, sformati o frittate.
2 commenti
Qualche erbetta la conosco ma questa mi mancava, spero di incontrarla nelle mie passeggiate, grazie mille !
Interessante, ma mi piacerebbe sapere l’areale specifico regione per regione non solo di questa ma anche di molte altre piante spontanee che stanno scomparendo.