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Il cocomero asinino (Ecballium elaterium) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae. Come aspetto è molto simile alle piante più note della stessa famiglia botanica, come l’anguria o il cetriolo. A differenza di quest’ultime, però, il cocomero asinino è una pianta tossica, in quanto i suoi frutti contengono potenti principi attivi che, se incautamente maneggiati, possono provocare gravi problemi intestinali. Altra peculiarità di questa pianta sta nella sua tecnica di riproduzione naturale, i frutti maturi, infatti, a piena maturazione sparano letteralmente i semi nell’ambiente, insieme al succo. Sia i semi che il succo sono tossici per l’uomo, da qui i nomi volgari di sputaveleno o sputasemi.
In quest’articolo conosciamo quindi meglio la pianta e la sua “stranezza” botanica, e vediamo inoltre quali sono i rischi di una sua accidentale assunzione.
Origini del nome “Cocomero asinino”
Il cocomero asinino è una pianta di origine mediterranea, molto presente nei paesi che affacciano sulla costa e già nota al tempo dei Greci e dei Romani. Il nome Ecballium deriva proprio dal greco, in particolare dai termini έκτο=al di fuori e βάλλω=lanciare, proprio a ricordare la capacità della pianta di lanciare fuori dal frutto i suoi semi.
Nel nostro paese il cocomero asinino trova anche molte denominazioni locali, tra le più originali ci sono: chigoemau marin in Liguria, sbrinsairoel in Piemonte, coecoemer d’azen in Lombardia, zedron salvadgh in Emilia, schizzetti in Toscana, zucchetta marina nelle Marche, cocozza dell’asino in Campania, cocomerello in Puglia, cocuzzeja servaggia in Calabria, citrulicchiu in Sicilia, cugumeru d’ainu in Sardegna.
Come è fatto il cocomero asinino?
Il cocomero asinino è una pianta erbacea perenne con una radice tuberosa. I fusti sono sdraiati sul terreno e si espandono molto in orizzontale, carattere tipico delle cucurbitacee, tanto da formare intense distese quasi cespugliose. In altezza le piante misurano mediamente sui 50 cm.
I fusti sono ricoperti da peli pungenti e biancastri, tali da essere scabri al tatto. Sono molto ramificati e il singolo fusto di solito è lungo circa 1,5 m.
Foglie
Le foglie, inserite alterne, hanno un robusto picciolo, lamina fogliare cuoriforme. La base è fortemente incisa e l’apice è acuto. Il margine è dentellato, con la superficie increspata e ondulata, ricoperta di peluria ispida. Il colore varia dal verde chiaro a quello scuro.
Fiori
I fiori del cocomero asinino, di colore giallo-biancastro, sono monoici con calice e corolla divisi in 5 lobi. I maschili si trovano riuniti in racemi ascellari, mentre i femminili sono solitari. La fioritura avviene da maggio a settembre.
Frutti
I frutti di Ecballium elaterium hanno l’aspetto di piccoli cocomeri in miniatura, anche se ovviamente non sono commestibili. Botanicamente, sono delle bacche pendule di forma ovale, colore verde chiaro e superficie ispida. La maturazione completa si ha dalla fine dell’estate.
Come fa il cocomero asinino a sputare i semi?
Il cocomero asinino è chiamato sputaveleno o sputasemi. In pratica la bacca, a completa maturità, si stacca dal picciolo, facendo fuoriuscire bruscamente i semi insieme ad un liquido molto amaro e tossico. Il meccanismo di espulsione dei semi è spettacolare, in quanto il picciolo funge da tappo e al suo interno il frutto raggiunge una pressione idraulica interna incredibile, tanto che i semi e il liquido “sputati” fuori possono arrivare a diversi metri di distanza. Basta un lieve tocco del frutto quando è maturo per scatenare questa sorta di esplosione. Altra curiosità è che una volta che inizia a scoppiare un frutto, anche gli altri intorno lo seguono, innescando una reazione a catena.
Dove cresce il cocomero asinino?
Il cocomero asinino è una pianta selvatica che cresce in maniera sporadica un po’ in tutte le regioni italiane, specialmente nelle zone marine. Si trova negli incolti, tra le macerie e nelle scarpate.
Tossicità
Tutte le parti della pianta sono tossiche, ma in particolare i semi e il liquido che li avvolge all’interno del frutto. La tossicità è dovuta alla presenza di un alcaloide glucoside, ovvero l’elaterina, di cucurbitacine e di acidi grassi.
Questi principi attivi hanno forti proprietà purgative, diuretiche, emmenagoghe, citotossiche, emetiche, rubefacenti.
L’Ecballium elaterium nella medicina popolare
Il succo del cocomero asinino essiccato veniva impiegato nella medicina popolare come purgante drastico, nei casi più gravi d’intossicazione. Tuttavia un uso empirico portava spesso a gravi effetti collaterali.
Potenziali pericoli
Il cocomero asinino può causare gravi effetti collaterali in caso di assunzione, accidentale o voluta, del suo succo. Basti pensare che anche il contatto esterno provoca infiammazioni severe delle mucose del naso e della bocca. Non va quindi toccato a mani nude o, peggio ancora, non bisogna giocarci imprudentemente per far schizzare via i semi.
All’interno del corpo, gli effetti avversi sono a carico del sistema gastrointestinale, e i sintomi sono nausea, vomito, diarrea intensa, cefalgia, dolori addominali. In persone con problemi patologici pregressi e con un’assunzione elevata, vi è anche il rischio di morte.
2 commenti
Artcoli molto utili, interessanti e descritti con competenza e professionalità.
Grazie Ettore 🙂