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Il tarlo del legno (Anobium punctatum) è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, famiglia Anobiidae, ed è il principale dei parassiti dei mobili e delle strutture in legno che troviamo nelle abitazioni. La specie Anobium punctatum è tra i tarli più comuni, tanto che è chiamata tarlo dei mobili. Le larve di questo piccolo parassita si nutrono del legno scavando corpose gallerie, finendo per compromettere in modo grave la qualità dei mobili e, in generale, l’integrità dei manufatti in legno. È importante, dunque, accorgersi per tempo della loro presenza nelle nostre case e agire con rimedi che non prevedano l’uso di prodotti chimici tossici.
Esistono infatti diverse soluzioni sostenibili per eliminare il tarlo del legno, e in questo articolo vedremo quali sono.
Descrizione del tarlo del legno
L’adulto di Anobium punctatum è un piccolo coleottero di 2-5 mm di lunghezza. Da adulto il colore è bruno rossastro, ricoperto da una sottile peluria giallastra. Il capo è di forma triangolare, simile ad un cappuccio da frate, ed è dotato di piccole antenne con gli ultimi 3 segmenti più sviluppati degli altri. Le ali, elitre, evidenziano delle striature longitudinali. Osservato di lato ha il profilo superiore piuttosto curvato.
Uovo
L’uovo del tarlo del legno è di colore bianco, la sua forma ricorda quella di un limone. Uno dei due poli è interessato da una scultura alveolare.
Larve
Le larve sono le responsabili dei danni al legno. Sono di colore bianco, fatta eccezione per le appendici boccali brune. Hanno il corpo ricoperto da sottili setole dorate ed erette. Inoltre, su alcuni segmenti hanno una doppia serie di spine. A piena maturità la larva misura 4-5 mm di lunghezza.
Danni del tarlo del legno
I tarli si sviluppano danneggiando i legni duri, di norma quelli dei mobili di buona qualità, ad esempio mogano, ebano, noce, ciliegio, ecc. Non disdegna però neanche i legni più teneri delle conifere come l’abete. Le larve, nutrendosi dell’amido e della cellulosa del legno, scavano delle gallerie del diametro di 1-2 mm, il cui lume viene occupato da una ridotta quantità di rosura granulare, composta da escrementi e scarti di fibre legnose.
Il tarlo del legno non attacca solo la mobilia, ma anche travi e altre strutture lignee che si trovano nelle abitazioni (pavimenti, tavolati, divisori, battiscopa ecc). Queste larve hanno una grande capacità digestiva e quindi riescono ad intaccare anche legni molto vecchi e duri, come quelli dei mobili antichi o le strutture delle abitazioni secolari.
Come accorgersi del tarlo del legno
Le larve, giunte a maturità, si impupano all’interno del legno stesso e poi danno vita agli adulti. Questi fuoriescono dal legno praticando dei piccoli e netti fori rotondi, di circa 1-2 mm di diametro. Dunque i fori che si vedono sui mobili sono fori di uscita e non di entrata.
Questo è il segno più evidente della presenza dei tarli, ma quando si vede il foro e la rosura che ne fuoriesce (polverina a terra) il danno è stato già fatto o è in atto. Il danneggiamento dei mobili è quindi spesso latente. Anche perché, a differenza di altre specie di tarlo, come i grossi cerambidi, l’Anobium punctatum non fa rumore.
Questo particolare ci servirà poi per capire come eliminare i tarli del legno senza usare pesticidi chimici.
Ciclo di vita dell’Anobium punctatum
Le forme adulte del tarlo sfarfallano in genere nei mesi primaverili, ma il periodo esatto è molto variabile a seconda delle condizioni ambientali. Gli adulti di questi piccoli coleotteri vivono poco, non più di un mese, durante il quale si accoppiano. Le femmine poi depongono le uova nelle fessure del legno, anche le più piccole e insignificanti. Lo sviluppo embrionale varia da due mesi, con temperature intorno ai 15 °C, ad un paio di settimane, con temperature tra 25 e 30 °C.
Lo sviluppo larvale, quello che il tarlo compie all’interno del legno, è invece molto lento, anche 3-4 anni. Concluso lo sviluppo la larva si impupa per dare vita all’adulto, che, come detto, fuoriesce dal legno praticando un foro rotondo.
Insetti antagonisti e rischi per l’uomo
I tarli del legno, larve o forme adulte che siano, non sono dannosi per l’uomo in modo diretto, giacché non pungono, per dirla in maniera semplice. Tuttavia, esistono degli insetti antagonisti di Anobium punctatum , ovvero alcune specie di acari, come Pyemotes ventricosus o altri parassitoidi, quali Sclerodermus domesticus e Cephalonomia gallicola, che eliminano il tarlo, ma che possono provocare dermatiti nell’uomo con le loro punture. Dunque, oltre al danno la beffa del suo antagonista.
Come eliminare i tarli del legno
Eliminare i tarli del legno non è un’operazione per nulla semplice. In passato si faceva soprattutto ricorso ad insetticidi chimici, tramite fumigazioni e iniezioni di insetticida direttamente nel legno. Tuttavia, oltre ad essere tossici, questi interventi non hanno una sicura riuscita, anzi. Ad esempio alcuni iniettano l’insetticida nei fori, senza considerare che si tratta di fori d’uscita dell’insetto adulto e non d’entrata, per cui l’azione è del tutto priva di successo.
L’utilizzo dei prodotti antitarlo, quelli che si trovano in ferramenta, hanno azione più che altro protettiva del legno e non sono per nulla risolutivi per le di infestazioni profonde e perpetuate negli anni.
Negli ultimi anni, per fortuna, si stanno consolidando soluzioni più sostenibili, che agiscono in maniera diversa contro i tarli del legno, capiamo quali sono.
Metodo anossico
Il metodo anossico è ideale per trattare i mobili di piccolo-medio ingombro e che si possono spostare. Il sistema prevede l’inserimento del mobile all’interno di una “bolla” fatta in PVC, dalla quale viene tolta l’aria e al suo posto immessa della CO2, ovvero l’anidride carbonica. La CO2 satura la bolla, che viene mantenuta a temperatura controllata per circa 15-20 giorni. All’interno della bolla tutte le forme del tarlo (adulti, uova, larve e pupe) non riescono a sopravvivere, dunque il tarlo viene eliminato in modo definitivo. Questo metodo è innocuo per i materiali e si può fare nelle abitazioni senza rischi di tossicità. Com’è ovvio, però, deve essere eseguito da ditte di disinfestazione specializzate.
Metodi termici
Altre soluzioni per eliminare i tarli del legno sono quelle dette termiche. Sappiamo che questi piccoli coleotteri non sopravvivono a basse o alte temperature. Per salvare un piccolo mobile si può usare il freddo, ponendo il manufatto in congelatore per alcune ore. Più semplice è l’utilizzo delle alte temperature, attraverso apposite attrezzature a microonde che vengono passate sul legno fino a raggiungere temperature superiori ai 50 °C che uccidono il parassita. Questo sistema è indicato per eliminare i tarli che infestano travi e pavimenti, ovvero strutture in legno fisse o che non si possono movimentare agevolmente. Di solito questo sistema è meno costoso del precedente.