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Pothos (Epipremnum aureum). La coltivazione e le diverse varietà

Di Coltivazione Biologica 12 Novembre 2021

Il pothos (Epipremnum aureum) appartiene alla famiglia delle Araceae. In molti testi è indicato con il nome di Scindapsus aureus, mentre volgarmente é spesso chiamato potos. In realtà è meglio riferirsi alla pianta usando il plurale, giacché, rispetto alla specie tipo, esistono numerose varietà differenti di questa bella ornamentale, originaria delle aree tropicali e subtropicali del continente asiatico.
I pothos, dunque, sono piante perfette per la coltivazione in appartamento, dove trovano un ambiente ideale a livello di temperature e luminosità. Si tratta di piante molto amate, in quanto rustiche e quindi di facile gestione, anche nelle mani delle persone più inesperte. A dimostrazione della loro grande rusticità, nei paesi anglofoni la pianta è conosciuta come devil’s ivy, ovvero edera del diavolo.

In quest’articolo vediamo quali sono le diverse varietà di pothos e le cure colturali necessarie per far crescere in appartamento piante sane e rigogliose.

Descrizione dell’Epipremnum aureum

Epipremnum aureum
L’Epipremnum aureum, ovvero la specie tipica di pothos, è una pianta sempreverde che si presenta come un piccolo cespuglio di fusti lianosi. In natura queste liane crescono utilizzando le piante più grandi come tutori, un po’ come fanno la monstera e l’anthurium. Nella coltivazione in appartamento, questa peculiarità, comune a tutti i pothos, può essere sfruttata a fini ornamentali per far crescere le piante in forma ricadente (su vasi penduli o su mensole di librerie) o colonnare (con l’ausilio di tutori).

Steli

Nel corso degli anni gli steli si allungano molto, fino a superare 1,5 m di lunghezza. In natura superano facilmente i 10 m e la pianta si comporta da infestante. Il loro colore è variegato, con marmorizzazione gialla sulla base verde.
Anche il cespuglio, così come gli steli, si allarga molto e può raggiungere dimensioni consistenti.

Foglie

Sui fusti sono inserite le foglie dei pothos, tipicamente cuoriformi e di medio o piccole dimensioni. Quando la pianta è giovane, ha foglie lucide di colore verde scuro, ma variegate con grandi e discrete macchie di color giallo dorato. Quando le piante raggiungono l’età adulta, invece, le macchie gialle delle foglie aumentano, fino a quando nei pothos completamente maturi le foglie sono per la maggior parte giallastre.
Forma, dimensione e colore delle foglie, distinguono le varie specie.

Fiori

I fiori sono piccoli e bianchi, ma è difficile vederli nella coltivazione in vaso all’interno delle case.

Approfondimenti
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Varietà di pothos

Sono numerose le varietà di pothos messe a punto nel tempo dagli ibridatori. Di seguito elenchiamo quelle più ricercate per la coltivazione in appartamento. Ovviamente il nostro elenco non può che essere parziale, non comprenderà quindi tutte le diverse cultivar.

Pothos Marble queen

marble-queen
La varietà di pothos Marble queen è quella più coltivata in Italia, dopo la specie tipo. Si fa apprezzare per le sue eleganti foglie variegate, con screziature bianco crema sul fondo verde. Anche gli steli sono marmorizzati di bianco.

Pothos Golden e Neon

Golden
Con la varietà Golden si identifica la pianta di pothos con foglie interamente color giallo dorato. Gli steli sono più corti e le foglie più piccole.
Simile alla Golden è la varietà Neon, con tinta unica giallo-verdastro e steli leggermente più scuri, cultivar adatta ad ambienti più bui.

Pothos Jade

Pothos jade
La varietà Jade si distingue per il colore verde scuro delle foglie in un’unica tonalità. Altra peculiarità è che sulle foglie vi sono delle increspature che danno loro una sensazione di movimento ondulato.

Pothos N’joy

n'joyMolto diffusa negli appartamenti è anche la varietà N’joy, facilmente riconoscibile per le foglie più piccole, la vegetazione più intensa sugli steli e le variegatura color bianco crema sui bordi.

Pothos Trebie

Pothos trebie
La varietà di pothos Trebie ha le foglie decisamente più grandi e appariscenti, con screziature verde scuro, su fondo verde chiaro, che donano alla pianta un aspetto tropicale.

Come coltivare il pothos in appartamento

Il pothos viene coltivato quasi esclusivamente in appartamento, in quanto non tollera il freddo. Tuttavia, rispetto ad altre piante da interno, è più resistente, riuscendo a vivere anche a temperature intorno ai 10 °C.
Per quanto riguarda il caldo, la pianta non ha problemi con temperature intorno ai 30 °C. Per questo motivo in primavera e in estate i vasi possono essere spostati all’esterno, l’importante è che le piante siano protette dal sole. È bene, inoltre, evitare di tenerle vicino a forti correnti d’aria. In inverno è altresì consigliato allontanare il pothos dai termosifoni.

Esposizione

Per far crescere piante di pothos rigogliose e con colori brillanti è necessaria una buona luminosità dell’ambiente. Attenzione però ad evitare i raggi diretti del sole, un’eccessiva esposizione provoca decolorazione delle foglie e bruciature.
La pianta riesce ad adattarsi bene anche in condizioni di scarsa luminosità, ma lo sviluppo sarà più stentato e le foglie tenderanno ad avere un colore meno vivo, potendo addirittura perdere le screziature e diventare del tutto verdi.

Terreno e rinvasi

Di solito le piante di pothos vengono vendute in contenitori molto piccoli, per cui solitamente è necessario effettuare subito il rinvaso, utilizzando un vaso più grande di 1-2 misure. Fondamentale è scegliere un buon mix di substrato. Il consiglio che diamo è di usare terriccio per piante verdi di buona qualità mixato con un 5/10% di perlite espansa (che trovate facilmente in commercio). La perlite espansa si aggiunge al terriccio per garantire un drenaggio ottimale dell’acqua. Inoltre, avendo una struttura più grossolana, permette di far respirare meglio l’apparato radicale. Terreni asfittici e compatti, infatti, rischiano di far perire il pothos in breve tempo.
Dopo questo primo rinvaso, da fare subito dopo l’acquisto, i successivi si possono fare ogni 2 anni, usando sempre contenitori di poco più grandi. La panta non ha bisogno di molto spazio a livello radicale per crescere bene.

Irrigazione

Le piante di pothos non sono molto esigenti in quando ad innaffiature, anzi. L’acqua alla pianta va data solo quando il terreno risulta completamente asciutto, non solo in superficie. Il rischio di mantenere il substrato di coltivazione costantemente umido è quello di causare pericolosi marciumi radicali. Piuttosto che esagerare, dimenticatevi di annaffiare.

Concimazione

In primavere e in estate, quando la pianta di pothos è nel pieno del suo rigoglio vegetativo, è opportuno effettuare delle periodiche fertilizzazioni (ogni 15-20 giorni). Per farle, si consiglia di usare un concime liquido bio per piante verdi.

Umidità e pulizia delle foglie

Il pothos trae beneficio da un ambiente umido, cosa difficile da ottenere in casa o in ufficio. L’appassionato può però sopperire alla mancanza di umidità effettuando periodiche vaporizzazioni d’acqua, anche in inverno (ovviamente usando acqua a temperatura ambiente). Possiamo inoltre approfittare della vaporizzazione per pulire le foglie dalla polvere, passando sulla superficie un panno di cotone. Evitate i prodotti lucidanti fogliari.
Per vaporizzare, ma anche per irrigare, è sconsigliato l’uso dell’acqua del rubinetto, troppo ricca in cloro. L’ideale è l’acqua piovana di recupero o quella distillata (quella usata per il ferro da stiro, per intenderci e che trovare qui).

Potatura dei pothos

In un ambiente ottimale, le piante di pothos possono allungare molto gli steli. Questo fattore, se la pianta è coltivata in vasi ricadenti, può creare qualche problema di spazio e di ordine. Se vi rendete conto che gli steli si sono allungati eccessivamente, potete cimare gli apici delle piante, effettuando un taglio poco sopra un nodo. La cimatura dell’apice stimola l’ingrossamento degli steli e l’emissione di nuove foglie.
Con il pezzettino tagliato si può moltiplicare la pianta.

Moltiplicazione del pothos

La moltiplicazione del pothos è molto semplice con la tecnica della talea, magari utilizzando gli scarti di potatura. Dalla porzione tagliata (circa 10 cm) vanno eliminare 1-2 foglie basali, lasciando solo le foglie in punta. Dopodiché si può mettere la talea in acqua e attendere che il punto di taglio sviluppi nuove radici. Una volta spuntate le nuove piccole radichette, si può trasferire la talea in un piccolo vaso, usando il substrato visto in precedenza. La talea va vaporizzata di frequente con acqua e il terriccio va mantenuto più umido rispetto al normale.

Parassiti

I pothos sono piante praticamente immuni dall’attacco di parassiti. L’unico forse degno di nota è il ragnetto rosso, il quale, con le sue punture, produce evidenti decolorazioni. La sua comparsa può avvenire in estati molto siccitose. Per ovviare alla sua presenza, ad ogni modo, basta effettuare copiose bagnature della chioma. L’acqua, infatti, blocca il ciclo riproduttivo del minuscolo parassita, risolvendo il problema.

Malattie

Per quanto riguarda le malattie, i pothos sono soggetti al patogeno fungino Phytophthora spp, che in orticoltura è responsabile della peronospora del pomodoro. L’infezione di solito parte dall’apparato radicale e, pian piano, si diffonde alla vegetazione, colpendo sia le foglie che gli steli. Le foglie dapprima ingialliscono, poi anneriscono e marciscono e i medesimi imbrunimenti si possono avere sugli steli. Una volta che la malattia colpisce, è molto difficile porvi rimedio. La cosa migliore da fare è agire in prevenzione. Per farlo, bisogna garantire un adeguato drenaggio dell’acqua, limitare le innaffiature ed evitare di esporre la nostra pianta al materiale infetto, che potrebbe conservare le spore del fungo (ad esempio effettuando un rinvaso con terriccio già usato o usando forbici non disinfettate). Con queste precauzioni, se la pianta acquistata esce sana dal vivaio, non dovreste avere problemi.

Tossicità per uomo e animali domestici

Le piante di pothos sono ricche di ossalati di calcio, possono quindi risultare tossiche se ingerite dai nostri animali domestici.
Se volete quindi coltivare il pothos in casa e non correre rischi, fate in modo che la pianta diventi inaccessibile ai nostri amici a 4 zampe. Può creare problemi anche all’uomo, anche se è raro che ci si verifichino complicazioni gravi.

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