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L’Agave americana è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Asparagaceae (secondo la classificazione APG IV) o delle Agavaceae (secondo la classificazione Cronquist), genere Agave.
Questo genere comprende centinaia di piante originarie del Centro America, la specie più comune e coltivata in Italia è per l’appunto l’Agave americana, oggetto del resto della trattazione. Si tratta di una pianta rustica e facile da coltivare, di elevato pregio ornamentale, ben adattata alle nostre condizioni climatiche. La si può coltivare in piena terra, e in tal caso è in grado di raggiungere dimensioni considerevoli. Ad ogni modo, è possibile coltivarla anche in vaso, in esemplari più contenuti.
In questo articolo vediamo quali sono le tecniche migliori per avere una pianta bella e in salute, usando solo metodi biologici.
Caratteristiche botaniche dell’agave americana
L’agave americana è una pianta succulenta estremamente robusta, con radice rizomatosa, formata da una rosetta principale di grandi foglie rigide e molto carnose. Queste sono lineari-lesiniformi, larghe alla base fino a 30 cm, più strette in punta e lunghe fino a 180 cm. I margini fogliari sono dotati di forti spine lunghe fino ad 1 cm e anche l’apice termina con una spina lunga, affilata e tenace. Al di sopra della rosetta principale di foglie si sviluppano rosette secondarie con foglie più piccole.
Il colore della specie tipica è verde-grigiastro, con la superficie ricoperta di una patina cerosa protettiva.
Il fiore dell’agave
Peculiarità dell’agave americana, e di molte altre specie di agave, è il fiore, il quale segna in qualche modo l’età e la vita della pianta. L’infiorescenza è unica e nasce dal centro della rosetta. Si allunga notevolmente fino a formare un tronco robusto che può arrivare a superare i 5 m di altezza, con ramificazioni fiorifere sovrapposte in senso piramidale su piani orizzontali. I fiori sono eretti, hanno sei tepali di color arancio-giallognolo, lunghi 5 cm, molto profumati e ricchi di nettare. All’interno dei fiori si sviluppano i frutti, capsule obovoidi di circa 4 cm, contenenti semi leggeri, di forma appiattita e colore nero.
Fioritura e vita dell’agave
L’agave americana viene solitamente classificata come pianta monocarpica, ovvero che fiorisce una volta sola nella vita e poi muore.
In realtà il meccanismo è più complesso, in quanto l’agave ha grande capacità di rigenerarsi per via vegetativa. È vero che dopo la fioritura la rosetta principale muore, ma le rosette secondarie e i polloni, frutto della riproduzione vegetativa, continuano a vivere e a svilupparsi. Dunque, la pianta vive anche oltre la fioritura. Quest’ultima avviene dopo i 15 anni di vita e fino ai 30 anni, a seconda dell’ambiente di crescita. Ovviamente la fioritura dà anche la possibilità all’agave di sopravvivere e moltiplicarsi attraverso la dispersione dei semi.
Varietà di agave americana
Oltre alle specie tipica di agave americana esistono molte altre sottospecie e varietà. Una, molto coltivata nel nostro Paese è la varietà Agave americana variegata marginata, che si distingue per il colore delle foglie, verdi nella parte centrale e una caratteristica bordatura gialla.
L’agave blu
Una nota di menzione la merita l’agave blu, specie Agave tequilana, originaria del Messico e famosa in tutto il mondo oltre che per la bellezza delle sue foglie bluastre, anche per essere la base per la produzione della tequila. Questa pianta viene coltivata intensivamente nella località messicana di Tequila, nello stato di Ialisco. Dal distillato delle foglie si ottiene l’omonima bevanda, che ha un volume alcolico del 40-45%, ed è prodotta tramite doppia distillazione in alambicco discontinuo.
La coltivazione dell’agave americana
Pur essendo originaria di aree subtropicali piuttosto calde, l’agave americana si è perfettamente adattata a vivere alle nostre latitudini. Viene infatti coltivata in tutte le regioni italiane e in molte zone cresce addirittura spontanea. Non soffre particolarmente il freddo, per danneggiarla sono necessarie temperature di -10 °C. Predilige esposizioni soleggiate, dove dà il meglio di sé. Al limite, la si può coltivare in mezz’ombra.
Terreno
L’agave americana non è esigente in fatto di terreno, anzi. L’importante è che sia ben drenato e faccia assorbire facilmente l’acqua in eccesso. In tal senso, meglio un terreno sabbioso che uno argilloso. La sabbia, ovviamente di fiume o per edilizia, può essere considerata l’elemento decisivo per correggere il suolo dove coltivare questa pianta. Ad esempio, se il nostro terreno è troppo compatto, asfittico e non drena bene l’acqua, un’aggiunta di sabbia non può far altro che migliorarlo, assecondando le esigenze della pianta di agave.
Il pH del terreno dovrebbe essere neutro o al limite sub-acido. Prima della messa a dimora valutate quindi le caratteristiche del terreno del vostro giardino.
Riproduzione e avvio della coltivazione
Per iniziare a coltivare l’agave in giardino si può acquistare una pianta in vivaio oppure nei negozi online specializzati (ad esempio qui), oppure, molto semplicemente, procedere alla riproduzione agamica. In pratica, alla base della pianta madre di agave nascono delle piccole piantine, ossia i polloni. Questi si staccano dalla pianta madre, possibilmente con una porzione di radice, e si interrano direttamente. Le percentuali di attecchimento sono altissime e questa tecnica è del tutto simile a quella che vi abbiamo ampiamente spiegato parlando dell’aloe.
La giovane piantina di agave americana può essere piantata direttamente nel terreno, nella sua dimora definitiva, oppure in un piccolo vaso per un successivo trapianto. Il periodo migliore per fare questa operazione va dalla primavera alla fine dell’estate. Quando fate questa operazione, attenzione a munirvi di guanti da giardinaggio di buona qualità (come questi), le spine dell’agave non lasciano scampo.
Irrigazione e concimazione
L’agave piantata direttamente nel terreno del giardino non ha praticamente bisogno d’acqua, riuscendo tranquillamente a sopravvivere con le sole precipitazioni naturali. Giusto il primo anno dopo la messa a dimora può essere utile qualche irrigazione sporadica nel periodo estivo. Anche le concimazioni non sono necessarie, essendo l’agave perfetta per i terreni poveri di sostanza organica.
Potatura
L’agave americana non ha bisogno di potature, può crescere con la sua forma libera e armoniosa. Tuttavia, capita che, con il tempo, le prima foglie basali si allunghino troppo, diventando ingombranti e problematiche. Queste foglie è anche facile che si danneggino a causa di forti grandinate o gelate. In tal caso, si può intervenire con la potatura, tagliando la foglia all’attaccatura della rosetta basale.
Tagliare le foglie grandi dell’agave americana non è semplice, essendo una pianta fibrosa, tenace, quasi legnosa. Oltre ai guanti protettivi, quindi, dovrete usare un coltello con una lama lunga e affilata.
Consigli per la coltivazione dell’agave in vaso
L’agave americana può essere coltivata anche in vaso, ma in questo caso, anche dopo molti anni di vita, difficilmente andrà in fioritura. Questa coltivazione è, forse, più complicata di quella in terra. Il contenitore, non può essere subito di grandi dimensioni, giacché l’agave cresce lentamente e richiede travasi graduali, da fare quando la pianta ha occupato tutto lo spazio a disposizione. I travasi risultano difficili, oltre che per la presenza di spine, anche per il grande peso che ha la pianta. In teoria, proprio per questa ragione, sarebbero più pratici i vasi in plastica, ma visto che le radici necessitano di traspirare, consigliamo quelli in terracotta. Il terriccio si prepara mescolando quello per piante grasse (70%) con sabbia da giardinaggio (30%). Sul fondo sistemate sempre argilla espansa o ciottoli per migliorare il drenaggio. L’irrigazione deve essere un po’ più frequente nei mesi estivi, 1 volta ogni 15 giorni.
Malattie
La pianta di agave è molto rustica e praticamente indenne da malattie. Gli unici problemi possono essere dovuti a marciumi radicali e funghi alla base della rosetta, causati da un eccesso d’acqua. I marciumi si prevengono con un’adeguata irrigazione e un ottimo drenaggio del terreno.
Parassiti
Per l’agave americana il parassita più pericoloso è il punteruolo nero dell’agave, Scyphophorus acupunctatus, di origine americana e introdotto accidentalmente in Italia qualche anno fa, dunque un parassita alieno. L’insetto si alimenta a spese della pianta, perforando le foglie o la base delle coste fogliari. Depone le sue uova all’interno dei tessuti della rosetta centrale. Attacca preferibilmente piante giovani. Purtroppo non esistono rimedi naturali per eliminarlo, la cosa migliore è sradicare la pianta colpita distruggendo il materiale infetto, onde evitare la diffusione del parassita.
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Articolo molto interessante