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L’uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Ericaceae. Cresce in montagna e in collina, nelle Alpi e nell’Appennino, nelle regioni centro-settentrionali fino alla Campania, più rara è invece all’estremo Sud. Nei paesi anglofoni è nota come bearberry.
Questa pianta è famosa e apprezzata per le sue proprietà terapeutiche, in particolare quelle antinfiammatorie e antisettiche dell’apparato urinario, grazie soprattutto alla presenza dell’arbutina. È ad esempio uno dei migliori rimedi naturali contro la cistite.
I benefici dell’uva ursina sono riconosciuti anche dalla Farmacopea Europea, per cui è una pianta che val la pena studiare e conoscere.
Descrizione dell’uva ursina
L’uva-ursi è un piccolo arbusto a foglie persistenti (si ricambiano circa ogni 3 anni) e sempreverdi. Il fusto, lungo anche fino a 1 m, è prostrato sul terreno e abbondantemente ramificato. I rami sono eretti. Dal fusto strisciante si sviluppano radici avventizie, dunque la pianta ha una grande resistenza. I germogli giovani sono di colore rosato e pubescenti, mentre il fusto e i rami più vecchi sono scuri e lignificati.
Foglie
Le foglie dell’uva ursina sono inserite in maniera alterna sui rami, hanno forma obovata o spatolata, con apice arrotondato e ottuso. La base si restringe gradatamente e termina con un picciolo molto corto. Il margine è sempre intero, la consistenza è coriacea. La pagina superiore è glabra e lucida, mentre quella inferiore ha consistenza granulosa. Le nervature fogliari sono poco evidenti.
Fiori
I fiori dell’uva-ursi sono portati da piccoli racemi, pendenti verso il basso e posti al termine dei rametti. Il calice è diviso in 5 lobi sub-triangolari. La corolla, tubulare e urceolata (cioè rigonfia come un orcio), si divide alla fauce in 5 lobetti ripiegati verso l’esterno. Il colore dei fiori è bianco o rosato.
Frutti
Il frutto dell’uva ursina è una bacca sferica di colore rosso, con polpa farinosa, fortemente acida, e che contiene semi reniformi. Le bacche non sono tossiche, ma vista l’estrema acidità risultano sgradevoli da mangiare o trasformare.
Dove cresce l’uva ursina?
L’uva ursina non cresce nelle zone di pianura, ma preferisce la collina e la montagna, in particolare i prati soleggiati, i luoghi pietrosi e i pascoli.
Raccolta e conservazione dell’uva ursina
La parte utilizzata dell’uva ursina per le sue proprietà medicinali sono le foglie. Queste si raccolgono a fine estate, staccando dai rametti quelle meglio sviluppate e avendo cura di evitare di cogliere quelle troppo piccole e tenere. Le foglie vanno essiccate in strati sottili, all’ombra e in un luogo ventilato. La conservazione ottimale si fa in vasi di vetro, ma vanno bene anche i sacchetti di carta.
I principi attivi dell’uva ursina
L’uva ursina esplica le sue proprietà medicinali grazie a una lunga serie di principi attivi presenti. Ecco quindi i principali costituenti contenuti nelle sue foglie: tannini, triterpenico acido ursolico, tre glucosidi (ericolina, arbutina, e metilarbutina), sali potassici (in prevalenza, fenolo idrochinone e suoi derivati).
I principi attivi più importanti sono l’arbutina e l’idrochinone, i quali, è stato dimostrato, riescono a inibire in vitro la crescita di numerosi microorganismi patogeni, fra cui Bacillus subtilis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Salmonella typhimurium, Serratia marcescens e Staphylococcus aureus.
Proprietà dell’uva spina e indicazioni terapeutiche
L’uva ursina è una pianta caratterizzata da talune proprietà molto specifiche e validamente efficaci, ovvero: astringenti, antinfiammatorie, antisettiche e antiossidanti. Queste proprietà delle foglie esplicano la loro azione sull’apparato genito-urinario e in particolare per trattare le pieliti, le cistiti, le uretriti, le nefriti e, più in generale, l’incontinenza, la ritenzione urinaria, l’ipertrofia prostatica e la leucorrea.
Le foglie dell’uva ursina non hanno spiccate proprietà diuretiche, ma la loro azione antinfiammatoria e anticatarrale favorisce la normalizzazione delle funzioni escretive.
Si consiglia di usarla per i sopra citati problemi, quando il trattamento con antibiotici non è considerato indispensabile. Ecco perché i numerosi preparati a base di uva ursina (integratori, tintura madre, capsule, ecc.) che si trovano in erboristeria, andrebbero usati sotto controllo medico.
Preparazioni
Per uso domestico, sempre sotto controllo medico, si può preparare un semplice infuso, utilizzando 1,5 g di foglie secche in 100 ml d’acqua, da assumere in 2-3 tazzine al giorno.
Controindicazioni
È opportuno evidenziare, infine, che i principi attivi dell’uva ursina, se usati in modo non appropriato, possono dar luogo a fenomeni irritativi del tubo digerente (nausea e vomito) e a veri propri episodi allergici.
La problematiche possono sorgere in seguito a un uso prolungato, per cui se, nonostante il trattamento seguito dal medico, i sintomi dell’infezione urinaria persistono, è necessario sospendere il trattamento stesso e ricorrere a terapie antibiotiche. In ogni caso, l’uso delle preparazioni a base di uva-ursi è controindicato in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini al di sotto dei 12 anni e nei soggetti affetti da malattie renali.