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Nel mondo delle piante d’appartamento, poche specie catturano l’immaginazione e l’attenzione degli appassionati di giardinaggio come il Platycerium bifurcatum, comunemente conosciuto come la felce corna d’alce. Questa pianta straordinaria e affascinante è rinomata per le sue foglie uniche che somigliano alle corna di un alce. La sua bellezza esotica e la sua facilità di coltivazione la rendono una scelta ideale per chi desidera aggiungere un tocco di eleganza e originalità all’arredamento domestico.
In questo articolo, esploreremo i segreti per coltivare con successo il Platycerium bifurcatum in casa, offrendo preziosi consigli su come prendersi cura di questa pianta decorativa.
Origini e diffusione
Il Platycerium bifurcatum appartiene alla famiglia botanica Polypodiaceae, che comprende numerose specie di felci. Questa specie è originaria delle regioni tropicali e subtropicali dell’Australia, ma è stata introdotta con successo in molte altre parti del mondo come pianta ornamentale da interno. Il suo habitat naturale include foreste pluviali, dove cresce come epifita su alberi, agganciandosi con le radici alle superfici ospitanti.
Com’è fatta la felce corna d’alce?
Il Platycerium bifurcatum è una straordinaria pianta epifita che si adatta perfettamente alla vita sospesa tra i rami degli alberi nelle foreste tropicali. Le sue foglie possono essere suddivise in due tipi principali: le foglie sterili e le foglie fertili.
Le foglie sterili, in genere più grandi e larghe, assumono la forma di corna o fronde ramificate, da cui deriva il suo nome comune felce corna d’alce. Queste foglie fungono da supporto per la pianta, aiutandola ad ancorarsi al tronco degli alberi ospitanti e a catturare l’umidità e i nutrienti dall’ambiente circostante. Le foglie fertili, invece, sono più piccole e circondano il centro della pianta, dove crescono i suoi sporangi, che contengono le spore utilizzate per la riproduzione. Questa struttura unica consente al Platycerium bifurcatum di prosperare in condizioni di luce limitata e in ambienti ad alto tasso di umidità.
Dove posizionare in casa il Platycerium bifurcatum?
Per coltivare con successo il Platycerium bifurcatum all’interno delle case, è importante creare un ambiente che imiti le condizioni ideali che questa pianta epifita trova nelle foreste tropicali
Queste piante preferiscono la luce indiretta brillante o la luce filtrata. Posizionate quindi la felce corna d’alce vicino a finestre orientate a est o a ovest, dove riceverà luce solare indiretta durante la giornata. Evitate il sole pieno, che potrebbe danneggiare le foglie.
Il Platycerium bifurcatum prospera a temperature moderate. Mantenete la temperatura interna tra i 18°C e i 24°C durante il giorno e non consentite che scenda al di sotto dei 10-12°C durante la notte. Evitate altresì sbalzi di temperatura improvvisi.
Queste piante richiedono un’umidità elevata per prosperare. Per aumentare l’umidità intorno alla pianta, potete utilizzare un umidificatore o posizionare il vaso in stanze più umide. In estate è opportuno spruzzare le foglie con acqua pulita a temperatura ambiente, aiutare a mantenere l’umidità desiderata.
Considerate infine che il Platycerium bifurcatum può diventare piuttosto grande, quindi assicuratevi di avere lo spazio sufficiente per la sua crescita. Un’idea interessante è quella di piantare la felce corna d’alce in vasi sospesi, in modo da esaltare la bellezza delle sue ampie foglie ricadenti.
Qual è il mix di substrato ideale per coltivare la felce corna d’alce?
Il mix di substrato ideale per coltivare il Platycerium bifurcatum dovrebbe essere ben drenante e in grado di trattenere una quantità adeguata di umidità.
La torba è un componente che trattiene l’umidità ed è spesso utilizzata nei substrati per le piante epifite. Al substrato conviene altresì mescolare la perlite, un materiale leggero e poroso che aiuta a migliorare il drenaggio e a prevenire il ristagno d’acqua.
Infine, il consiglio è quello di aggiungere al mix di substrato delle parti di corteccia per piante, un materiale che contribuisce a fornire alla pianta un ambiente simile a quello naturale.
Quando andrebbe rinvasata una pianta di Platycerium bifurcatum?
La felce corna d’alce non richiede di essere rinvasata con la stessa frequenza delle piante comuni in vaso. Questo perché cresce in modo unico, con le foglie sterili che fungono da ancoraggio e le radici che possono espandersi per coprire una vasta area.
Se notate che la pianta è diventata estremamente sovraccarica nel vaso e le foglie sterili si stanno sovrapponendo o entrando in competizione per lo spazio, dovete considerare un rinvaso per dare più spazio alla crescita.
Con il tempo inoltre, il substrato può degradarsi o diventare troppo denso. In tal caso, un rinvaso può essere necessario per sostituire il substrato o migliorarne la qualità.
In generale, il Platycerium bifurcatum può trascorrere molti anni nello stesso vaso senza necessità di rinvaso se le condizioni sono ottimali. Quando decidete di rinvasare, fatelo preferibilmente in primavera o all’inizio dell’estate, quando la pianta è più attiva nella crescita. Assicuratevi di utilizzare un vaso leggermente più grande per dare spazio alla crescita, ma non esagerare con le dimensioni, poiché questa pianta non richiede un grande volume di terreno.
Come moltiplicare la felce corna d’alce?
Il Platycerium bifurcatum può essere moltiplicato principalmente in due modi: mediante divisione dei germogli o attraverso la propagazione delle spore
Nel primo caso bisogna attendere che la pianta madre produca germogli o piante “figlie”. Questi germogli si sviluppano lateralmente vicino alla base della pianta madre.
Quando i germogli raggiungono una dimensione sufficiente e hanno radici ben sviluppate (solitamente dopo alcuni anni), potete procedere alla divisione.
Rimuovete con cura il germoglio dal vaso principale, cercando di preservare il sistema radicale intatto.
Trapiantate il germoglio in un vaso separato con un substrato adatto, come quello descritto in precedenza.
Per quanto riguarda la propagazione delle spore, questo metodo richiede un po’ più di pazienza e può essere un processo più lungo e complesso rispetto al precedente, pratica riservata solo ai giardinieri esperti.
Come irrigare correttamente una pianta di Platycerium bifurcatum?
L’irrigazione corretta è fondamentale per la salute della felce corna d’alce. Essendo una pianta epifita originaria delle foreste tropicali, richiede un’umidità adeguata ma non deve mai essere troppo sommersa d’acqua.
Innaffiate la pianta quando il substrato inizia a seccarsi in superficie. Questo potrebbe richiedere un’annaffiatura ogni 1-2 settimane, a seconda delle condizioni ambientali. Usate sempre acqua a temperatura ambiente e non troppo fredda o calda, meglio se piovana.
Non esagerate con le bagnature, in quanto il Platycerium bifurcatum è sensibile al ristagno d’acqua, che può danneggiare le radici e portare al marciume.
Annaffiate la pianta dal lato superiore, evitando di far entrare acqua nel centro delle foglie (il cosiddetto “nido”) dove si trovano gli sporangi. L’acqua che ristagna nel “nido” può favorire lo sviluppo di muffe e marciume.
Osservate attentamente la pianta per capire quando ha bisogno di acqua. Le foglie inizieranno a perdere un po’ di turgore quando è il momento di annaffiare, ma evitate di aspettare troppo a lungo, in modo da evitare che la pianta si secchi e subisca stress idrico.
Durante l’inverno, quando la pianta è in uno stato di riposo, riducete le annaffiature. Ricordate che le esigenze di irrigazione possono variare in base alle condizioni ambientali specifiche nella vostra casa, come l’umidità, la temperatura e la quantità di luce.
Come si pota la felce corna d’alce?
Il Platycerium bifurcatum non richiede frequenti interventi di potatura.
Se notate foglie sterili o fertili che sono morte o danneggiate, potete sicuramente tagliarle o rimuoverle. Queste foglie non sono più funzionali e possono essere esteticamente poco gradevoli. Usate forbici pulite e affilate per effettuare il taglio.
Nel corso del tempo, le foglie sterili più grandi possono sovrapporsi o coprire completamente le foglie più giovani. Se questo accade e desiderate migliorare l’aspetto estetico della pianta, potete rimuovere con cura alcune delle foglie sovrapposte. Tuttavia, fate attenzione a non danneggiare le foglie più giovani o le radici durante questo processo.
Se le foglie sterili più grandi diventano troppo vecchie e mostrano segni di degrado, potete tagliarle per stimolare la crescita di nuove foglie sterili.
In generale, la potatura della felce corna d’alce dovrebbe essere un intervento occasionale e mirato per mantenere la pianta in buone condizioni estetiche e in salute.
Quali sono i parassiti che attaccano il Platycerium bifurcatum?
La felce corna d’alce, come molte altre piante d’appartamento, può essere suscettibile all’attacco di vari parassiti.
In primis, le cocciniglie, ovvero piccoli insetti con un guscio ceroso che si attaccano alle foglie e al gambo delle piante, succhiando la linfa. Questo può causare ingiallimento, indebolimento e deformità delle foglie. Ai primi segni d’infestazione provvedete a pulire le foglie colpite con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua e sapone di Marsiglia.
Altro parassita problematico per la pianta è il ragnetto rosso, microscopico acaro che in estate si nutre dei succhi delle foglie, causando puntini bianchi sulle foglie e una perdita di vigore della pianta. Per evitare i danni del ragnetto rosso bisogna mantenere l’ambiente di coltivazione umido e nel caso nebulizzare ripetutamente le foglie con acqua.