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La Cymbalaria muralis è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Scrophulariaceae, secondo la vecchia classificazione Cronquist, o a quella delle Plantaginaceae, per la più moderna classificazione APG IV. Volgarmente è nota con i nomi di ciombolino comune, erba piattella, erba tondella o ederina dei muri. Si tratta di una pianta famosa per crescere tra le fessure dei muri, in luoghi piuttosto impervi, ma soprattutto conosciuta per le sue proprietà benefiche, come rimedio naturale per le emorroidi.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere sulla cimbalaria.
Descrizione della Cymbalaria muralis
La Cymbalaria è una pianta erbacea perenne, con fusti legnosi alla base, sottili e ramificati nella parte aerea. I fusti hanno portamento ricadente dalle rocce e dai muri o strisciante al terreno, producono radici ai nodi (stoloni di ancoraggio) e raggiungono una lunghezza di 40-50 cm, nelle piante più rigogliose anche 80 cm. La colorazione del fusto è rossiccia.
Foglie
Le foglie della Cymbalaria muralis sono portate da un lungo picciolo, sono opposte a coppie nella porzione basale del fusto, mentre sono alterne nella parte superiore.
Hanno un’inconfondibile forma subrotonda, con il margine inciso in 5-7 lobi e la base incavata. Sono palminervie, cioè le nervature principali partono a raggiera dal punto di intersezione della lamina nel picciolo. La superficie fogliare è glabra, mentre la consistenza è carnosa. Altra peculiarità delle foglie è nella pagina inferiore, spesso soffusa di color porpora.
Fiori
I fiori sono inseriti singolarmente su un lungo peduncolo all’ascella delle foglie, con calice diviso in 5 lacinie lineari e acute. La corolla, di forma irregolare, posteriormente è prolungata in uno sperone sottile. Il colore è violaceo con la gola gialla, di forma tubulare e divisa alla fauce in due labbra. Il labbro superiore è a sua volta inciso in 2 lobi, mentre l’inferiore in 3. La fauce si apre comprimendola lateralmente. La fioritura è prolungata, avviene infatti da aprile a luglio.
Frutti e semi
Il frutto della Cymbalaria muralis è una capsula globoso-allungata, ovvero una bacca nera. Questa, a piena maturità lascia uscire i semi, irregolarmente rugosi, da 2 fori che si aprono nella sua parte superiore. Nel momento della maturazione dei frutti, si osserva una ulteriore crescita dei peduncoli dei fiori, ciò favorisce la dispersione dei semi nelle fessure dei muri o delle rocce, l’habitat preferito della pianta.
Come raccogliere la Cymbalaria muralis
Il periodo migliore per raccogliere la Cymbalaria muralis è durante la fioritura primaverile-estiva. La parte aerea della pianta è quella che custodisce le proprietà benefiche. Con un coltello affilato bisogna recidere i fusti vicino al colletto, avendo l’accortezza di prelevare al massimo 1-2 rami per pianta, in modo da non pregiudicare la sua sopravvivenza.
Conservazione
Per gli usi che a breve illustreremo, è consigliato usare la pianta fresca, che quindi andrebbe raccolta e utilizzata al bisogno. Tuttavia, è comunque possibile utilizzare la pianta secca, previa essiccazione in strati sottili , posti all’ombra e in luoghi arieggiati. Una volta secca, la Cymbalaria muralis può essere conservata in vasi di vetro o ceramica, posti in luoghi asciutti e a riparo da fonti luminose.
Proprietà Cymbalaria muralis e usi
I principi attivi della Cymbalaria muralis sono soprattutto tannini e mucillagini, che conferiscono alla pianta proprietà astringenti, antiinfiammatorie, vulnerarie e antiemorroidali. La caratteristica principale di questa pianta è quella di essere un rimedio specifico contro le infiammazioni emorroidali. Questo uso è consacrato dall’esperienza della medicina tradizionale. Alla Cymbalaria muralis vengono anche attribuite le proprietà di cicatrizzare le piccole ferite ed escoriazioni, di lenire le infiammazioni della cute e le ustioni lievi, di far scomparire i geloni. Queste proprietà curative si sfruttano facendo un infuso con 5 g di pianta in 100 ml d’acqua. Con l’infuso si possono fare dei lavaggi o applicare compresse imbevute sulla parte interessata dall’infiammazione.