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Un Gas è un Gruppo di acquisto solidale. Ma cosa vuol dire questa sigla? Cos’è realmente questa struttura? E come funziona? In questo articolo cerchiamo di dare risposta a tutte queste domande.
Negli ultimi anni si è fatta largo l’esigenza di un approccio diverso alle tematiche legate al consumo dei beni essenziali. Da qualche tempo, in sostanza, facciamo più attenzione al cibo che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole. E stiamo lentamente iniziando a capire l’importanza di alcune tematiche: in particolare la sostenibilità ambientale e sociale della produzione alimentare e la ricerca di frutta e ortaggi liberi dall’utilizzo di pesticidi.
Il costante aumento dell’agricoltura biologica spinge le persone sensibili a queste tematiche a interrogarsi sul consumo critico. I Gruppi di acquisto solidale sono una risposta a questa domanda.
I Gas rappresentano, infatti, un modo nuovo di guardare alle scelte di acquisto. E soprattutto ristabiliscono un equo rapporto tra produttori e consumatori, scardinando il sistema squilibrato della grande distribuzione organizzata e dei supermercati. E’ questo modello distorto e obsoleto, infatti, la fonte di molte problematiche legate all’agricoltura moderna (dall’uso/abuso dei pesticidi fino allo sfruttamento dei contadini).
Oggi, quindi, affrontiamo questo tema delicato, spiegando in generale cosa sono i Gas e mostrandovi un’alternativa di mercato concreta. Inoltre vi mostreremo anche un’esperienza specifica, quella del Gruppo di acquisto solidale di Cosenza, uno dei primi nati in Italia.
Cos’è un Gruppo di acquisto solidale
Un Gruppo di acquisto solidale è un insieme organizzato di persone che periodicamente si incontra. L’obiettivo dell’incontro è l’acquisto di prodotti alimentari provenienti da produzioni biologiche (non necessariamente certificate) ed eco-compatibili, al fine di ridistribuirle tra i membri del gruppo stesso.
Anche il legislatore, nella Finanziaria del 2008, si è occupato dei Gruppi di acquisto solidali, definendoli come «soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale».
Nel nostro Paese sono oramai centinaia le realtà che hanno deciso di aderire a questo nuovo modello di scambi commerciali. Questa diffusione a macchia d’olio non sembra conoscere crisi. Anzi, dalla messa in discussione dei classici paradigmi capitalistici trae nuovo vigore.
Questi Gruppi di Acquisto Solidale sparsi per l’Italia si sono a loro volta riuniti in una rete nazionale di economia solidale.
Le motivazioni dietro la costituzione di un Gruppo di acquisto solidale
Le finalità che spingono alla creazione di un Gruppo di acquisto solidale sono da ricondurre alla condivisione di alcune tematiche importanti. Tra queste ci sono: l’esigenza di avere un’agricoltura libera dall’utilizzo dei pesticidi e la necessità di poter tracciare i prodotti che arrivano sulle nostre tavole (cosa, quest’ultima, che la certificazione biologica ufficiale, alle volte, non riesce a garantire, come dimostrato da alcune recenti inchieste giornalistiche.
In un Gruppo di acquisto solidale si crea, invece, un rapporto fiduciario tra il contadino e il consumatore finale (il gasista), proprio perché si riducono le distanze. I prodotti a km 0 sono infatti uno dei punti cardini dell’economia solidale. Il controllo di qualità e di sostenibilità ambientale, negli esempi più virtuosi, è effettuato dagli stessi gasisti con le continue visite aziendali e la frequentazione assidua di una fattoria. Inoltre, i gasisti hanno alle volte il doppio ruolo di produttori e consumatori (capita spesso che i produttori siano gasisti loro stessi). Dunque partecipano alla costruzione del paniere dei prodotti offerti nel proprio Gruppo d’acquisto. Prodotti che, alla fine, loro stessi consumeranno.
“Mangiare sano, mangiare locale” è uno degli obiettivi principali dietro la costituzione di un Gas. Superare dal basso le contraddizioni e i danni della globalizzazione, rivolgendosi ai piccoli produttori locali, è sicuramente la strada da seguire.
Il concetto di economia solidale
Ma perché un gruppo d’acquisto è definito solidale? La risposta è piuttosto semplice. E’, infatti, la solidarietà, intesa in senso ampio, a guidare le scelte d’acquisto dei prodotti. Non si guarda, infatti, solo alla produzione con metodi biologici e naturali (e quindi alla salute e alla sostenibilità ambientale). Ma diventa fondamentale anche conoscere cosa c’è dietro quel prodotto. Con una particolare attenzione alle condizioni dei lavoratori agricoli, che nelle aziende aderenti al gruppo d’acquisto devono essere eque e rispettose dei diritti.
Nei Gas la scelta dei fornitori è orientata verso il piccolo produttore locale. Si tratta in genere di aziende a conduzione familiare o gestite da giovani che scelgono di ritornare alla terra. Il gasista, dunque ogni membro del gruppo d’acquisto, crea una relazione di tipo solidale con il produttore. E in sostanza, nelle sue scelte d’acquisto decide realmente di sostenere un progetto. Insomma, dà concretamente a un produttore la possibilità di esistere.
Per approfondire meglio questi temi, e soprattutto per capire come funziona un Gas, abbiamo deciso di raccontarvi un’esperienza concreta. Vi parleremo, quindi, del Gruppo di acquisto solidale della nostra città, Cosenza.
Il Gruppo di acquisto solidale di Cosenza
Il Gruppo di acquisto solidale di Cosenza nasce 10 anni fa. Si forma grazie all’iniziativa di alcuni giovani da sempre impegnati sui temi dell’equità e della giustizia sociale. Attualmente fa parte di un contenitore più ampio, la rete di economia solidale Utopie Sorridenti.

Utopie Sorridenti
I membri
I membri attivi di questa rete sono:
- Il Gas Cosenza con tutti i suoi iscritti;
- Altri Gas locali;
- I produttori agricoli costituiti sotto forma di aziende individuali o cooperative;
- I piccoli contadini o realtà praticanti agricoltura biologica, biodinamica, sociale, naturale;
- Associazioni del terzo settore.
Per far parte delle rete Utopie Sorridenti bisogna necessariamente aderire alla carta dei principi, il documento che segna le linee guida dell’agire comune.
La carta dei principi del Gas
L’adesione alla carta dei principi è una sorta di garanzia comune per tutti i membri della rete. Questa carta comune non lascia spazio a fraintendimenti e chi vuole far parte della rete deve impegnarsi a rispettare i seguenti principi fondanti:
- Nuove relazioni tra i soggetti economici basate sui principi di reciprocità, solidarietà, cooperazione, autogestione e fiducia;
- Giustizia e rispetto del lavoro e delle persone (condizioni di lavoro, salute, formazione, inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali, democrazia interna, partecipazione, trasparenza);
- Rispetto dell’ambiente (sostenibilità ecologica);
- Partecipazione democratica e collettiva alle decisioni;
- Disponibilità a lavorare in rapporto con le realtà presenti sul territorio, valorizzando le risorse locali (partecipazione al “progetto locale”);
- Impiego delle risorse economiche e finanziarie (compresi gli eventuali utili) per attività a scopo socio-ambientale, per il sostegno delle singole realtà o per lo sviluppo della rete.
Chi aderisce alla carta dei principi si impegna, nel proprio agire quotidiano, ad applicare e diffondere idee e pratiche di commercio equo e solidale, che vanno dal consumo critico e dal turismo e risparmio responsabile, fino alla creazione di banche del tempo e di bioarchitettura. Si apprezzano in generale stili di vita improntati alla sobrietà e tutto ciò che è in sintonia con la natura.
Com’è organizzato il Gruppo di acquisto solidale cosentino
In che modo i gasisti compiono le loro scelte di consumo critico? Ecco le dinamiche di funzionamento del gruppo d’acquisto.
Premettiamo che ogni Gruppo di acquisto solidale ha modalità di funzionamento diverse. Non esiste un unico modello di riferimento, ma piuttosto tante esperienze locali che con il tempo si sono evolute.
La mailing list, l’ordine e la cassetta
Gli iscritti al gruppo fanno parte di una mailing list. Ogni settimana viene trasmesso dai coordinatori un documento, il cosiddetto “ordine Gas”. In quest’ordine sono indicati i prodotti disponibili della settimana, il produttore e il prezzo.
Ogni gasista può comporre a piacimento il proprio paniere di prodotti. Questo paniere è definito in gergo: la cassetta.

La cassetta
I contadini arrivano nella piazza dove si organizza il mercato e conferiscono ai coordinatori i prodotti per i quali hanno ricevuto un ordine.
La cassetta viene composta e quindi ritirata direttamente dal gasista.
Il mercato
Chi si occupa della distribuzione degli ordini provvede al pagamento dei singoli produttori.
Il vantaggio per il gasista, oltre che nella priorità dovuta alla prenotazione, si ha in uno sconto praticato sul prezzo finale.
Accanto a questo sistema di scambio c’è anche il mercatino libero, in cui chiunque può venire e acquistare i prodotti.

Il mercatino
Il mercato è un momento d’incontro, scambio e convivialità, dove si creano le relazioni e si possono conoscere non solo i prodotti, ma anche e soprattutto i produttori.
Un aspetto solidale di questa particolare dinamica di mercato è che i gasisti cercano sempre di acquistare da produttori diversi. In questo modo è possibile sostenere un po’ tutti. Chiaramente questa non è una regola scritta, però nel tempo abbiamo osservato che la sensibilità degli aderenti si evoluta in questa direzione.
A questa formula si è arrivati dopo diversi aggiustamenti. Ad esempio, i primi anni le cassette venivano stabilite a priori, erano già composte, e al gasista non restava che prenotare. Con l’aumentare del numero dei produttori e quindi della disponibilità dei prodotti, si è deciso di dare la possibilità ai gasisti di operare prenotazioni per prodotti singoli.
Gli ordini collettivi dei Gas
Essendo i Gas una rete formata da piccoli produttori locali, non sempre c’è la disponibilità di tutti i prodotti ortofrutticoli e correlati. Per ovviare a questo problema ci sono gli ordini collettivi, mirati ad un particolare prodotto, magari non disponibile nel paniere.
Giusto per citare alcuni esempi, negli anni si sono fatti ordini collettivi di mandorle bio, di pasta bio, di detersivi sfusi naturali, ecc.
Un volontario del gruppo d’acquisto si impegna a raccogliere gli ordini, farli pervenire al fornitore e, naturalmente, di distribuirli ai gasisti.
I prodotti del commercio equo e solidale
Altra caratteristica del Gruppo di acquisto solidale di Cosenza è quella di avere una bottega del commercio equo e solidale. Si tratta di prodotti come: miscele di caffè, cioccolato, zucchero di canna, tè, bevande analcoliche, ecc. Sono produzioni tipiche di paesi del sud del mondo, prodotti e distribuiti con criteri di equità. E vengono distribuite da Altromercato, la principale organizzazione di fair trade presente in Italia.

Commercio equo-solidale
Il commercio equo e solidale garantisce l’importazione di prodotti a prezzi equi, per valorizzare i costi reali di lavorazione. In questo modo si permette una retribuzione dignitosa del lavoro e si assicura trasparenza nei rapporti commerciali. Nelle botteghe del commercio equo si possono trovare molti articoli, un esempio tra tanti è la cioccolata del Nicaragua. Insomma, solo prodotti di una certa qualità. Merce realizzata dai piccoli produttori locali e non dalle grosse multinazionali che sfruttano il lavoro generando povertà.
Le nostre scelte d’acquisto hanno un potere che va oltre le nostre mura domestiche e possono concretamente influenzare le dinamiche globalizzate, questo è bene ricordarselo sempre.
I produttori del Gruppo di acquisto solidale
Caratteristica saliente di ogni gruppo d’acquisto sono i produttori che decidono di farvi parte. Nel caso del Gas Cosenza c’è una grande diversificazione, con esperienze singole o collettive di grande valore.
Si va dalla cooperativa all’azienda agricola sotto forma di ditta individuale, fino al singolo contadino, che magari ha un frutteto o un piccolo fazzoletto di terra a cui ama dedicarsi.
La certificazione biologica ufficiale non è determinante per far parte del gruppo d’acquisto. E’ molto più importante l’adesione alla carta dei principi, e in questo, i recenti scandali sulle certificazioni bio hanno dato ragione ai Gas.
Attraverso il rapporto di fiducia che si crea tra gasisti e produttori, il controllo della qualità viene effettuato direttamente dai membri. Si organizzano sovente delle visite presso i produttori, e lì ogni gasista può toccare con mano e vedere fattivamente da dove provengono gli ortaggi che acquisterà.
Il principio fondamentale da rispettare per far parte del gruppo di acquisto solidale è il divieto dell’utilizzo dei pesticidi chimici. Soddisfatta questa richiesta, ognuno pratica l’agricoltura che più gli si addice. Ad esempio, ci sono molti produttori che, in piccolo, propongono esperienze di permacultura e orto sinergico, c’è chi fa agricoltura biodinamica, e chi produce in biologico.
Tra i produttori ci si scambia le sementi autoctone, si creano relazioni di mutuo-aiuto. Ad esempio, si organizzano giornate in cui chi può dà una mano per realizzare un piccolo orto, o magari per dar modo a chi ha bisogno di superare un momento di difficoltà.
Quello che conta è conoscersi, guardarsi in faccia, accettare la relazione e il confronto, con la consapevolezza comune che l’agricoltura libera da pesticidi è l’unica strada percorribile.
Il capovolgimento delle dinamiche negative della Grande Distribuzione Organizzata
Questo è un aspetto molto importante per l’economia di cui un Gruppo di acquisto solidale si fa promotore.
La nostra riflessione si lega un po’ alla situazione della nostra terra, la Calabria, ma non solo. La nostra, come spesso capita in Italia, è una regione con delle eccellenze di produzione straordinaria. Un esempio chiaro sono l’olio e le arance. Ma anziché trasformare queste eccellenze in un valore collettivo, al fine di creare occupazione ed evitare lo spopolamento delle campagne, si preferisce non valorizzare queste ricchezze. E spesso e volentieri ci si piega ai voleri della grande distribuzione organizzata.
Gli agrumi di Sibari
L’esempio degli agrumi della Piana di Sibari è forse quello più lampante. La produzione di questi frutti, nell’area della Sibaritide è senza ombra di dubbio alcuno tra le migliori al mondo. Ma sono poche le persone che ne conoscono il reale valore.
I grandi e medi distributori
Il più delle volte, i medi e i grossi produttori della zona della sibaritide preferiscono vendere i loro agrumi a 20 centesimi al chilo, o anche meno. E in alcuni casi questi agrumi vengono venduti a note multinazionali produttrici di bevande gassate.
E’ un meccanismo distorto. I contributi della comunità europea compensano il sottocosto. Come se non bastasse, il lavoro viene spesso pagato in nero, il più delle volte sfruttando e riducendo in schiavitù gli immigrati clandestini.
I piccoli produttori
Grandi e medi produttori, dunque, drogano spesso il mercato locale con il sottocosto. Successivamente compensano i profitti con contributi pubblici e sfruttamento del lavoro. Ma allora, in un contesto simile,come fa a sopravvivere il piccolo produttore? E’ chiaro che da queste dinamiche rischia di essere schiacciato.
Il Gruppo di acquisto solidale, nel suo piccolo, cerca di essere in questo senso un riferimento. E prova a distruggere e a capovolgere il meccanismo della Gdo.
Tra i produttori della rete, ad esempio, c’è Teresa, che ha un piccolo “giardino” (frutteto) che cura con le proprie forze e quelle dei suoi cari. In pratica, in questo frutteto produce le arance biologiche più buone dell’universo! 🙂
Lei mette a disposizione il suo lavoro nel gruppo d’acquisto e viene ricompensata per come è giusto che sia, ovvero: tutto il ricavato delle sue vendite è per lei. Semplice. Non deve svendere le sue arance a nessun intermediario e riesce a percepire un giusto reddito dal lavoro nella terra. Insomma, attraverso il meccanismo solidale del gruppo d’acquisto non è stata costretta ad abbandonare la terra. Né a piegarsi ai voleri dei grandi distributori organizzati.
Il senso dei Gruppi di acquisto solidale è questo e noi di Coltivazione Biologica non possiamo che consigliarveli. Perché fare consumo critico è importante ed è, probabilmente, l’unica strada per uscire da un mercato, quello attuale, globalizzato e sempre più schizofrenico.
1 commento
Buon pomeriggio, sono Susanna Vitali, di San Severino Marche. Come posso diventare parte di questo gruppo di consumatori consapevoli e attenti? Nel mio paese è possibile ed agevole? Grazie