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L’Aspidistra è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Asparagaceae. La specie più famosa e coltivata è l’Aspidistra elatior, conosciuta anche come pianta di piombo, forse per via della sua grande rusticità. Questa specie è originaria di Taiwan e di alcune isole nel sud del Giappone, comprese Kuroshima, Suwanosejima e le isole Uji. Dall’estremo Oriente si è poi diffusa in tutto il mondo come pianta ornamentale, la cui coltivazione ben si adatta agli appartamenti, ma anche all’aperto, in giardino.
In quest’articolo scopriamo le caratteristiche botaniche dell’Aspidistra elatior, le diverse varietà che possiamo incontrare nei vivai e le cure colturali da riservarle per farla vivere molto a lungo.
Descrizione botanica dell’Aspidistra elatior
Questa pianta è una perenne rizomatosa. È formata da un robusto rizoma strisciante nella parte sotterranea, mentre la parte area è costituita da un folto cespuglio di foglie, a volte sovrapposte, con portamento dritto-ascendente.
Le foglie sono lunghe fino a 60-80 cm e larghe anche 15-20 cm. Nella specie tipo sono di colore verde scuro, lucide e dalla superficie ruvida, con sinuose nervature lungo la lamina, forma lanceolata con apice appuntito. Sono quasi del tutto prive di fusto, in quanto dipartono direttamente dal rizoma a filo del terreno.
I fiori sono color crema, con 8 lobi carnosi color marrone rossiccio all’interno, e nascono stranamente a fil di terra. Tuttavia, nella coltivazione in vaso, alle nostre latitudini, di rado la pianta fiorisce.
Varietà
Dalle specie tipo, con foglie di colore uniforme forse un po’ noioso, sono state ricavate numerose cultivar, che si differenziano per lo più per il colore della vegetazione, vediamo le più interessanti.
Aspidistra elatior Lennon’s Song
Varietà con foglie di colore giallo, con variegatura verde chiara al centro. Le foglie sono larghe alla base, molto lunghe e con estremità decisamente più stretta. Una cultivar molto resistente e che più di frequente riesce a produrre fiori alla base. Fu selezionata in origine da Robin Lennon, in California, anche se la specie è originaria del Giappone.
Aspidistra elatior Okame o Variegata
Anche questa varietà aspidistra è variegata, con grande bande bianche che percorrono tutta la foglia. La particolarità della cultivar è che con il tempo rischia di perdere parte della variegatura, con le foglie che tornano del tutto verdi. Queste foglie dovrebbero essere subito rimosse per evitare che prendano il sopravvento sul resto della vegetazione. È quindi più delicata da curare.
Aspidistra elatior Sekko-kan
Anche questa è una cultivar variegata che presenta un’abbondanza di strisce bianche lungo tutta la foglia. In questa aspidistra, quando la pianta raggiunge la piena maturità le foglie diventano completamente bianche. È una classica varietà giapponese di grande vigore.
Esigenze climatiche della pianta
Chiamata anche pianta di piombo, in quanto è molto rustica e resistente, si dice che l’Aspidistra elatior sia una coltivazione adatta anche ai “pollici neri”. Per prima cosa, ama i luoghi ombreggiati, la luce scarsa, l’umidità bassa. Questo è il motivo per cui la troviamo spesso negli androni dei portoni o davanti le porte d’ingresso degli appartamenti, dove di solito non arriva luce naturale. Sono da evitare le esposizioni in pieno sole, in quanto i raggi diretti, se associati al caldo, possono far sbiadire o ingiallire le foglie.
È una pianta che si coltiva in vaso, ma che in realtà non ha problemi di temperature, tollerando un range che va da -5 °C a +40 °C. È possibile, quindi, che non vienga coltivata in piena terra poiché si espande con facilità, grazie al suo rizoma strisciante, rischiando così, con le sue formazioni di una certa grandezza, di diventare infestante.
Come coltivare l’aspidistra in vaso
Per coltivare l’aspidistra in vaso è sufficiente del buon terriccio universale per piante verdi, mescolato a della perlite, in modo da garantire un ottimale drenaggio e traspirazione delle radici. Il vaso dovrebbe essere il più capiente possibile, in quanto così la pianta cresce con più rapidità e, inoltre, con maggiore spazio a disposizione è in grado di esprimere un bel vigore, grazie all’esplosione della vegetazione. Sul fondo del vaso si consiglia di usare dell’argilla espansa, sempre con l’obiettivo di drenare l’acqua in eccesso.
Come e quando innaffiare l’aspidistra
L’aspidistra non è troppo esigente d’acqua, le irrigazioni possono essere sporadiche, anche in estate. Ci si può dimenticare d’innaffiarla anche per settimane, viceversa non bisogna eccedere con le bagnature per evitare marciumi al livello del rizoma.
Come concimare l’aspidistra
La fertilizzazione della pianta di piombo non è strettamente necessaria, soprattutto con le piante adulte. All’inizio della crescita si può somministrare una volta al mese del concime liquido bio per piante verdi.
Moltiplicazione e rinvaso
La moltiplicazione dell’aspidistra è molto semplice, basta infatti procedere con la divisione del rizoma. Questa operazione può coincidere con il rinvaso, dunque può essere effettuata quando la pianta ha occupato tutto lo spazio a disposizione e inizia a soffrire.
Una volta estratta la pianta dal vaso, si pulisce il rizoma dalla terra e si taglia in corrispondenza di un nodo, assicurandosi che porti almeno già una foglia. Si possono creare tante nuove piante per quanto è grande il rizoma.
Questa operazione si consiglia di farla in primavera o a fine estate.
Come potare l’aspidistra
Con l’aspidistra più che di potatura possiamo parlare di pulizia, ovvero la rimozione delle foglie secche o spezzate. Il diradamento della vegetazione stimola il ricaccio di nuove foglie giovani, oltre a mantenere più in ordine la pianta.
I parassiti che colpiscono l’aspidistra
Tra i parassiti, il più temibile per l’aspidistra è il ragnetto rosso, che attacca le foglie in estate causando estesi ingiallimenti. Questa microscopico acaro si combatte mantenendo un’elevata umidità della lamina fogliare. Quindi, ai primi segni d’infestazione, consigliamo delle bagnature fogliari con della semplice acqua, meglio se nelle ore serali.
Più raramente la pianta viene attaccata dalla cocciniglia, in questo caso si consiglia un trattamento con olio bianco minerale (che trovate qui), seguito da un lavaggio con sapone potassico molle.