Indice dei contenuti
La Pieris japonica è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Ericaceae, originaria dell’Asia orientale, in particolare del Giappone, della Cina e della Corea. La pianta è conosciuta con diversi nomi comuni a seconda delle regioni e delle lingue. In italiano è chiamata pieris o andromeda giapponese, mentre in inglese è nota come Lily of the Valley shrub. Si fa apprezzare per la sua bellezza ornamentale e la rusticità ed è dunque perfetta per essere coltivata sia in giardino che in vaso.
In quest’articolo vediamo tutto quella che c’è da sapere sulla coltivazione della Pieris japonica.
Quali sono le caratteristiche botaniche dell’andromeda giapponese?
L’andromeda giapponese è un arbusto sempreverde di medie dimensioni che può raggiungere un’altezza di 1,5-3 metri e una larghezza di 1-2 metri.
Il portamento della pianta è compatto e arrotondato, con rami flessibili che si espandono dal centro.
Le foglie della Pieris japonica sono lunghe circa 5-10 cm e hanno una forma lanceolata o ovale. Sono di colore rosso da giovani, per poi divenire verde smeraldo lucido.
I piccoli fiori, che sbocciano ad inizio primavera, sono riuniti in infiorescenze a grappolo di forma conica. I fiori sono campanulati, con petali cerosi di colore bianco, rosa o rosso, e hanno una forma simile ai fiori del rododendro o dell’azalea.
La pieris è una pianta molto apprezzata per la bellezza dei suoi fiori e la persistenza del fogliame durante tutto l’anno.
Quali sono le varietà di Pieris japonica?
Esistono numerose varietà ibride di Pieris japonica che sono state messe a punto nel corso degli anni dai giardinieri esperti. Ecco le principali:
- Variegata: varietà dal giovane fogliame rosso, che maturando vira al verde con margini fogliari bianco crema. Particolarmente ornamentale e ricercata dagli appassionati;
- Forest flame: è tra le varietà più amate e coltivate, caratterizzata dal nuovo fogliame di colore rosso infuocato, molto brillante;
- Purity: piante dall’aspetto compatto e dai grandi fiori bianchi che inizia a fiorire in tenera età;
- Red Mill: varietà dalle foglie rosso scuro che quando virano al verde diventano spesse e coriacee. Fiori bianchi con fioritura di una settimana più lunga della media delle altre pieris. Molto resistente a malattie e parassiti;
- Dorothy Wycoff: varietà con boccioli floreali di colore rosso scuro che diventano fiori rosa chiaro.
Come coltivare la Pieris japonica
Le piante di pieris si possono coltivare sia in piena terra in giardino che in vaso. La Pieris japonica è infatti molto rustica e può essere coltivata in un clima temperato. La pianta è resistente a brevi gelate, con temperature che scendono di molti gradi sotto lo zero termico. È importante che la pianta sia coltivata in un luogo ben esposto alla luce, ma protetto dai venti forti e dall’eccessiva insolazione estiva. E’ dunque una pianta da mezz’ombra.
Qual è il terreno ideale per coltivare la Pieris japonica ?
La Pieris japonica predilige un terreno acido, ben drenato e con una buona dotazione di sostanza organica. Parliamo quindi di una pianta acidofila, con un pH del terreno ideale che dovrebbe essere compreso tra 4 e 5.
Se la terra del vostro giardino è neutra si può modificare il pH ammendando della torba acida di sfagno e del concime organico come i lupini macinati.
Nella coltivazione in vaso è perfetto un mix di substrato composto da torba e perlite (più il concime organico). In alternativa si può optare per un terriccio specifico per piante acidofile.
In generale, la pianta richiede un terreno che sia in grado di trattenere una buona quantità di acqua, ma allo stesso tempo non sia troppo umido o argilloso. È importante evitare di coltivare l’andromeda giapponese in terreni calcarei o alcalini, in quanto questi possono causare clorosi e altre problematiche alla pianta.
Come si moltiplica una pianta di pieris?
La Pieris japonica può essere moltiplicata in diversi modi. La propagazione per talea è il metodo più semplice. Questa tecnica prevede il prelievo di talee di circa 10-15 cm di lunghezza dalla pianta madre, preferibilmente in primavera o in autunno. Le talee devono essere prese dalla parte terminale dei rami e privare delle foglie basali. Successivamente, vanno messi in un substrato leggero e umido in un luogo fresco e ombreggiato. Dopo circa 1-2 mesi, le talee avranno sviluppato le radici e potranno essere trapiantate in vaso o in piena terra.
Altra tecnica di moltiplicazione agamica è la margotta. Con questa tecnica si fa un’incisione su un ramo che viene poi ricoperto con terriccio umido creando un manicotto. Dopo qualche tempo, appariranno delle radici e sarà possibile separare la pianta madre dalla nuova pianta.
Nella coltivazione in vaso si può effettuare la propagazione per divisione dei cespi al momento del rinvaso. Questa tecnica prevede la separazione delle radici della pianta madre in primavera. Si procede estraendo la pianta madre dal vaso e dividendo il fusto in porzioni più piccole, ognuna delle quali deve avere almeno una parte radicale e una parte aerea, e si trapiantano in un altro vaso o in piena terra.
Quanta acqua bisogna dare alla Pieris japonica?
La Pieris japonica richiede una quantità di acqua adeguata per crescere sana e vigorosa, ma è importante evitare di innaffiarla eccessivamente. In generale, la pianta ha bisogno di una quantità di acqua regolare, ma moderata, preferibilmente fornita al mattino o alla sera per evitare l’evaporazione eccessiva. In estate, quando le temperature sono più elevate, la pianta richiede un’irrigazione più frequente, mentre in inverno può essere necessario ridurre la frequenza delle innaffiature.
È importante evitare di lasciare ristagni d’acqua alla base della pianta, in quanto ciò potrebbe causare la formazione di marciume radicale e la morte della pianta stessa. Allo stesso tempo, è importante assicurarsi che il terreno sia sempre umido, ma mai troppo bagnato o secco.
Come si pota un arbusto di andromeda giapponese?
La Pieris japonica può essere potata per mantenere la sua forma, stimolare la produzione di nuovi rami e foglie, e controllare la sua crescita. La potatura si effettua preferibilmente in tarda primavera, subito dopo la fioritura. In questo modo, si evita di tagliare i rami che porteranno i fiori l’anno successivo. Si devono rimuovere i rami secchi, danneggiati o malati, tagliandoli fino al punto in cui si incontrano con rami più sani. Questo eviterà che eventuali problemi si diffondano all’intera pianta. Per ridurre la chioma, si possono tagliare i rami più lunghi e i germogli laterali, facendo attenzione a non danneggiare i rami più giovani. Si consiglia di tagliare non più del 30% della chioma alla volta, in modo da evitare uno stress eccessivo per la pianta.
La pieris può essere potata per assumere forme diverse, ad esempio conica, sferica o a cespuglio. Per ottenere la forma desiderata, si possono tagliare i rami che crescono in modo sproporzionato rispetto al resto della pianta.
In generale, è importante evitare di potare troppo drasticamente, in quanto potrebbe comprometterne la fioritura e la salute generale della pianta. Si consiglia di effettuare una potatura leggera e regolare per mantenere la forma desiderata e stimolare la crescita della pianta.
Parassiti e malattie
Le piante di pieris sono famose per la rusticità e la resistenza a malattie e parassiti. Se le piante sono sane e coltivate nel modo giusto, non ci sono particolari rischi di problemi di fitosanitari e parassiti.
La Pieris japonica è una pianta tossica?
La Pieris japonica è una pianta tossica per gli animali domestici e gli esseri umani. I suoi principi attivi pericolosi sono le andromedotossine, le grayanotossine e le arbutine.
Le andromedotossine e le grayanotossine sono glicosidi cianogenetici che possono causare problemi gastrointestinali, disturbi del sistema nervoso centrale, insufficienza renale e cardiaca. Le arbutine, invece, possono causare irritazione delle mucose e dei reni.
Ci sono diverse leggende legate alla tossicità dell’andromeda giapponese. In alcune culture, ad esempio, si dice che le foglie della pianta siano state utilizzate come veleno per uccidere nemici o sottomettere le donne. È importante ricordare che la tossicità della pieris è principalmente un rischio per gli animali domestici, in particolare per i cani e i gatti che potrebbero essere tentati di masticare le foglie o i fiori. In caso di ingestione accidentale, è importante contattare immediatamente un veterinario.