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Cardo dei lanaioli (Dipsacus fullonum). Botanica, proprietà benefiche e usi

Il cardo dei lanaioli (Dipsacus fullonum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Dipsacaceae. Su molti testi è indicato anche con il sinonimo botanico di Dipsacus sylvester, mentre volgarmente è noto come cardo di Venere (e tanti altri nomi regionali).
Questo cardo cresce spontaneo in tutte le regioni italiane e vanta una lunga tradizione negli usi officinali e nella pratica contadina.

In quest’articolo indaghiamo le caratteristiche botaniche del cardo dei lanaioli, le proprietà benefiche che custodisce e i suoi usi più comuni.

  • 1 Origine del nome Dipsacus fullonum
  • 2 Nomenclatura regionale del Cardo dei lanaioli
  • 3 Descrizione del cardo dei lanaioli
  • 4 Dove cresce il cardo dei lanaioli
  • 5 Come raccogliere il cardo dei lanaioli
  • 6 Proprietà del cardo dei lanaioli
  • 7 Indicazioni

Origine del nome Dipsacus fullonum

Il cardo dei lanaioli deve il suo nome a un’antica e curiosa applicazione: i suoi cupolini, per la loro forma e resistenza, venivano usati un tempo per cardare la lana, pettinare e spazzolare il pelo dei tessuti.
Il nome della specie, fullonum, in latino è il genitivo plurale di fullo, fullonis=lavandaio, follatore, cardatore.
Il nome del genere, Dipsacus, deriva invece dal greco dípsa=sete, in riferimento alla particolare forma delle foglie presenti sul fusto di questo raggruppamento di cardi.

Nomenclatura regionale del Cardo dei lanaioli

Anche a livello regionale questa pianta ha una ricca e colorita nomenclatura, ad esempio: petni, rissolu, erba serpentina in Liguria, card servaj e ciapa ranne in Piemonte, garza selvadega in Lombardia, scarzun e scardazz in Emilia, sgarzi, salata del diaul e sgrafadone in Veneto, scardaccione e cardo dei panni in Toscana, candacetra in Abruzzo, calicantrigine in Puglia, cirimigna e pettini di lupu in Sicilia, stiocore e cima dei pastori in Sardegna.

Descrizione del cardo dei lanaioli

Cardo dei lanaioli
Il cardo dei lanaioli è una pianta erbacea con ciclo biennale. Nel primo anno produce una rosetta di foglie basali. Nel secondo, fra queste foglie sorge il fusto, alto anche fino a 2 m, eretto e ramificato in alto. Tutte le parti della pianta sono più o meno munite di spine.

Foglie

Nel cardo lanaiolo dobbiamo distinguere due tipi di foglie, basali e cauline.
Le foglie basali sono disposte a rosetta, hanno un picciolo corto, forma oblungo-lanceolata, e sono lunghe fino a 30 cm. Hanno la superficie normalmente glabra, ma nella pagina superiore e inferiore sono presenti numerose spine lungo le nervature.
Le foglie del fusto sono sessili, più corte di quelle basali, con una forma lanceolata più accentuata e spigolosa.

Fiori

I fiori sono riuniti in capolini di forma ovoidale, lunghi 4-8 cm, posti al termine delle ramificazioni del fusto. Ogni fiore ha alla base una brattea con lunghi aculei. La corolla, rapidamente caduca, è di colore celeste-violetto.
La fioritura avviene tra la tarda primavera e l’estate ed è ben visitata dalle api e dagli altri insetti impollinatori che la incontrano.

Frutti

Il frutto è un achenio angoloso, lungo 5 mm, racchiuso nel tubo persistente dell’involucro.

Dove cresce il cardo dei lanaioli

Il Dipsacus fullonum è diffuso in tutta Italia, dalla zona mediterranea a quella subalpina. È quindi una specie estremamente rustica e adattabile. Cresce al margine dei fossi, nei luoghi incolti, fra i ruderi, nelle macchie mediterranee.

Come raccogliere il cardo dei lanaioli

In erboristeria le parti utili del cardo dei lanaioli sono le radici e le foglie. La radice si raccoglie tra settembre e ottobre dalle piante al primo anno di vegetazione. Si monda dalle radichette laterali, si lava e si taglia in pezzi lunghi 5 cm che si spezzano in due per il lungo quando risultano molto grossi.
Le foglie andrebbero raccolte tra i mesi di marzo e di aprile, prima della formazione dello scapo fiorale.
Per gli usi ornamentali, si può raccogliere la pianta alla fine della fioritura, per poi metterla a seccare a testa in giù. In questo modo risulterà ben conservata e sarà molto scenica nelle composizioni di bouquet di fiori essiccati.

Conservazione

Le radici e le foglie del cardo dei lanaioli si essiccano all’ombra, rimuovendole e controllandole spesso, onde evitare attacchi di muffe. Le radici ben secche si conservano in recipienti di vetro, per le foglie, invece, bastano anche dei semplici sacchetti di carta.

Proprietà del cardo dei lanaioli

I principali costituenti custoditi del cardo dei lanaioli sono: il glucoside scabioside, le sostanze tanniche e i sali di potassio. Da questi principi attivi derivano elevate proprietà in ambito farmaceutico. Nello specifico, queste proprietà sono per lo più diuretiche, diaforetiche, depurative e digestive.

Indicazioni

Sotto il profilo dell’attività salutare, il cardo dei lanaioli ha le classiche virtù depurative dei cardi. La radice, dal sapore amaro, facilita i processi digestivi e stimola la sudorazione e la diuresi, favorendo quindi l’eliminazione delle scorie. Questa pianta può, quindi, risultare utile ai gottosi, agli artritici e ai reumatici; giova agli idropici e agli obesi. È altresì utile nelle affezioni della pelle (dermatosi, foruncolosi, acne) che conseguono al cattivo funzionamento dell’apparato digestivo ed escretore. In alternativa alle radici, si possono usare le foglie, che hanno la stessa attività, ma un sapore più accettabile.
In casa è facile preparare un decotto con 2 g di foglie o radici secche in 100 ml d’acqua, da assumere a digiuno al mattino per depurare l’organismo. In erboristeria si trova anche la tintura madre.



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