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La lisciva (o liscivia) di cenere fa parte della nostra cultura popolare, essendo il più classico e semplice detersivo naturale. Per secoli è stata usata dalle massaie per lavare la biancheria e in generale per la pulizia.
Il suo procedimento di preparazione è piuttosto semplice, anche se esistono diverse varianti ed elaborazioni, proprie della antica arte saponiera.
In quest’articolo ci concentriamo sulla preparazione base della lisciva. Questo procedimento è adatto a tutti coloro che hanno un caminetto o una stufa a legna. Abbiamo già visto com’è possibile usare la cenere per concimare l’orto, oggi vedremo come può trasformarsi in un perfetto detersivo ecologico.
Questo processo di lavorazione, com’è ovvio, oltre a dare ottimi risultati, può farci risparmiare molti soldi ed evita l’inquinamento delle falde acquifere.
Come preparare la lisciva
Ingredienti
La lisciva è una soluzione liquida ottenuta trattando con acqua bollente la cenere di legna. Nella cenere sono presenti, tra le altre sostanze, il carbonato di sodio e il carbonato di potassio, entrambi elementi con un notevole effetto sgrassante. Per la preparazione classica abbiamo due semplici ingredienti (in dosaggi specifici), ossia:
- 1 parte di cenere di legna
- 5 parti d’acqua
Questo rapporto deve’essere mantenuto in volume, non in peso. Per aiutarci con le giuste quantità possiamo usare un normale bicchiere da cucina. Il rapporto sarà, quindi, un bicchiere di cenere e 5 bicchieri d’ acqua, oppure 2 di cenere e 10 d’acqua e così via.
Preparazione
Per prima cosa bisogna setacciare la cenere di legna, magari usando un vecchio scolapasta.
In questo modo otterremo una polvere fine, priva di carbone o parti non del tutto incenerite. La cenere setacciata va messa in una pentola, che useremo solo per questo (evitate di usare pentole di alluminio).
A questo punto aggiungere l’acqua e portare a ebollizione a fuoco lento, mescolando ripetutamente.
Raggiunta l’ebollizione, stabilizzare il composto abbassando un po’ la fiamma, quindi continuare a cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa due ore.
Non eccedere con il tempo di cottura, in quanto si rischia di far evaporare troppo il liquido. Inoltre, cuocendo più del dovuto, si ottiene una lisciva troppo forte e un po’ corrosiva.
Trascorse le due ore, spegnere il fuoco, coprire la pentola e lasciarla riposare senza agitare per 24 ore.
Il giorno dopo la cenere si sarà depositata sul fondo della pentola, formando uno strato piuttosto spesso. L’acqua, invece, si sarà trasformata in lisciva, quindi avrà un colore dorato e sarà tutta in superficie.
L’ultimo passaggio per avere il prodotto pronto all’uso è il filtraggio, che si fa usando un’altra pentola (o un contenitore) sulla quale mettere un colino a maglie fini. Su questo andrà sistemato un tessuto di cotone per migliorare il filtraggio.
Versare quindi in modo delicato la soluzione nel colino, cercando di non smuovere il deposito di cenere dell’altra pentola.
La lisciva così ottenuta viene fatta decantare per verificare se altra cenere si deposita sul fondo. Se questo avviene, ripetere l’operazione di filtraggio.
Quando la lisciva sarà limpida e trasparente, possiamo utilizzarla o conservarla.
- Setacciare
- Filtrare
- Lisciva liquida
- Pasta di lisciva
Conservazione della lisciva
Dal procedimento di preparazione otteniamo due prodotti, la lisciva vera e propria, di consistenza liquida, e la pasta di lisciva. Quest’ultima altro non è che il deposito di cenere cremosa che resta dopo il filtraggio.
Questi prodotti non hanno nessuna scadenza e la loro efficacia sgrassante rimane inalterata per anni. Conviene quindi prepararne in discrete quantità, conservarle e usarle al bisogno.
La lisciva liquida si conserva bene nel vetro, in normali bottiglie (alcune adeguate le trovate qui). La pasta, invece, si può conservare in un contenitore di plastica con chiusura ermetica (tipo vaschetta del gelato).
Come usare la lisciva
Entrambi i prodotti ottenuti dalla lavorazione della cenere possono essere usati al posto dei detersivi, vediamo come.
Lisciva liquida
La lisciva liquida è ottima per lavare le stoviglie. Per farlo, basta aggiungere circa 50 ml all’acqua di lavaggio. E’ molto efficace contro incrostazioni e sporco ostinato. Inoltre, è perfetta anche per lavare i pavimenti. In questo caso è sufficiente aggiungerne un po’ nel secchio dell’acqua. Tenere presente che il liquido è molto concentrato e non va usato su alcuni materiali, come ad esempio il legno. Un’altra idea di utilizzo è quella di riempire lo spruzzino del classico detersivo e impiegarla come sgrassatore.
La lisciva liquida può essere usata, infine, per lavare la biancheria. Va bene sia in lavatrice, nei lavaggi a caldo, come se fosse candeggina, che nel bucato a mano.
Pasta di lisciva
La pasta di lisciva, invece, ha un uso più limitato. Il suo campo d’azione è circoscritto al lavaggio delle pentole o degli oggetti in rame, specie se sono molto sporchi.
In questo caso, basta metterne una piccola quantità sulla spugna.
La tradizione, infine, vuole che la lisciva venisse usata anche come detergente per la persona. In questo caso però veniva prima molto diluita. Con questa soluzione, ad esempio, si sciacquavano i capelli. Questo lavaggio si faceva, al più, un paio di volte al mese.
Consigli e conclusioni
Nell’utilizzare la lisciva il consiglio che vi diamo è quello di indossare sempre i guanti. Pur essendo un prodotto naturale, infatti, questa sostanza può risultare aggressiva per la pelle.
Inoltre, più in generale, vi consigliamo di usare questo prodotto al posto dei detersivi commerciali, che oltre a essere costosi, sono molto inquinanti per le già disastrate falde acquifere.
In un futuro approfondimento, infine, vi insegneremo come fare il sapone vegetale partendo proprio dalla lisciva.
9 commenti
Va bene ma in lavatrice sostituisce solo la candeggina o si può usare al posto del normale detersivo? In che dosaggio comunque? Grazie
Ciao Flavia, io uso la lisciva anche per lavare capi scuri e molto sporchi, nella proporzione di 100 ml per lavaggio….. sulle tovaglie mi toglie persino le macchie di vino….Non l’ho mai usata però sulla lana e sulla seta…spero di esserti stata utile ciao Enza
I vostri consigli sono veramente utili e belli, però non riesco a stamparli per poterli mettere in pratica, ed è difficile poterlo fare con il cellulare in mano per leggere le istruzioni , sono io incapace di stamparli oppure è impossibile ? grazie
Ottime informazioni. Proverò domani a preparare la lisciva, ma mi interessa produrre saponi utilizzando olio di oliva non usato ma datato (di tre anni) che non è irrancidito. Spero vada bene
Si può fare la lisciva anche a freddo
Molto interessante . La proverò senz’altro . Grazie mille !
Mia nonna mi raccontava di questi metodi,si parla dei primi del 1900 e mi diceva che la biancheria era extra pulita, bianchissima. Mi sono fatta portare la cenere, e domani la userò e condivideró con le mie nipoti.
sono interessato
cercavo la ricetta da tempo grazie ma chiedo in che quantità per la lavatrice e si possono lavare tutti i tessuti anche colorati? aspetto la ricetta per il sapone grazie di nuovo