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La frangola (Rhamnus frangula) è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Rhmnaceae. In molti testi la troviamo indicata con il nome di Franfula alnus. Si tratta di una pianta di origine euro-asiatica, diffusa nel nostro Paese soprattutto nelle regioni settentrionali, dove vegeta spontanea negli ambienti più umidi, ad esempio nei boschi o lungo le rive dei fiumi.
La frangola è nota per le sue proprietà lassative e regolatrici delle funzioni intestinali, ma le parti utili (la “droga”) devono essere conservate e utilizzate con le dovute precauzioni, pena il rischio di insorgenza di alcuni effetti collaterali.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche della Rhamnus frangula e il suo utilizzo corretto come lassativo naturale.
Descrizione botanica della frangola
La frangola è una pianta con portamento arbustivo o da piccolo albero, alto al massimo da 2 a 5 metri. La corteccia è liscia, con la superficie di colore bruno scuro, punteggiata da numerose lenticelle chiare che in gruppi di due-cinque formano delle strie orizzontali e parallele. La superficie interna della corteccia è gialla e diviene bruno-rossastra al contatto con l’aria.
Foglie
La Rhamnus frangula è una specie caducifoglia. Le foglie sono inserite alternatamente sui rami, talvolta sono opposte alla base dei rametti. Il picciolo, lungo 1 o 2 cm, è pubescente. La forma della foglia è ellittica-obovata con apice acuto e base a cuneo, il margine è intero o minutamente dentato. La superficie della lamina fogliare è glabra o talvolta pelosa lungo le nervature nella pagina inferiore.
Fiori
I fiori, in numero da 2 a 10, sono raggruppati in fascetti all’ascella delle foglie, con un peduncolo lungo 1 cm circa. I 5 sepali sono triangolari, con i 5 petali (più piccoli dei sepali) di colore bianco-verdastro. Nei luoghi più umidi, la pianta fiorisce in maniera scalare dalla primavera all’estate, mentre nelle zone più secche il periodo di fioritura è limitato alla primavera.
Frutti
I frutti della frangola sono delle drupe sferiche, inizialmente di color porporino-violetto, neri a maturazione completa, che avviene in autunno. Nella polpa sono contenuti tre noccioli, ciascuno con un seme all’interno. I frutti sono tossici se ingeriti in grosse quantità.
Cosa si raccoglie della frangola
La parte utile della frangola, utilizzata da sempre in fitoterapia, è la corteccia dei rami. Questa si raccoglie in primavera, staccandola con un coltello in strisce longitudinali che si dividono in pezzi lunghi qualche centimetro. Nei paesi dell’Est Europa il legno è ampiamente usato per la produzione di carbone, in quanto a rapidissima combustione e impiegato per la produzione di polvere da sparo.
Conservazione della corteccia e precauzioni
La corteccia di frangola si fa seccare al sole e si conserva in sacchetti di carta o di tela. Prima di utilizzarla è necessario far passare almeno 1 anno dal momento della completa essiccazione, poiché la corteccia ancora fresca (o non del tutto secca) può avere effetti nocivi. Se non riuscite a procurarvi la corteccia di frangola nella raccolta di piante spontanee, potete trovarla in rete già pronta all’uso.
Proprietà della frangola
La frangola è nota per le sue proprietà lassative e regolatrici delle funzioni intestinali. I suoi principi attivi sono: composti antracenici (gluco-frangulina), tannini e un enzima (ramnodiastasi). Le sostanze antrachinoniche, naturalmente legate a zuccheri, che costituiscono il principio attivo della frangola, agiscono sull’intestino crasso, stimolandone il tono e l’ampiezza dei movimenti. Si ottiene così uno svuotamento dolce, senza provocare pesanti irritazioni sulle delicate mucose dell’intestino. A livello del colon, inibisce il riassorbimento dell’acqua e dei sali. Questo induce la produzione di feci morbide e voluminose incrementando l’effetto lassativo.
Con l’utilizzo della frangola bisogna ricercare non un effetto purgativo drastico, ma semplicemente un effetto regolatore dell’intestino. La stitichezza cronica va sorvegliata dal medico, in quanto potrebbe essere conseguenza di gravi disfunzioni e malattie.
Modalità di utilizzo
Il modo migliore per utilizzare la corteccia di frangola è sotto forma di tisana o decotto, utilizzando 4 g di sostanza secca in 100 ml d’acqua. L’effetto lassativo si esplica dopo circa 10-12 ore dall’assunzione, si consiglia quindi di assumerne un bicchierino la sera dopo i pasti e prima di dormire.
Precauzioni e controindicazioni
Assumendo la corteccia fresca o non ben essiccata, si possono avere effetti collaterali quali vomito, dolori addominali o coliche. Inoltre, per precauzione, l’uso è sconsigliato alle donne in stato di gravidanza o allattamento. Altra controindicazione si può avere nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale, per via dell’accelerazione del transito intestinale che potrebbe compromettere l’assorbimento del farmaco stesso. Utilizzando però la corteccia seccata nel modo giusto, le possibilità degli effetti indesiderati si riducono.