Oggi parliamo di ora solare (orario invernale) e ora legale (orario estivo), indagando le ragioni storiche e le convenzioni moderne che regolano il cambio d’orario.
Cerchiamo di capire perché nella storia alcuni paesi hanno deciso di adottare questo sistema del cambiamento dell’ora e soprattutto quali sono le ripercussioni che lo spostamento delle lancette, sia un’ora avanti che un’ora indietro, ha sulla vita quotidiana.
Entriamo subito nel vivo della trattazione scoprendo quali sono i prossimi cambi d’orario e come bisogna spostare le lancette dell’orologio.
Il ritorno dell’ora legale di marzo 2023
Nella notte fra sabato 25 marzo e domenica 26 marzo 2023, torna l’ora legale. Alle 2 di notte le lancette dell’orologio andranno messe avanti di 60 minuti.
Quando torneremo all’ora solare?
Il cambio con l’ora solare avverrà, invece, nella notte fra sabato 28 ottobre e domenica 29 ottobre 2023. Alle ore 3.00 di quella notte le lancette dell’orologio andranno indietro di 60 minuti.
Ma vediamo come e quando si è arrivati ad adottare il sistema attualmente vigente.
Il cambio dell’orario in Europa
Innanzitutto diciamo che nei Paesi dell’Unione Europea il cambio d’orario è regolato dalla direttiva 2000/84/CE del parlamento europeo e del consiglio del 19 gennaio 2001 concernente le disposizioni relative all’ora legale.
Sempre per convenzione, il cambio d’orario avviene nell’ultima domenica di ottobre con il quale si dà avvio all’ora solare. Nell’ultima domenica di marzo invece si dà il via al periodo in cui vige l’ora legale. Quindi il cambiamento dell’ora avverrà ogni anno in un giorno differente, sia nel mese di ottobre, che nel mese di marzo.
Il cambio dell’orario nel mondo

Paesi con il cambio dorario
In Italia, come tutti sappiamo, utilizziamo le differenti denominazioni di ora solare ed ora legale. In molti altri paesi invece, si è soliti identificare l’ora solare con orario invernale e l’ora legale con orario estivo. Questo perché i due cambi d’orario coincidono con l’alternarsi dei principali periodi climatici. Per la cronaca, ci sono molti paesi in cui il passaggio d’orario non si effettua, e si resta quindi sempre con l’ora solare. E ci sono anche paesi in cui il sistema del cambio d’orario con l’ora legale è stato adottato in passato, ma oggi non è vigente.
Nella foto in alto, che rappresenta l’intera superficie terrestre, si identificano:
- Blu – i paesi che adottano il cambio d’orario
- Rosso – i paesi che non hanno mai effettuato il passaggio da orario legale a orario solare e viceversa
- Arancio – i paesi che in passato avevano adottato il sistema dell’ora legale
Vediamo ora le ragioni storiche che hanno portato a queste decisioni.
Le ragioni storiche del cambio di ora e il rapporto con l’agricoltura
Le prime forme di civiltà umana si affermarono con l’avvento dell’agricoltura. Il nomadismo fu a poco a poco sostituito da forme stanziali, legate alla possibilità di coltivare la terra. Ora, com’è ben noto, i ritmi della terra vanno di pari passo con quelli della natura. I contadini erano (e ancora sono) soliti svegliarsi sempre alle prime luci dell’alba. Insomma, in maniera progressiva spostavano quest’ora in anticipo durante i mesi primaverili o in ritardo nei mesi autunnali (e prima della diffusione degli orologi lo facevano senza saperlo).
Il cambio di ora in epoca moderna
In epoca moderna l’utilizzo dell’ora legale vorrebbe cercare di riprodurre il meccanismo naturale della stagionalità, anche se le ragioni effettive sono in sostanza di natura economica.
La finalità dell’adozione dell’orario estivo è quella di ottenere un significativo risparmio di energia elettrica. Questo grazie alla possibilità di sfruttare più ore di luce diurna, in relazione alle abitudini di orario delle moderne società.
Per capire meglio quando stiamo dicendo, si può fare un piccolo esempio. Consideriamo una persona che di norma dorme dalle ore 24.00 alle ore 7.00. In primavera ed estate, come i contadini sanno bene, il sole sorge molto prima delle 7.00. Quindi, utilizzando l’espediente dell’ora legale, e mandando le lancette avanti di un’ora, si utilizza meglio l’ora di luce dalle 6.00 alle 7.00 di mattina. Contemporaneamente l’accensione delle luci serali (illuminazione pubblica e privata) viene ritardata di un’ora.
C’è da dire che questo sistema funziona. Ogni anno, grazie all’ora legale che sostituisce per il periodo primavera/estate l’ora solare, si ottengono significativi risparmi di energia elettrica.
L’ora solare, l’ora legale e Benjamin Franklin
La prima persona, in epoca moderna, ad avere avuto l’intuizione del cambio dell’ora, è stata il noto scienziato e politico americano Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli USA la cui effige è legata tutt’ora alla banconota da 100 dollari.
Nel 1784 Franklin, inventore del parafulmine e grande appassionato di meteorologia ed anatomia umana, ebbe l’ idea di anticipare la sveglia del popolo di qualche ora nei mesi estivi, per risparmiare sull’utilizzo di candele.
Le sue proposte, pubblicate sul quotidiano francese Journal de Paris, erano piuttosto stravaganti e prevedevano sveglie forzate con l’utilizzo di cannoni come sveglia sulle strade principali, tassazione delle persiane, razionamento delle candele, divieto di circolazione notturna! Dunque la proposta non fu quella di modificare l’orario, bensì di anticipare in qualche modo la sveglia del popolo. Per questo motivo le sue idee sul cambio dell’ora non trovarono molto seguito, anche se l’intuizione era giusta!
L’ora solare, l’ora legale e altri personaggi storici
Un secolo più tardi l’entomologo neozelandese George Vernon Hudson propose di spostare le lancette degli orologi due ore avanti.
Questa idea fu ripresa in periodo di guerra, nel 1916, dal costruttore britannico William Willett, che questa volta trovò ampio consenso nella classe politica, soprattutto per far fronte alle restrizioni e carestie belliche.
In quell’anno la House of Commons inglese stabilì lo spostamento di un’ora delle lancette dell’orologio durante i mesi estivi.
Da allora, nei paesi anglosassoni il cambio d’orario, ossia il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa, è denominato DST, “daylight saving time”, ossia “orario di risparmio della luce diurna”.
Gli altri paese Europei si adeguarono alla convenzione stabilita dagli inglesi. Com’è ovvio, lo fecero con vari aggiustamenti, complicazioni e passi indietro.
In Europa è dal 1996 che tutti i paesi, più la Svizzera, seguono la convenzione dell’ora legale. L’inizio è sempre l’ultima domenica di marzo e la fine è l’ultima domenica d’ottobre.
Le opinioni differenti sul cambio dell’orario
Se energeticamente il cambio d’orario “ora legale/ora solare” è ineccepibile, su altri fronti non è visto in modo positivo.
Molti, infatti, sostengono che questo passaggio dall’ora solare all’ora legale (e viceversa) alteri l’equilibrio sonno-veglia. Questo sembrerebbe provocare dei disturbi del sonno.
L’abolizione dell’ora solare, mantenendo tutto l’anno l’ora legale, pur avendo diversi supporter, presenta però degli inconvenienti. Con l’ora legale permanente, a ben vedere, è vero che si avrebbe un’ora in più di luce alla sera nei periodi invernali, ma se ne perderebbe un’ora importante al mattino.
Noi andiamo invece controcorrente. Da contadini dormiglioni, abituati a svegliarci le mattine estive ad orari improponibili, apprezziamo il ritorno dell’ora solare. Questo perché possiamo godere di un’ora di sonno in più durante l’inverno.
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con il cambio d’orario o preferireste l’ora legale permanente?
6 commenti
Felicissima del ritorno dell’ora solare!!!
a me soprattutto in Primavera mi devasta il cambio e per recuperare il mio bioritmo ci metto oltre un mese …. io preferierei farne decisamente a meno…soprattutto perchü lavoro a turni le domeniche e mi capita o di dover tardare oltre il turno della sera quando cambia l ora di ottobre o mi tocca la mattina a marzo, quando si dorme un ora in meno 🙁
veramente io preferisco l’ORA SOLARE permanente.
L’ora legale mi fa stare in tensione per tutto il tempo, sino a quando arriva fine ottobre e posso nuovamete rlassarmi.
Sono contraria all’ora legale…. È una crudeltà vera e propria… No no si può giocare con la salute delle persone… È lo stato che deve provvedere alle forniture di energia elettrica e gas e lo deve fare con la sua responsabilità non col cambio d’ora o diminuendo riscaldamento o altro noi paghiamo le tasse e dobbiamo essere rispettati.. È l’ora solare che deve restare in Italia.. L’ora legale conviene solo ai politici io ho consumato il doppio di energia elettrica acqua e gas con l’ora legale rispetto a quella solare non è vero il risparmio si consuma molto di più
Forse i primi anni in cui è stato adottato il sistema di cambio di ora poteva dare i risultati previsti ma negli anni successivi fino ad oggi sono sicuro che c’è uno spreco di energia enorme. Vedi l’illuminazione degli edifici pubblici al loro interno e negli ultimi anni anche all’esterno e che dire delle fontane pubbliche con i giochi d’acqua seguiti dai giochi di luce; illuminazione esterne perimetrali cioè per tutto il perimetro dell’edificio delle sale ricevimento e B&B e tanti altri casi. Spero che durante questo periodo di quarantena tanti uffici , locali e siti non utilizzati perché il personale o i dipendenti non possono circolare abbiano spento i loro impianti di illuminazione sia interni che esterni e non limitarsi a chiedere allo Stato di dare aiuto per mancato fatturato o altro.
Sinceramente sono per il mantenimento permanente dell’ora LEGALE, avere un ora di luce pomeridiana in più mi sembra preferibile; aggiungo che mi è difficile capire le ragioni di chi sostiene contrariamente il mantenimento dell’ora solare. Lavoro dalle sette alle sedici, ciò vuol dire che durante l’inverno non vedo mai la luce del sole, elemento questo, decisamente “depressivo”, e se lo è per me, immagino lo sia per molti. Il fattore del risparmio energetico inoltre, il quale riguarda tutti, non è assolutamente da sottovalutare; insomma, se si deve operare una scelta, vedo molte ragioni pratiche in più per l’ora LEGALE, a dispetto di quella solare rispetto alla quale, come detto, non riesco a focalizzare i vantaggi.