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Oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione sulla processionaria del pino. Un insetto molto pericoloso, soprattutto per la salute dell’uomo e degli animali domestici che, malauguratamente, vi entrano in contatto. Imparare quindi a riconoscere questa processionaria del pino e a starle alla larga è importante.
Ove presente sui nostri alberi, è fondamentale capire come intervenire in maniera sicura e con trattamenti biologici per eliminarla. Un nostro prezioso alleato, in questo senso, è il Bacillus thuringiensis.
In questo articolo vedremo come procedere e spiegheremo le procedure di primo soccorso per l’uomo e gli animali domestici, in caso di contatto accidentale.
Thaumetopoea pityocampa
La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero, appartenente alla famiglia dei Taumetopeidi. Il nome volgare nasce dalla tipica abitudine delle larve di spostarsi in rigorosa fila indiana, formando una sorta di “processione”.
Le larve defogliatrici attaccano principalmente gli alberi di pino, ma anche larici o abeti. Su questi alberi formano degli inconfondibili e voluminosi nidi, che ad un occhio attento ne rendono facile il riconoscimento.
Le larve, della misura di circa 30-40 mm, allo stadio adulto sono pelose, con la testa di color nero ed il corpo grigiastro sul dorso. Inoltre hanno delle sfumature ocracee sul ventre. Il dorso presenta un folto manto di peli rosso-brunastri che fanno assumere alla larva una colorazione rossastro-rugginosa.
Le farfalle adulte della processionaria, con circa 30/40 mm di apertura alare, hanno le ali di colore grigiastro. Inoltre presentano striature trasversali brunastre, simili alla corteccia delle piante che attaccano e sulle quali si mimetizzano molto bene.
Ciclo biologico della processionaria
Le larve di processionaria del pino costruiscono i loro nidi, solitamente, sulla punta degli alberi, o in intersezioni di rami laterali. Da lì escono all’inizio della primavera, iniziando a nutrirsi delle foglie. Le larve sono mature di solito verso la fine del mese di maggio, quando scendono dalle piante lungo il tronco. Si muovono in tipiche processioni e si spostano sul terreno dove si interrano a qualche cm di profondità. Poi si incrisalidano mantenendosi a breve distanza dalle piante che attaccano.
A seconda della zona le larve si trasformano in farfalle dall’inizio dell’estate fino a tutto il mese di luglio. In questo periodo, poi, inizia l’accoppiamento e la fase di ovideposizione. Le giovani larve, in agosto, iniziano l’attività dannosa sulle foglie dell’albero e costruiscono dei nidi più leggeri. Alla fine dell’estate, con l’approssimarsi del periodo freddo, iniziano poi a costruire dei nidi più compatti. All’interno di questi sverneranno fino a primavera.
Dunque questo parassita compie una sola generazione all’anno.
I danni della processionaria sui pini
La processionaria del pino produce danni quando si trova allo stadio larvale. Le farfalle adulte, benché fastidiose, non provocano problemi diretti. Sugli alberi il danno è differente a seconda dell’età della larva, e può essere di diversa intensità.
Le larve giovani, quelle che si formano nel periodo estivo, attaccano le foglie, che sono ad aghi. Tutto ciò che ne resta dopo il loro attacco è un filo corrispondente alla nervatura centrale dell’ago del pino. Successivamente questo necrotizza e dissecca e viene utilizzato dalle larve per rinforzare il nido.
Le larve adulte, quelle svernanti, sono ancora più dannose in quanto mangiano completamente le foglie, con tutti gli aghi. Provocano effetti disastrosi se l’attacco è massiccio. Inoltre, se l’attacco è perpetuato negli anni, il destino dell’albero è il disseccamento totale, e quindi la morte.
Danni della processionaria del pino sull’uomo
Le larve della processionaria del pino necessitano di particolare attenzione anche per i danni diretti che possono provocare nell’uomo. I peli che ricoprono la parte superiore della larva, infatti, sono altamente urticanti poiché contengono istamina, una sostanza molto velenosa. Vengono rilasciati dalle larve stesse come difesa. In genere si distaccano sotto l’azione del vento, oppure possono cadere dai nidi. Visto che parliamo soprattutto di pini, abeti, larici, cioè alberi che possiamo incontrare nei parchi o nei boschi durante una passeggiata, la lotta alla processionaria è resa obbligatoria per legge da parte delle varie amministrazioni pubbliche.
I peli di questo insetto hanno una particolare forma microscopica ad uncino e aderiscono molto bene alla zona epidermica. Le reazioni sull’uomo sono diverse a seconda dell’entità e della zona colpita. Possono variare dalla forte reazione allergica allo shock anafilattico!
Sintomi
In caso di contatto con la pelle si ha una forte eruzione cutanea. Questa facilmente si estende non solo alla parte direttamente colpita, ma anche al resto del corpo, attraverso lo sfregamento e il sudore.
Se invece vengono inalati vi è un’irritazione delle vie respiratorie, con conseguenti difficoltà dovute al broncospasmo.
In caso di ingestione vi è un’infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino, con vomito e dolore addominale.
In contatto con gli occhi, invece, sviluppa velocemente una congiuntivite. Se il contatto è grave ci può essere una progressione in cecità.
Cosa fare
Il consiglio in caso di contatto è quello di recarsi immediatamente in pronto soccorso per le necessarie cure mediche. Fate attenzione a sfregarvi il meno possibile per evitare la propagazione dei peli. Se sono gli occhi ad essere interessati, effettuate immediatamente un abbondante lavaggio, per eliminare i peli eventualmente ancora presenti.
I vestiti vi consigliamo di buttarli non appena possibile. Se proprio non volete buttarli lavateli separatamente dagli altri capi, ad altissime temperature, maneggiandoli con i guanti. Capite dunque la pericolosità di questo parassita.
In ultimo una curiosità, in alcuni soggetti si possono presentare sintomi di entomofobia per il solo fatto di vedere le larve di processionaria del pino perfettamente organizzate in fila indiana.
Danni della processionaria del pino sugli animali
Le larve di processionaria del pino sono un pericolo non solo per l’uomo ma anche per gli animali. Il cane, così come il cavallo, ad esempio, che sono soliti annusare l’erba, o mangiarla, possono venire a contatto con i peli urticanti di questo insetto e subire danni molto gravi.
La sintomatologia sul cane è piuttosto comune ed inizia con un’intensa ed anomala salivazione, provocata dall’infiammazione della bocca. In caso di ingestione l’infiammazione si manifesta, in forma meno grave, anche nello stomaco e nell’esofago. L’infiammazione acuta può avanzare velocemente, provocando delle vere e proprie ustioni e lacerazioni, oltre ad un ingrossamento delle parti della bocca dell’animale più colpite, fattore, questo, che può causare il soffocamento dell’animale.
Il consiglio in questi casi è quello di portare l’animale al più vicino centro veterinario. Nell’immediatezza si può effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Attenzione perché il cane, per via del dolore e dello shock, potrebbe mostrarsi aggressivo, anche se del tutto involontariamente.
Come combattere la processionaria del pino
Come accennato, la lotta alla processionaria del pino è stata resa obbligatoria già nel 1926. L’obbligatorietà è stata poi confermata dall’articolo 1 del decreto ministeriale del 17 aprile ’98 e dal successivo D.M. 30 ottobre 2007. Il decreto legislativo 19 agosto 2005, numero 214, specifica invece le ammende per la mancata segnalazione della processionaria (o altri insetti dannosi individuati sul territorio). Le multe vanno dalle 250 alle 1500 euro.
Per le aree pubbliche come parchi o zone boschive è a carico delle amministrazioni pubbliche, dei servizi fitosanitari regionali e del corpo forestale dello Stato.
Può tuttavia essere possibile avere vegetazione interessata anche nel proprio giardino o comunque nella proprio terreno. È quindi utile capire come intervenire in caso di infestazione, anche se, vista la pericolosità del lepidottero, è opportuno rivolgersi a ditte specializzate e allertare i servizi pubblici locali.
Vediamo su una singola pianta come è possibile intervenire in maniera biologica.
Rimozione meccanica del nido di processionaria
Innanzitutto si può intervenire meccanicamente attraverso l’asportazione del nido. Questa operazione è delicatissima e molto pericolosa, per cui l’operatore dovrà munirsi di tutti i dispositivi di sicurezza personale possibili (guanti, occhiali, maschera, tuta), e dovrà far attenzione all’equilibrio precario sulla vegetazione dell’albero. Per questo si dovranno utilizzare scale ed appositi appigli.
Evidentemente l’operazione può essere resa progressivamente più problematica, e spesso impraticabile, dall’altezza dell’albero. Il nido una volta distaccato, con tutto il ramo, dovrà essere bruciato.
La trappola meccanica
Una seconda tecnica prevede l’utilizzo di trappole di cattura massiva di natura squisitamente meccanica. La trappola viene piazzata sul tronco dell’albero e cattura le larve quando discendono lungo il tronco in fila indiana per raggiungere il suolo ed interrarsi, vale a dire all’inizio della primavera. Una trappola di questo tipo è abbastanza efficace e non troppo costosa e potete acquistarla qui.
La trappola ai feromoni
Un altro tipo di trappola per il monitoraggio e la cattura massiva delle processionarie del pino è quella ai feromoni. Questo tipo di trappola l’abbiamo già incontrata nella lotta alla tuta absoluta.
I feromoni altro non fanno che riprodurre le sostanze che la femmina della specie emana per attirare il maschio durante il periodo della riproduzione sessuale, in piena estate dunque. La trappola assume una duplice funzione: innanzitutto serve per il monitoraggio ed in secondo luogo permette la cattura massiva del maschio per evitare la riproduzione, e quindi il proliferare della processionaria.
La trappola deve essere posizionata in alto, in modo da facilitare l’ingresso delle falene durante lo svolazzamento. Il feromone va sostituito ogni 3 settimane. Qui trovate il feromone giusto da utilizzare nelle trappole.
Da sottolineare che questo tipo di trappola non produce nessun tipo di impatto ambientale negativo, essendo totalmente innocuo per l’uomo, le piante e gli altri insetti.
Bacillus thuringiensis
Molto diffuso negli ultimi anni è l’utilizzo del bacillus thuringiensis varietà kurtstaki, un insetticida biologico di cui vi abbiamo già parlato in passato.
Il bacillus thuringiensis è efficace contro le larve giovani di processionaria del pino che si formano in agosto, dopo il periodo di riproduzione. Questo è lo stadio larvale migliore per agire con successo con questo tipo di trattamento.
Per la sua efficacia, il costo contenuto e la non dannosità del prodotto nei confronti di altre specie animali e vegetali, il bacillus thuringiensis viene utilizzato anche nelle grosse disinfestazioni di aree boschive o di parchi, effettuate dalle competenti autorità pubbliche. Si tratta di un rimedio molto efficace che potete acquistare qui.
Qualora dovesse effettuare voi stessi il trattamento, raccomandiamo le stesse precauzioni d’impiego viste per la rimozione meccanica dei nidi.
Gli insetti predatori
In natura la processionaria del pino è controllata da diversi insetti entomofagi. Anche il corpo Forestale dello Stato, nella sua battaglia alla processionaria, li ha utilizzati con successo.
Alcuni, a titolo esemplificativo, sono:
- Xanthandrus comtus, Dittero Sirfide predatore
- Erigorgus femorator, Imenottero Icneumonide
- Ditteri Tachinidi
- Formica rufa, lugubris, polyctena, aquilonia predatrici dei grandi defogliatori forestali
- Imenotteri Calcidoidei, parassitoidi oofagi
Uccelli predatori
Uno studio nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale denominato Prowarm, ha dimostrato l’utilità nella lotta alla processionaria del pino dell’uccello gruccione merops apiaster.
Conclusione sulla difesa biologica
Queste che abbiamo visto sono le tecniche di difesa biologica. Purtroppo esistono anche strategie di difesa che prevedono l’uso di pesanti fitofarmaci, una di queste tecniche è quella dell’inoculazione, con la quale attraverso una grossa ed apposita siringa, si inocula direttamente nell’albero il trattamento fitosanitario, colpendo sì la processionaria del pino, ma allo stesso tempo avvelenando l’albero.
Per chiudere, ripetiamo ciò che vi abbiamo già detto: fate molto attenzione al riconoscimento della processionaria. Come avete letto è un insetto molto pericoloso. Se lo individuate, utilizzate tutte le accortezze del caso.
Domande e risposte
Domanda 1: Cos’è la processionaria del pino?
Risposta: La processionaria del pino è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Taumetopeidi. Le sue larve formano nidi vistosi sugli alberi.
Domanda 2: Quali danni provoca la processionaria del pino agli alberi?
Risposta: Le larve giovani defogliano gli alberi, mentre le larve adulte mangiano completamente le foglie, causando disseccamento e, alla lunga, la morte dell’albero.
Domanda 3: Quali danni può causare la processionaria del pino all’uomo?
Risposta: I peli urticanti delle larve possono causare forti irritazioni della pelle, irritazione delle vie respiratorie, problemi gastrointestinali e persino reazioni allergiche gravi, inclusi shock anafilattici.
Domanda 4: Come riconoscere la processionaria del pino?
Risposta: Le larve formano nidi a forma di sacco sull’albero, e sono pelose, con il dorso rosso-brunastro. Le farfalle adulte sono grigie e si mimetizzano bene sugli alberi.
Domanda 5: Qual è il ciclo biologico della processionaria del pino?
Risposta: Le larve escono dai nidi in primavera, si nutrono e si spostano nel terreno per trasformarsi in crisalidi. Emergono come farfalle adulte in estate, si accoppiano e depongono le uova, dando inizio a un nuovo ciclo.
Domanda 6: Come combattere la processionaria del pino in modo biologico?
Risposta: È possibile rimuovere manualmente i nidi, utilizzare trappole meccaniche o feromoni, o impiegare il Bacillus thuringiensis, un insetticida biologico. Gli insetti predatori e gli uccelli possono essere utili nella lotta biologica.
Domanda 7: Quali sono le misure di sicurezza in caso di contatto con la processionaria del pino?
Risposta: In caso di contatto, consultate immediatamente un medico in caso di irritazione cutanea, respiratoria o sintomi gastrointestinali. Non sfregate la pelle per evitare la diffusione dei peli urticanti. Se gli occhi sono coinvolti, lavateli abbondantemente.
Domanda 8: Quali sono le leggi riguardanti la lotta alla processionaria del pino?
Risposta: Lotta obbligatoria è prevista dalla legge in alcune aree pubbliche. L’uso di pesticidi può essere regolamentato per evitare danni collaterali.
Domanda 9: Quali sono gli insetti e gli uccelli predatori utili nella lotta alla processionaria del pino?
Risposta: Alcuni insetti predatori includono Ditteri Sirfidi e Imenotteri Icneumonide. Gli uccelli come il gruccione merops apiaster possono contribuire al controllo della processionaria.
Domanda 10: Quali sono le alternative ecologiche ai pesticidi nella lotta alla processionaria del pino?
Risposta: Le alternative ecologiche includono l’uso di feromoni, trappole meccaniche e il Bacillus thuringiensis, oltre all’impiego di insetti e uccelli predatori. Evitare l’uso di pesticidi nocivi per l’ambiente.
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1 commento
Molto bene il suggerimento di trattamento biologico contro la processionaria. Ho 5 nidi da rimuovere e 29 cagnolini da tutelare.